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Doro Pesch

Incontrare un proprio mito, come Mastercard, non ha prezzo. Piove a dirotto a Milano, e la location sulla Stazione Centrale non è certo delle migliori, ma la compagnia merita: Doro Pesch, la bionda singer tedesca, arriva da un veloce lunch visibilmente infreddolita e bagnata e chiede cinque minuti per rimettersi a posto prima di concedersi a Heavyworlds.com! Dolce, garbata, entusiasta e visibilmente timida, a Doro piace parlare (e tanto) e condividere aneddoti come se stesse al cospetto di un amico di vecchia data…

Ciao Doro, grazie del tuo tempo prezioso!!! Come stai?

Ciao a tutti! Sto benone grazie! Ancora qualche intervista da fare e poi inizieremo a prepararci per il tour!!

Partiamo dal nuovissimo “Raise Your Fist”. Ti va di condividere le tue impressioni sulla nuova release?

Certo! Segnatevi il 19 ottobre come data di uscita di “Raise Your Fist”, il nuovissimo disco: uscirà per Nuclear Blast e sarà il primo full lenght per la nuova casa discografica. In agosto vi abbiamo già dato un antipasto, l’ep “Raise Your Fist In The Air” che conteneva quattro canzoni, tra cui la versione francese del pezzo che, incredibilmente, sta girando per radio (RIDE); il nuovo disco, se me lo permettete, è un disco ‘world-wide’, ovvero è stato registrato in diverse parti del globo, ed è così che a me piace lavorare…uno studio solo con una sola persona a noi dedicata non mi mette a mio agio. Invece, le registrazioni hanno preso piede in Germania, Danimarca e Stati Uniti; il mixaggio è invece avvenuto in Danimarca totalmente e il risultato mi rende straordinariamente felice! Adoro ogni singolo brano, ma segnalo soprattutto “Hero”, canzone che ho dedicato a Ronnie James Dio e che è stata la prima ad essere completata. L’ho scritta tre anni fa, appena dopo la sua morte. Sono felice di averlo conosciuto e di aver condiviso con lui lo stage qualche volta…

“Raise Your Fist” mostra un sound più potente rispetto alle ultime release e sembra quasi vi siate ispirati al mitico heavy metal anni 80. Ma come procedete per creare le nuove songs?

Mmmh…tutto deve prendere al cuore. Quando proviamo un riff o una melodia devo sentire che mi prende nel profondo, e solo allora possiamo lavorare per estrapolarne una song. E poi adoro gli anthem, quelle canzoni palesemente facili da ricordare ma che si costruiscono energicamente sul groove. Prendi ad esempio “All We Are”: credo dal 1987 ad oggi siano ben poche le volte che dal vivo non l’ho eseguita, eppure è una song semplice e diretta, ma arriva al cuore del pubblico e per questo piace. Infine, mi è piaciuto inserire un paio di brani veloci, che mi riportano alle radici della mia carriera.

Infatti sul nuovo disco possiamo trovare una varietà diversificata di stili: dalla velocità di “Revenge” o “Take No Prisoners”, agli anthem della titletrack o di “Coldhearted Lover” fino a songs come “Engel” o “Hero”, molto più intimiste. Ma qual è lo stile che Doro Pesch preferisce?

Tutti! Non ne esiste uno prevaricante. Se noti, in ogni mio disco c’è la parte ‘headbanger’ e la parte più ‘ambient’. Mi piacciono perché mi permettono di esprimermi in modo diverso e più completo. Le songs veloci scaricano energia, quelle più lente permettono di liberare l’interpretazione. A suo modo, ogni song ha qualcosa da dare…

Due canzoni, ho notato: ”Freheit (Human Rights)” e “Victory”, che suonano ‘nuovo’ nel tipico Doro-sound. Da dove hai preso le influenze per comporle?

A dir la verità, non ho molto tempo per ascoltare musica, anche se mi piacerebbe. Diciamo che nel caso di “Freheit”, c’era un escursus nelle lyrics che si distanziava dal resto del disco; ormai da qualche anno sono attiva in una associazione (non faccio nomi-ndr) che difende i diritti delle donne in quei paesi dove ancora c’è disparità di sesso. Quindi ho pensato che una song avrebbe potuto ‘far di più’. Per “Victory” il discorso è meno complesso; ha preso forma in questo modo e abbiamo deciso di seguirla; fortunatamente è uscita meglio di quanto credessi (RIDE)!

