Ricerca del casino e della buona musica possono andare d’accordo: lo dimostrano i Devastator, agguerrito power-trio lucchese, autore alla sua terza uscita sulla lunga distanza di un disco minimale, oltremodo semplice ma maledettamente divertente e di sicuro impatto. Nella parole del bravo cantante e chitarrista del gruppo Rob uno scorcio sulla vita e le opere dei Devastator.
Vi ricordavo come una band thrash grezza e minimale, adesso scopro che il vostro sound si è arricchito di molto altro: hardcore, punk, rock ’n’ roll. Come è avvenuto questo cambiamento?
Ti dirò, è stata un’evoluzione molto naturale, basti pensare che in sala prove ci risulta noioso provare i pezzi vecchi, ci dà molta più soddisfazione lavorare su dei pezzi nuovi, anche nei casi dove alla fine il pezzo viene totalmente cestinato: l’importante è avere la sensazione di andare avanti e cercare il proprio stile, di qualunque genere esso sia, basta che ci diverta suonarlo. La musica è bella tutta, l’importante è farla con passione e criterio!
Avete avuto un po’ di cambiamenti nella line-up in questi anni, ora pensate di aver trovato una maggior stabilità nella formazione? Preferireste rimanere in tre, oppure si sente la mancanza di un secondo chitarrista?
Noi speriamo che la formazione attuale rimanga quella definitiva, non è mai andata così bene! Sia dal punto di vista umano che musicale non abbiamo neanche un minimo problema da porci. Non che Albe fosse uno stronzo, ci mancherebbe, infatti siamo rimasti in ottimi rapporti, ma visto come lavoriamo bene adesso forse è stato meglio così. La mancanza della seconda chitarra se devo dirla tutta è sempre stata e continua a essere una scelta stilistica, anche nei dischi certe volte capita di non mettere la chitarra ritmica ad accompagnare i soli proprio perché si preferisce un accompagnamento di basso e batteria. Mi viene da pensare a qualche pezzo dei Pantera, dove sotto l’assolo spesso la chitarra ritmica non c’è! Siamo sempre stati con una chitarra sola e ci è sempre piaciuto così!
Un tratto caratteristico del vostro album è la versatilità dello stile chitarristico: si passa con disinvoltura e in pochi istanti dai riff thrash a quelli punk, da mid-tempo pesanti a melodie rock. E’ venuto tutto in scioltezza o avete dovuto lavorare a lungo per dare coerenza interna ai brani?
All natural! Come chitarrista mi è sempre piaciuto il rock nella sua totalità, quando mi metto a cazzeggiare con la chitarra davanti l’amplificatore suono veramente qualsiasi stronzata fino a quando dico: “questo mi piace!”, e inizio a costruire il resto…
Ho trovato assolutamente spettacolare la copertina, un capolavoro dell’assurdo e del demenziale. Chi l’ha realizzata? Risponde appieno all’idea che avevate in testa per la cover?
L’artista in questione si chiama Denis Gualtieri (http://squartato.blogspot.com), amico di infanzia del nostro bassista Ricca e ormai designato come uomo copertina dei Devastator! Denis disegna esattamente quello che ci immaginiamo, a parte le volte che cambia qualcosa di testa sua, e le sue variazioni danno il vero tocco di qualità a cui noi magari non avevamo neanche pensato. Meglio di così è veramente difficile!
Visti i titoli dei pezzi, mi piacerebbe approfondire le lyrics di Underground’N’Roll. In particolare, vorrei che mi illustraste il vostro pensiero sugli scout (No Scout? Yes, Party!) e sui cardinali e il clero in generale (da applausi a scena aperta un titolo come My Sweet Cardinal).
Per quanto riguarda i testi abbiamo sempre cercato di puntare più sulla linea vocale che sui concetti, quindi gli argomenti dei testi sono sempre stati quelli che ci suggeriva il momento. L’odio per la chiesa, per l’ipocrisia degli scout, per la chiusura mentale dell’essere umano sono cose alla base come la voglia di divertirsi. Io credo che sia tremendamente ipocrita e controproducente predicare l’amore ed il rispetto per il prossimo come fanno gli scout, quando sei appoggiato ad un’istituzione dove del rispetto per il prossimo non c’è neanche l’ombra! E’ una cosa che mi fa incazzare! Io credo veramente in Dio e mi ritengo offeso dall’esistenza dell’istituzione chiesa. Detto questo non faccio di tutta l’erba un fascio, uno dei miei migliori amici è incredibilmente un capo scout e quando parla con me si riferisce agli scout chiamandoli “gli sbagliati”, eh eh eh!
Il crossover/thrash sta ritornando a farsi sentire con un certo vigore, credete sia soltanto un momento di revival passeggero, o il movimento sta davvero rinascendo?
