Il cantante Jaicko ci porta in un viaggio alla scoperta dei Detestor di ieri e di oggi.
Ciao ragazzi, innanzitutto bentornati di nuovo sulla scena e benvenuti su Heavyworlds.com, volete presentare i Detestor a chi ancora non li conosce?
Ciao! Dunque, i Detestor sono una band di Genova, nati alla fine degli anni 80 come band trashcore, ma più noti per il genere “harmonious grind core” che hanno sviluppato a partire dai primi anni ’90, periodo in cui hanno suonato in tutta Europa con gruppi come Malevolent Creation e Vader. Genova è considerata dal folclore come la “porta degli inferi” ed è la città di Paganini, il più dannato dei musicisti, e negli anni questa città non ha mai smesso di sfornare ottima musica anche estrema. E’ quindi ovvio che anche i Detestor siano influenzati da questo contesto culturale, ma un’influenza forte arriva anche dal panorama nazionale e non solo! Le nostre composizioni sono sempre state ispirate dalle negatività del nostro sistema e dai limiti del nostro stato umano. Questi limiti purtroppo sempre più spesso raggiungono dimensioni patologiche. Mi riferisco in particolare alla pigrizia intellettuale della gente, pigrizia che fa più danni delle guerre, e porta le persone a delegare ai credi religiosi e a politicanti da quattro soldi le proprie responsabilità. Viviamo in un mondo dove poche persone che si dichiarano “furbe” (politici, cardinali, vescovi, sfruttatori, evasori fiscali, “padroncini” e “protettori” di ogni genere, …) vivono come parassiti sulle spalle della gente che si fa il culo tutti i giorni, e tutto questo avviene perché il popolo è troppo intellettualmente pigro per ribellarsi. Bastano dieci neuroni e cinque minuti di ragionamento coerente per capire che lo stiamo prendendo in quel posto giorno dopo giorno, ma ormai a quanto pare non brucia neanche più.
Volete anche raccontarci come è avvenuta la realizzazione di “ Fulgor” vostro nuovo disco e successore del lontano Red sand?
In realtà dopo Red Sand c’è stato Ego, un EP prodotto da Beyond Prod. nel 1998 e la cui uscita è purtroppo rimasta in sordina. In ogni caso Fulgor è un disco che ci ha dato molte soddisfazioni, sia nel suonarlo che nel registrarlo. Credo che siamo riusciti in quel difficile compito che avevamo intrapreso per la prima volta con Ego, ossia nell’armonizzare le sonorità tipiche dei Detestor con i tempi e le possibilità date dalle tecnologie di oggi. Da notare che la parte strumentale di Fulgor è stata registrata nel 2001, mentre nel 2011 abbiamo inserito le voci e qualche assolo. Comunque, anche se ci siamo tenuti dieci anni (!) per pensare, siamo molto entusiasti di questo ritorno sulle scene, siamo gia al lavoro per il prossimo album e stiamo suonando dal vivo con il duplice obiettivo di dare una rinfrescata al nome della band e promuovere il nuovo album.
Da cosa è nata l’iniziativa di riformare i Detestor dopo tutti questi anni?
Probabilmente l’evento scatenante è stato il concerto organizzato nel 2008 dalla Dracma di Torino in occasione del ventennale della label. Siamo stati contattati per partecipare, e con quella scusa ci siamo rincontrati tutti nella formazione degli anni ’90. In realtà la reunion doveva essere solo per quel concerto, ma poi gli eventi si sono sviluppati, la passione è tornata, e come ho detto prima siamo finiti per riesumare le registrazioni di Fulgor e rimetterci in attività, se pure con una formazione diversa.
Tutto è ricominciato grazie allo spirito di iniziativa di Loris, chitarrista entrato nel gruppo nel periodo di Ego. Loris è riuscito a ritirare dentro Ale P., bassista (anche lui del periodo di Ego), e il nuovo batterista Lord of Fog. Io inizialmente non avevo intenzione di rimettermi in gioco, per cui alla voce è subentrato Niki. Dopo aver ripreso le registrazioni di “Fulgor” però, la voglia di suonare si è decisamente re-impossessata di me ! Per un periodo abbiamo quindi suonato con un’inedita line-up a due voci, ma le solite divergenze stilistiche hanno poi portato Niki alla triste decisione di lasciare la band.
Come appaiono i nuovi Detestor rispetto agli albori? Sentite di essere cambiati o l’essenza della band è sempre la stessa?
