STRAIGHT TO PAIN – Horizon Calls

Gli Straight To Pain sono una band metalcore di Savona. Personalmente non sono un grande amante del genere che fanno ma indubbiamente dal loro sound traspare una grande energia ed una ferma decisione di suonare il genere che amano. “Horizon Calls” è il loro disco di debutto e nel complesso il risultato è valido: gli otto pezzi che lo compongono sono puri mitragliatori sonori che si rifanno ai Lamb of God, agli Hatebreed ed ai Devildriver (gruppi più vicini ai miei gusti), strizzando l’occhio anche a nomi più “mainstream” nel panorama odierno come Whitechapel e Parkway Drive.
Gli spunti compositivi sono molto interessanti, le ritmiche si muovono per la maggior parte sui quattro quarti serrati ma non escludono varianti  come  raddoppi di cassa ( nei quali Stefano è decisamente nel suo) e stop and go  che sicuramente conferiscono un buon dinamismo ed una discreta scorrevolezza ai pezzi ( particolarmente interessante in questo senso è il mid tempo nella seconda parte “ Malstrom”).
In ambito metalcore una cosa è certa: questi sono pezzi che devono travolgere l’ascoltatore; fondamentale quindi diventa l’attenzione alla produzione, che deve fare in modo che i palm mute dei riff, il lavoro di basso e le martellate di cassa facciano esplodere le casse del nostro impianto; anche qui il lavoro è stato svolto in maniera più che buona: le chitarre in particolare sono taglienti e corpose, rendendo quindi possibile l’avviarsi della spinta di cui il materiale proposto ha decisamente bisogno. La voce di Simone è il growl sporco e “sgolato” più conforme all’hardcore che non al death metal, anche se in certe soluzioni qualche incursione nello stile vocale di George Fisher è ben udibile.
Nel complesso comunque “Horizon Calls” è un prodotto decisamente consigliato, che rispecchia perfettamente ciò che gli Straight To Pain sanno fare ed in tal senso ancor più genuino. Un ulteriore conferma che i gruppi italiani non hanno nulla da invidiare ai forestieri d’oltreoceano.