“Raise Your Fist” vede Doro lavorare di nuovo con Joey Balin. Cosa è riuscito a dare al nuovo disco?

Joey è una vecchia conoscenza, abbiamo provato a vedere se si verificava nuovamente ‘quella’ magia che c’era negli anni 80 e così è stato! Lui conosce me e io conosco lui, di conseguenza tornare a lavorare assieme è stato naturale; inoltre, per ricreare la giusta magia, il disco è stato mixato dalla stessa persona che ha lavorato sui miei primi demo…ecco perché, forse, “Raise Your Fist” suona in modo così diretto!

Ti dico due nomi: Tankard e Gus G…

Ah Ah Ah (RIDE)…che esperienze fantastiche. L’idea di registrare una song con i Tankard è nata quasi per caso: durante una nostra performance, prima di eseguire “All We Are”, ho notato Gerre in prima fila; l’ho fatto salire sul palco e gli ho dato un microfono per fare i cori; a un certo punto si avvicina al mio orecchio e mi dice ‘Doro..sorry! I’m too fucking drunk to sing!’. Ho riso come una pazza e alla  fine ci siamo dati appuntamento nel backstage. Abbiamo parlato della cosa, così ci siamo scambiati un po’ di mp3 e infine sono andata in studio a registrare. Per Gus G, beh, se non ricordo male lui doveva partecipare al Musikmesse e tramite Alex Krull e sua moglie (Liv Kristine) ne sono entrata in contatto. Era entusiasta all’idea di registrare un solo per il mio nuovo disco, e il risultato è stato eccezionale. Sul nuovo disco c’è anche Lemmy come ospite, con la sua voce così particolare.

State pianificando qualche tour per il futuro?

Inizieremo a novembre con la prima trance europea. Ad inizio 2013 andremo in Nord America, quindi Sud America e di nuovo Europa (e Italia, questa volta). Stiamo valutando qualcosa anche in Asia ma da confermare. Parteciperemo al 70000 Tons Of Metal e a un’altra kermesse simile che partirà da Amburgo, poi gli ovvi festival estivi…siamo stati fermi per tanto tempo per preparare il nuovo album, quasi tre anni, ed è ora che ci rifacciamo vivi on stage!!

Siete stati confermati come headliner del Wacken 2013. Cosa possiamo aspettarci per quella sera?

E’ difficile dirlo, ci sono tante idee e tutte fattibili. Vorrei rifare qualcosa di orchestrale e avere un buon numero di ospiti, ma tutto è ancora da decidere. Normalmente, quando partecipiamo a un festival, abbiamo sempre una setlist di sessanta minuti al massimo; qui potremo fare uno show intenso e più lungo e preparare qualche effetto speciale. Si parla anche di fare un dvd, ma è ancora presto per averne certezza.

Ormai sei quasi giunta al traguardo dei tre decenni di carriera. Se guardi indietro, c’è stato un momento dove ti sei detta ‘ok, ce l’ho fatta’?

(RIDE) Sinceramente…mai…oppure tutti i giorni. Non mi sono mai sentita arrivata, altrimenti avrei smesso di far le cose con passione. Ma tutte le volte che salgo su un palco, o che i fans cantano una canzone o che qualcuno chiede di far una foto assieme, mi sento appagata e mi rendo conto di aver fatto la scelta giusta tanti anni fa. Spero di aver reso l’idea.

Ultima domanda: sulle cover di ogni album, in foto o in versione animata, sei ‘presente’ personalmente. Ti piace essere ‘trasfigurata’ volta dopo volta?

Wow…si!! Ormai è diventata una specie di rituale e i fans sono abituati a vedermi comparire in un contesto differente ogni volta. Sia con i falchi o con i serpenti, sia in mezzo alle fiamme o in bianco e nero, sanno che sono io e che comprando il cd troveranno la mia musica!

Ok Doro, siamo in chiusura. Vuoi aggiungere altro???

Solo ringraziare tutti i miei fan italiani! Grazie per il supporto e per tutto l’affetto che ogni volta dimostrate!!! Ci vedremo presto!!!