Ovviamente siamo cambiati, credo in meglio, e nel farlo abbiamo fatto di tutto per conciliare la nostra essenza “harmonious grind core” con le nuove possibilità che abbiamo oggi in ambito musicale. Diciamo che per alcune cose non è stato così difficile. Fulgor è un disco incredibilmente attuale, soprattutto se si considera che è stato registrato più di dieci anni fa ! Per altri aspetti invece non è stata per niente una passeggiata, in particolare per le voci, alle quali abbiamo tentato di dare una rinfrescata inserendo parti in screaming e melodiche che hanno finito per dividere il nostro pubblico in quelli che le apprezzano e quelli che non le sopportano. A noi ovviamente piacciono (altrimenti non le avremmo messe, no ?), ma siccome erano curate prevalentemente da Niki è molto probabile che in futuro il growling tornerà a farla da padrone.
Quali sono le vostre maggiori influenze a livello di sound ed attitudine?
Come ho detto prima, siamo più influenzati dal contesto in cui viviamo che non da specifiche band o sonorità di oggi o di ieri, e la prova è proprio in Fulgor, il cui sound racchiude l’aggressività del death metal anni ’90, la melodia tipica dei Detestor, e le sfuriate del più moderno metalcore. Il tutto è amalgamato da quella coltre di negatività che purtroppo ci regala il mondo di merda in cui viviamo, ma che cerchiamo di trasformare in energia e rabbia nei nostri pezzi.
I Detestor , come Sadist e Necrodeath nascono a Genova, città che per l’extreme italiano ha dato molto, come vedete voi la scena metal notrana?
A Genova e in Italia la situazione è veramente paradossale ! Ci sono band che spaccano il culo ai passeri, ma purtroppo la gente sembra essere in trance e non si rende conto del potenziale inesploso che abbiamo in patria. Per fare uscire le persone da casa bisogna portare il gruppo estero superfamoso, altrimenti è un flop. E quando dico superfamoso intendo davvero questo, e purtroppo indipendentemente dal fatto che sia un gruppo veramente valido. Recentemente abbiamo suonato vicino a Genova con i Loudblast, che possiamo tranquillamente definire i portabandiera del death metal in Francia, e c’erano si e no un cinquantina di persone. E a quanto pare è andata fin bene perché mi dicevano che a Firenze ce n’erano meno della metà !!!
In ogni caso i gruppi in circolazione sono davvero di alto livello. A Genova abbiamo ovviamente i Sadist, ma anche gli ottimi Nerve, i Ritual of Rebirth, i Desecrate, gli Sfregio e molti altri, e a livello nazionale non faccio neanche nomi perché sono veramente troppi e tutti di livello eccellente.
Come nasce un brano dei Detestor? C è un addetto in particolare o l’approccio è collettivo?
Le cose sono cambiate anche in questo, ma non poi così tanto. Ai tempi di Dark Reality i pezzi li preparavo prevalentemente io, ma gia da In The Circe Of Time l’approccio è diventato più collettivo. Ognuno porta la propria bozza di pezzo in sala prove e su quello si elabora tutti insieme. Normalmente, ma non sempre, le linee vocali e i testi vengono concepiti alla fine sulla base di ciò che trasmette la musica. Stiamo gia lavorando al nuovo album, e anche questa volta stiamo seguendo un pattern simile, in cui ognuno (per ora Loris ed io) porta i pezzi nuovi in sala, e sul risultato d’insieme inserirò poi le linee vocali.
Nella vostra formazione risultano due batteristi: Rigel per lo studio e L.O Fog per i live, come mai questa necessità?
Quanto ho detto prima dovrebbe gia chiarire questo dubbio. In realtà Rigel ha registrato Fulgor nel 2001, ma oggi non è più membro dei Detestor, per cui Fog è il nostro unico drummer e si occupa sia di suonare dal vivo i pezzi di Fulgor (e dei nostri precedenti lavori) che di preparare e registrare i pezzi nuovi.
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Stiamo lavorando per voi ! Abbiamo gia quattro pezzi nuovi in cantiere, intendiamo suonare il più possibile dal vivo, e siamo determinati a combattere con tutte le nostre forze e la nostra rabbia contro quest’apatia che sembra aver sopraffatto il pubblico metal in italia.
Volete fare un saluto ai lettori?
Ci sono tante cose che dico dal vivo e che mi piacerebbe riportare qui, ma non credo proprio che si possano pubblicare ! Quindi il mio saluto qui diventa un invito ai nostri concerti. Tanto prima o poi passiamo dalle vostre parti … stay brutal !