Se
pensate di conoscere un artista (magari un vostro maestro) fino in
fondo, forse è arrivato il momento di iniziare a conoscerlo sul
serio…e se avete la fortuna di avere un interlocutore come Dino
Fiorenza, recentemente autore di un disco di spessore come “It’s
Important”, allora rimarrete ipnotizzati dalla sapienza e dalla cura con
cui riesce ad esprimere certi suoi concetti, oltre alle ovvie capacità
musicali…un musicista che prima di tutto sa essere un uomo! A voi il
resoconto:
Ciao Dino, Heavyworlds.com ti da il benvenuto tra le proprio ‘pagine’!!! Come stai?
Grazie infinite! Sono lieto della vostra accoglienza, e che dirvi, come sto? Alla stragrande come
sempre!
Partiamo parlando di “It’s Important”, tuo primo lavoro solista…ti va di presentarcelo?
Con immenso piacere…”It’s Important” rappresenta per me una sorta di
parto, proprio come un figlio, che
nasce dall’unione di due anime, in questo caso me e la musica, frutto di
esperienze, vicissitudini,
viaggi ecc. Un pò come il percorso di una coppia e la decisione di avere
un figlio; potresti averlo in
qualunque momento, ma sei pronto ad essere un genitore? Avrei potuto
fare questo disco
parecchi anni fà, anzi me lo chiedevano in molti, ma non avevo nulla da
dire; avrei potuto farlo
certo, ma sarebbe stato solo un accozzaglia di suoni e licks al
fulmicotone, privi di qualsiasi
parvenza musicale, adesso credo di essere pronto, e spero di esserci
riuscito, sta ai posteri l’ardua
sentenza.
Un disco che raccoglie la mia voglia di dire la mia in questo momento, e
nell’era musicale in cui viviamo credo sia sempre più difficile, e si
emerge solo se hai veramente qualcosa da dire, tecnicamente,
melodicamente o con la sperimentazione, non ha importanza, ma la
personalità è ciò che ti distingue
dagli altri!!!
Quando hai iniziato il songwriting avevi già in mente di cosa ottenere?
No, assolutamente, mi sono semplicemente limitato a scrivere musica, come ho sempre fatto! Mi
rendo conto che il disco ha una vasta eterogeneità di stilistica, che può anche essere intesa come
una voglia di far vedere l’eccletticità del musicista, ma io non sono ecclettico, io sono “It’s
Important”!
“It’s Important” è un album scritto e registrato in diverse parti del mondo, durante le tue
scorribande musicali…come sei riuscito a far collimare tutto in modo da rispettare sia i tour che le registrazioni?
Non lo so nemmeno io, infatti ci sono voluti 5 anni per realizzarlo….
La lista degli ospiti che appaiono su “It’s Important” è
stratosferica, dalla scena italiana a quella internazionale…secondo
quali criteri li hai scelti e ‘inseriti’ nei vari contesti musicali del
disco?
Di base, sono tutte persone con i quali avevo collaborato e collaboro, dei quali apprezzo lo stile, la
musicalità e la professionalità; “It’s Important” è stata l’occasione per riunirli tutti e fare una
grande festa, tranne per I due elementi cardini del disco, Gaetano Nicolosi alla batteria e Mistheria
alle tastiere, due musicisti con I quali collaboro frequentemente e costantemente, ragion per cui
sono gli unici due presenti in tutti I brani del disco.
Nel cd ci sono songs come “Tap The Bass” o “Slap Machine” che mettono
in mostra il virtuosismo e altre come “Devil Go” o “The Devil And The
Holy Water” dove preferisci dedicarti alla musicalità del brano…pensi
che sia importante questa alternanza in un disco strumentale?
Come ti dicevo prima, nulla di programmato, ritengo quindi che per me
sia giusto così, del resto un
disco solo shred annoierebbe, come un disco solo ballad. Si credo di si,
una buona dose di entrambe le cose è la formula giusta.
In “It’s Important” c’è la comparsata di Jennifer Batten…ti va di
raccontarci com’è stato lavorare con lei (magari con qualche simpatico
aneddoto)?
Jennifer è fantastica, un’amicona; lavorare con lei è stato bellissimo, pensa che quando ha
registrato il brano mi ha mandato ben 4 soli, dicendomi scegli tu…azz erano tutti e quattro semplicemente
stupendi, ne ho scelto uno, ma credimi gli altri sono splendidi altrettanto.
