Of sin and passion è il primo album di debutto del quintetto bulgaro
capitanato dal cantante atanass. I Fat White Chiefs escono con il loro
primo album dopo un passato che li ha visti impegnati in altri progetti,
tra cui lo stesso atanass con il chitarrista Zhivko Nenkow nella prog
metal band SIDER, mentre l altro chitarrista tihomir georgiev insieme
allo stakanovista Zhivko negli Absolute, entrambe le band
sfortunatamente cadute nelle trincee post comuniste della Bulgaria.
Ora che le forze si sono unite e il clima socio politico è più
sereno,questo album esce come un muro di metallo che vuole sfondare le
barriere geografiche ed emozionali,per urlare all ascoltatore che
nonostante la loro non più govanissima età,le cose le sanno fare,e per
bene.
L’album parte con un intro che prelude all atmosfera che
fa da sfondo alle 8 canzoni successive, una serie potente di riff
eseguiti dalle due chitarre che fanno da contraltare alla ben
orchestrata sezione ritmica,con batteria sempre presente e basso
graffiante.
La lirica soffre un pò su alcune parti più gravi
,mentre rimane perfetta sulle parti più aggressive e melodiche,che si
incastrano bene anche con gli elementi di tastiera che saltano fuori
dagli intermezzi sparsi in tutto l album. Si riesce a percepire un
misto di influenze all interno dei brani, che può andare dai primi Dream Theater che ritroviamo nella title track “Of Sin and Passion”, al metal
di stampo moderno della track numero 3 (Sixth Sense).
Molto
interessante lo scambio di melodie nella canzone “Hunter of Dreams” dove
si passa da timbriche folk al metal nudo e crudo sostenuto dalla voce
di Atanas grezza alla Phil Anselmo. “The Sine of your eyes” chiude l
album, una ballata power in cui si possono apprezzare a pieno le
capacità compositive del quintetto, con le due chitarre contrapposte tra
distorto e pulito, una sezione ritmica che cammina sicura lungo i 4:37, e
la voce che da il meglio di sè.
Tirando le somme mi sono imbattuto in una band promettente,con un sound
non banale, ma a cui si richiede un maggior sforzo di originalità tra le
canzoni, le quali prese singolarmente sono molto buono,ma nel complesso
risultano essere a momenti ripetitive.
Attendiamo con impazienza il
prossimo album,con la speranza che si augura a tutte le band
emergenti, di trovare una casa discografica che possa dare piena luce
alla band, valorizzando i musicisti, e di poterli vedere presto nei palchi
di tutta Europa….e oltre.