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Cristiano Filippini

Se state vivendo un momento no, se siete alla perpetua ricerca dell’ispirazione, se aspirate a ricevere un ‘LA’ che possa far esplodere il vostro estro, allora siete sulla pagina web giusta: ritrovarsi al cospetto di un personaggio come Cristiano Filippini è un’esperienza gratificante. Il compositore (ama definirsi così, a ragione) marchigiano ha una personalità sincera, serena, per niente autocelebrativa e oltremodo ‘passionale’. lLoccasione di spremerlo a dovere, con qualche domandina ‘trabocchetto’, mi è data dall’arrivo di “Flames Of Passion”, nuova release di un artista che sta crescendo parallelamente alle sue composizioni. Non preoccupatevi se proverete una simpatica invidia nello scorrere le sue parole: Cristiano Filippini sa come accendere la ‘fiamma’.

Ciao Cristiano, benvenuto tra le fiamme di Heavyworlds.com! Come stai?

Bene grazie, come al solito un pò stressato ma per il resto ok!

Iniziamo, come ovvio, parlando della tua nuova opera “Flames Of Passion”. Ti va di presentarla ai tuoi fans?

“Flames Of Passion” è il naturale sequel di “The First Crusade”: stesso spirito e forza compositiva. Un epic symphonic album che spero vi piacerà. E’ più cupo e romantico sotto certi aspetti se confrontato con il primo disco, abbandona le sfumature orientaleggianti di alcuni brani a favore di una vena più gotica, lasciando inalterata l’epicità della musica composta.

“Flames Of Passion” mette in risalto la tua spiccata verve compositiva. Come sono nati gli ‘atti’ del tuo nuovo album?

I primi due album, o quantomeno molte delle idee principali di “The First Crusade” e di “Flames Of Passion”, sono nate insieme, essendo state raccolte in un demo “promemoria” di qualche anno fa. Poi una volta sviluppate e contestualizzate, ho aggiunto altri arrangiamenti  per arricchire il prodotto finale. C’era troppo materiale per un solo disco e quindi ho deciso di dividerlo in due uscite affini. E’ possibile trovare molti punti di contatto tra questi due dischi, nella musica, nelle tematiche ecc. Ho già composto tantissimo materiale da selezionare e produrre per almeno altri cinque dischi, in aggiunta alle idee nuove puoi capire che la difficoltà più grande è come organizzare e rendere al meglio il lavoro. Adesso dopo che per dieci anni ho dormito col registratore a cassette vicino al letto per non perdere l’ispirazione, ho imparato a gestire un pochino il flusso di idee. Oggi registro al momento giusto l’ idea col registratore digitale, di giorno però(RIDE).

Altro piatto forte dell’album è la produzione, spiccatamente epica. Come hai impostato il lavoro ‘in consolle’?

Il lavoro di composizione, registrazione, preproduzione ed editing è stato fatto da me in quattro mesi. Per mixaggio ed il mastering mi sono rivolto a professionisti e tecnici esterni, naturalmente sovrintendendo e decidendo tutto dal primo all’ultimo settaggio. Penso che il suono sia potente e definito al tempo stesso. Per la grafica ho chiesto di occuparsene, come per il primo cd, a J.P. Fournier (Avantasia, Edguy). Gli ho mandato degli schizzi e delle idee e lui ha svolto, come sempre, egregiamente il suo lavoro.

“Flames Of Passion” è una storia inserita in un particolare periodo del passato; questo è dovuto alla tipologia di materiale che avevi composto oppure sei partito dal contesto socio/storico e hai composto le songs di conseguenza?

Avevo in mente in contemporanea sia i brani che il contesto in cui inserirli. Mentre li componevo vedevo un certo tipo di immagine e quindi erano già ‘contestualizzate’. Comunque tutto nasce dalla musica, ed in base a cosa mi comunica ne scrivo poi l’ambientazione. Può accadere anche il contrario, ma raramente. Tra l’altro, cerco di riproporre sia nei vari dischi che all’interno del disco stesso piccoli o grandi rimandi alle release passate o alle songs precedenti creando un continuum, una specie di firma, tra tutte le mie opere.

Come è stato accolto “Flames Of Passion” dai tuoi fans?

Direi molto molto bene, tutti quelli che hanno apprezzato “The First Crusade” sono rimasti soddisfatti da”Flames Of Passion”. C’e’chi ha acquistato solo il primo o solo il secondo, ma la maggior parte dei fans li hanno acquistati in blocco e ne sono molto felice.

Ti aspettavi un responso così positivo per “The First Crusade”?