Un aneddoto che ricordo con piacere, è che, durante le riprese del brano mi chiama dicendomi
‘senti debbo passare prima dall’ospedale a trovare un mio amico, debbo portargli questi antibiotici,
ma tù non credi sia meglio quest’altra marca??’.
Nel corso della tua carriera hai avuto l’onore di suonare con gente
come Paul Gilbert o Maurizio Solieri (tra gli altri)…quanto hanno
influito delle personalità così ‘forti e geniali’ sul tuo modo di
concepire la musica?
Tutti I musicisti con I quali ho suonato e suono mi influenzano in
qualche modo, ognuno a modo
suo, Solieri ti fa respirare il rock Italiano, ogni riff che suona senti
la storia del rock italico, suonare
con lui è fantastico, Gilbert ragazzi è un animale da palco, con una
voglia di divertirsi incredibile, era
lui a chiamarmi in causa con continue sfide, famigerata quella con I
denti (http://www.youtube.com/watch?v=FX7Mp1s6kvg ). Ma potrei citarti
infiniti esempi, Malmsteen è
una macchina da guerra, Steve Vai un carisma ENORME!!!!
Secondo te esiste la distinzione tra ‘turnista’ e ‘musicista’? Se si, dove si deve tracciare la linea di confine?
Si esiste, il confine sta nel fare la propria arte o metterla al servizio degli altri, o semplicemente
essere un ottimo esecutore; ci sono turnisti chiamati ad essere soltanto degli esecutori, ecco, quelli
sono I veri turnisti, ma si possono unire entrambe le cose, possono chiamarti per registrare dei
dischi, e come fortunatamente accade a me, darti carta bianca.
Oltre che musicista rinnomato, sei anche un insegnante molto
seguito…cosa cerchi di trasmettere ai tuoi allievi? Sei un insegnante
inflessibile oppure cerchi la via del dialogo aperto?
Cerco sempre di capire, quali sono le reali predisposizioni dei ragazzi che mi trovo davanti e
assecondarli facendogli (dopo 15 anni di didattica e clinics in tutto il mondo, credo di aver
sviluppato bene questa capacità…) però seguire un percorso didattico corretto; molti
ragazzi vengono da me attratti dal tecniche avanzate, ma gli faccio subito capire che non servono a
nulla e sono solo fini a se stesse se non sai dove, come e perchè applicarle, o viceversa ragazzi
vengono ai corsi di basso prevenuti contro il tapping, definendolo solo virtuosismo inutile, e gli
dimostro che in realtà affermano ciò perchè non conoscono…poi magari continuano sulla stessa
linea, ma adesso hanno I motivi e la cognizione per farlo. Insomma a volte il metallaro mi diventa
funkettone, perchè conosce lo slap, e il jazzista rockettaro perchè conosce il tapping, o rimangono
della stessa idea sviluppando però esatti concetti armonici del proprio genere che li aiutano a
capirlo, e apprezzarlo di più. Io penso che non esiste il basso rock o jazz o funky, è solo questione di
linguaggio…noi diciamo ‘casa’, gli americani ‘house’, ma non intendiamo entrambi la stessa identica
cosa?
Se si spulcia la tua ‘fedina musicale’ troviamo che oltre a bassista e
insegnante, sei collaboratore su vari forum e scrivi per una rivista…è
fondamentale, a tuo parere, vivere la musica sotto altri aspetti oltre
che quello prettamente strumentale?
Credo che scrivere di musica se sai suonare ti pone in maniera molto più obiettiva di fronte a ciò
che ascolti e in un certo senso il musicista/giornalista non esprime giudizi a priori, in quanto valuta
un artista secondo il linguaggio prettanente musicale. E’ affascinante la percezione differente che si
ha della musica se hai un orecchio da tecnico o da profano, ma chi ha ragione dei due? La bellezza
della musica sta proprio in questo, non c’è bisogno di essere musicalmente colti per esserne rapiti!
Cosa bolle in pentola per Dino Fiorenza? Quali sono i tuoi progetti futuri?
É da un annetto uscito il primo metodo per basso edito dalla Carish e tradotto in 9 lingue, un
metodo base per principianti assoluti; sono in uscita altri due libri metodi e un DVD didattico, uno
specializzato sul tapping e l’altro su tutte le tecniche da me utilizzate, sempre edizioni Carish.
Nel frattempo butto giù materiale e brani nuovi, e non si sa mai, magari queste nuove songs
saranno raccolti in un “It’s Important 2”….
Ok, siamo in chiusura…ti lascio la possibilità di salutare tutti i tuoi fans come vuoi, anche nel modo più selvaggio!!!
STAY METAL!!!!!!