Beh io preferirei che non sia una cosa passeggera perché ovviamente sono di parte, eh eh eh! Comunque credo che la difficoltà dei gruppi che propongono musica propria non risieda necessariamente nei generi, ma nella cultura delle tribute bands, di X Factor, di Amici; da tutta questa cultura che sta facendo della passione della musica una farsa, sta scomparendo la cultura di cosa voglia dire veramente fare qualcosa di tuo e farti il culo per esso. Io non ti so dire se ci sarà una riscoperta del genere underground ma di sicuro noi siamo qui, pronti, che succeda oppure no!

Mi sembra che il disco abbia avuto buoni responsi a livello di recensioni, ce n’è qualcuna che vi ha particolarmente colpito?
Per quanto riguarda il giudizio medio siamo soddisfatti (ma mai abbastanza). C’è sempre chi da un parere sobrio senza sbilanciarsi, chi è un po’ cattivo, chi ci riempie di complimenti. Ovviamente questo va bene, fa parte del mettersi in gioco. Se proprio devo dirla tutta siamo un po’ delusi quando leggiamo delle gaffe che fanno capire la mancanza di concentrazione nel giudicare un lavoro, ad esempio ormai è un classico che io venga giudicato per come ho cantato il disco, quando in realtà lo ha cantato Albe eh eh eh (‘azz, ci sono cascato pure io…, n.d.r.)! Oppure: nel nostro disco l’ultima traccia è un pezzo di durata simile agli altri dove alla fine c’è una ghost track, quindi nello stereo risulta che l’ultimo pezzo dura molto più degli altri. Ecco, quando in una recensione c’è scritto che i pezzi sono tutti corti tranne l’ultimo che dura 4:30, noi automaticamente sappiamo che quel pezzo non è stato nemmeno ascoltato! Vabbé a parte queste inezie, non ci possiamo lamentare, siamo soddisfatti che sia stata notata la varietà del disco e delle canzoni, visto che è una cosa alla quale teniamo molto.
Dal vivo, a leggere gli eventi sulla vostra pagina myspace, suonate abbastanza spesso. Soddisfatti di come stanno andando le cose da questo punto di vista? Riuscite a suonare quanto vorreste?
Beh sì, dai primi anni a ora trovare le date è uno sbattimento più sopportabile visto che capita anche di venire chiamati, stringere amicizie con gruppi con i quali suonare è sempre un piacere, visto che ormai è una cosa naturale, se non suonassimo in giro mancherebbe qualcosa nelle nostre vite, poi quando le date sono poche ci lamentiamo perché dobbiamo trovarne altre, quando sono troppe ci lamentiamo per lo sbattimento eccessivo, quindi in sintesi ci lamentiamo, ci lamentiamo, ma suoniamo sempre, ovunque e comunque eh eh eh! A voi le conclusioni…
In tutti questi anni di vita della band, quali sono state le esperienze più belle e divertenti? Tra i gruppi con cui avete condiviso il palco, con chi andreste in tour più volentieri?
Niente è appagante come quando delle persone sotto il palco pogano su un TUO pezzo. E’ una cosa che le tribute bands non potranno mai capire, come chi non sa amare o chi scopa senza mai fare l’amore. Le esperienze sono tante, potrei partire con un amarcord senza fine, ma penso che basti dire che ogni concerto è un’esperienza diversa, può essere bellissimo ma anche una rottura di cazzo e a noi sta bene il dubbio. Poi ovviamente si incontrano altri gruppi che possono darti quel qualcosa in più soprattutto a livello umano, come gli Hellstorm, i Violentor, i Tarchon Fist, i Kernel, I Carlos Dunga, gli Acid Brains, i Vxd…
Per chiudere, vi chiedo un giudizio da fans su quelli che sono, secondo voi, i migliori thrash metal album dell’ultimo paio d’anni, a livello mondiale e a livello italiano. In questa nuova ondata thrash, c’è qualcosa che vale davvero la pena sentire, o è solo un buon riciclaggio di idee altrui?
Sinceramente tra i gruppi famosi non ascolto molte band che suonano thrash, ovviamente sto parlando di quelle venute fuori recentemente. Sono sempre ancorato alla vecchia scuola, quella che non ti abbandona mai! E quindi quando voglio ascoltarmi del thrash metto su i Metallica o i Sepultura, eh eh! Seguo molto di più le band thrash italiane, ovviamente! E secondo me i due album che hanno fatto letteralmente il culo alla “concorrenza” usciti negli ultimi due anni sono le ultime uscite di Hyades e Subhuman, anche se questi ultimi non sono proprio thrash al 100%… Anche i Planar Evil sono fortissimi, e pure il disco dei Kernel uscito quest’anno è molto valido. Quindi hai già capito che secondo me qualcosa che vale la pena ascoltare c’è, eccome!
Voglio ringraziare Heavyworlds per lo spazio che ci ha concesso e te, Giovanni, per questa bella intervista, è stato un piacere rispondere alle tue domande. Inoltre invito chiunque a visitare il nostro myspace www.myspace.com/devastatorcrew per ascoltare la nostra musica e lasciare ogni tipo di commento! PROUD TO BE UNDERGROUND!!!