Sinceramente non ho mai avuto dubbi sulla qualità musicale del prodotto. Sono molto fiero tutt’oggi della parte compositiva, mentre come capita a tutti gli artisti cambierei qualcosa in altri ambiti. Tratterei il suono in maniera diversa sotto alcuni aspetti. Questo deriva espressamente dall’esperienza che accumuli, e nel mio caso in maniera specifica nella gestione del suono e nella produzione in generale. Il mio dubbio era solamente del come avrei potuto promuovere il prodotto. Non è classica, non è metal, non è sinfonica ‘pura’ e non è neanche semplicemente una colonna sonora (in quanto mancava un ‘movie’ di supporto ed era un lavoro molto più articolato). Penso che la mia musica sia tutto questo prendendo dalla classica e dalla sinfonica gli arrangiamenti, dal metal lo spirito, le tematiche e il modo di comporre e dalle colonne sonore l’atmosfera. L’obiettivo era piacere a tutti gli ascoltatori di questi generi con ampie vedute e penso sia stato raggiunto, viste le recensioni, le vendite, le prospettive e le email che mi arrivano quotidianamente. Grazie di cuore sempre a chi mi supporta e spero che lo farà in futuro.

“The First Crusade” rappresentava il tuo esordio. A distanza di un annetto ecco “Flames Of Passion”. Quali sono le differenze, oltre alla ovvia narrativa, tra le due opere?

Come hai già detto (anche in sede di recensione) il contesto storico è diverso e quindi alcune sfumature stilistiche e di arrangiamento sono cambiate, lasciando intatto il trademark. Per il resto penso di aver raggiunto un più alto livello di gestione del suono, del mix e del mastering finale.

Una delle tue fonti di ispirazione è l’hard rock: quanto c’è di questo genere all’interno della tua proposta musicale?

Io sono cresciuto con hard rock ed heavy metal e tutt’oggi ascolto praticamente solo questi generi. Del periodo degli anni 80 e 90 in ambito epic e power metal conosco a memoria tutte le più importanti realtà e da lì sono nato musicalmente. Unitamente alle colonne sonore sempre di quegli anni, anche se apprezzo ogni genere che mi dia emozioni. Sono molto legato al suono degli anni 80 e di quel periodo ascolto veramente di tutto. Il 90% degli album che ho a casa sono metal. Devo dire che però non ho tempo di ascoltare molta musica (RIDE).

Entrambi i tuoi album sono delle vere e proprie opere di musica classica/ambient. Come ti è venuta l’idea di intraprendere una scelta così ‘settoriale’, invece che darti ad un rock orchestrale (per esempio)?

Io nasco come chitarrista metal ed è ancora lo strumento che so suonare meglio. Anche se io mi sento più compositore che ‘strumentista’. Mi piace avere il controllo del brano sotto ogni aspetto. Anni fa avevo tentato e scelto di esprimermi nel mondo heavy metal (avendo scritto tantissimi brani), ma la formazione che intendevo io doveva avere sei persone valide sotto ogni aspetto (soprattutto umano) e motivate. Già fu tanto se ne trovai una. Allora mi sono detto ‘ok, faccio da solo’. Mi sono inventato un linguaggio espressivo diverso facendo di necessità virtù, unendo le mie influenze e ne è uscito fuori questo stile. Nel frattempo lo studio al conservatorio ed alcuni incontri personaggi cardine hanno fatto il resto. Ho migliaia (non è un modo di dire) di minuti di musica scritta in attesa di essere prodotta. Devo solo decidere tempi, modi e arrangiamenti.

Tu sei di Pesaro, come Gioacchino Rossini. ;a quanto c’è del grande compositore nella musica di Cristiano Filippini?

Sinceramente considero Rossini, naturalmente, uno dei più importanti compositori della storia. Però mi sento molto più vicino a livello emotivo a Bach o a Vivaldi.

Quali progetti futuri ci sono per Cristiano Filippini? Stai già ideando il prossimo album?

Ci sono, oggi come oggi, tre progetti cardine nel mio futuro prossimo: in primis l’organizzazione di un concerto in teatro con Orchestra Sinfonica di cinquanta elementi, forse già da questa primavera. Verrà realizzato anche un dvd. L’obiettivo finale è quello di fare più di una data ma il budget richiesto è altissimo ed il dispendio di energie altrettanto. Dipende anche da quali e quanti teatri siano disponibili. Ci sarà Il terzo cd a mio nome, probabilmente riguardante un tema mitologico molto famoso; infine l’inizio di una carriera parallela nell’ambito del metal sinfonico, avendo trovato alcuni compagni di viaggio validi umanamente e nel loro strumento, che mi hanno contattato avendo apprezzato i miei cd solisti. L’unico ostacolo è il tempo e l’organizzazione logistica. Non so ancora se come rock-metal opera o come band. Vedremo.

Ok, siamo in chiusura, se vuoi aggiungere qualcosa, lo spazio è tutto tuo!

Vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno supportato dall’uscita del primo disco fino ad oggi con recensioni, email, acquistando il cd e incoraggiamenti di ogni tipo. Continuate così mi raccomando(RIDE)!