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EF – Niklas Åström

Ormai lo sapete, qui a Heavyworlds amiamo tanto le band già famose e quotate quanto quelle underground, che spesso meritano una maggiore visibilità. Il post rock non è propriamente il nostro territorio, ma quando capitano tra le mani album così belli e intensi come l’ultimo degli svedesi EF vale la pena allargare le proprie vedute. Ecco quindi a voi l’interessante intervista by mail fatta con il batterista della band, decisamente loquace rispetto a tanti suoi colleghi nordici e con risposte molto esaurienti, cosa rara di questi tempi.

Ciao ragazzi e benvenuti su HeavyWorlds! Volete presentarvi?

Siamo gli EF da Göteborg, sulla costa ovest della Svezia. Una città famosa per una grande scena metal che ha formato quello che oggi viene chiamato “The gothenburg sound”, grazie a band come In Flames, Dark Tranquillity, The Haunted, At the gates e tante altre.

Avete appena fatto uscire un EP e il titolo è abbastanza particolare. Che significato ha per voi questa “Delusion of grandeur”?

Quando ci siamo incontrati con The Ocean a San Pietroburgo a Febbraio avevamo molto tempo libero nel backstage – e tanta vodka a darci una mano a riempirlo! In queste ore abbiamo deciso di fare uscire qualcosa per Pelagic records. Qualcosa di limitato, un vinile. Ma non avevamo canzoni pronte, e non viviamo nemmeno più nella stessa città, quindi il processo di scrittura in teoria non è semplice. Ma noi ci abbiamo creduto ugualmente, anche perché adesso è veramente facile creare qualcosa a distanza mandandosi i file tramite internet. Riuscire a creare musica epica e dinamica tramite lo scambio di file comunque non è facile, ma noi ci abbiamo messo sangue, lacrime e sudore in questo progetto e dopo MOLTE notti insonni al Svenska Grammfonstudin di Göteborg l’album era pronto! Forse abbiamo sofferto un po’ di manie di grandezza quando abbiamo iniziato questo progetto? Comunque è un titolo che si addice a quello che proviamo per questo progetto enorme.

Perché avete deciso di far uscire un EP invece di un album intero?

Non avevamo neanche pronta una canzone quando abbiamo iniziato a lavorarci! Provare a creare un album con almeno 25 minuti di musica in più sarebbe stato un suicidio!

Ho descritto la vostra musica come fortemente emotiva ed evocativa. Ci ho preso o mi sono perso qualche sfumatura?

Beh, noi diciamo sempre che la musica degli EF è interamente composta di emozioni. Creiamo la musica in base alle nostre emozioni e a come ci sentiamo al momento. Circa il 90% delle nostre creazioni comincia con una jam session, che prende diverse pieghe a seconda del nostro umore e delle stagioni. D’estate il mood è più felice, mentre d’inverno più triste e monotono. In genere non parliamo nemmeno di musica nei termini “corretti”, ma di sensazioni, colori e di posti che abbiamo visitato – o dove vorremmo andare.

Avete scritto questo album con l’idea di una struttura unica? Mi è sembrato che ogni brano sia diverso dagli altri, ma c’è un mood che li lega tra di loro.

Beh, abbiamo scelto di lavorare con due brani che sono molto diversi tra di loro. “Delusions of grandeur” ha una struttura più pop, con melodie orecchiabili e vocals che puoi cantare all’infinito, pur non perdendo la tensione tipica dei brani degli EF. “I never felt like this before” invece ha una struttura epica e mutevole, con un monologo e uan decisa componente progressive. La traccia ambient “Fem” invece significa 5 in svedese ed è il prosieguo di una serie. Negli album precedenti c’erano 1,2,3,4 e adesso ovviamente 5.

Il vostro processo di creazione delle canzoni è più razionale o istintivo?

Direi istintivo, anche se quando finiamo le canzoni nello studio siamo molto razionali.

C’è qualcosa in particolare che influenza le vostre canzoni?

Come ti ho detto prima, le nostre sensazioni ed emozioni personali influenzano la stesura dei brani. Ovviamente ascoltiamo tanta musica, guardiamo un sacco di film e leggiamo dei libri. Ma non so dirti se tutto questo sia o meno un’influenza, dipende da ogni membro. Io personalmente (Niklas) ascolto forse fin troppa musica, ma non voglio creare qualcosa che già ascolto, o che suoni simile alle cose che mi piacciono ultimamente.

Avevate già in mente quale sarebbe stato il risultato finale di questo EP? Voglio dire, è così pieno di elementi come fiati, violini, monologhi… Tenere tutto sotto controllo è stato difficile?

In parte ti ho già risposto, quello che ti posso dire in più è che è stato difficilissimo! Lo Svenska Grammofonstudio ha centinaia di vecchi sintetizzatori, percussioni, glockenspiel, chitarre, pianoforti, xilofoni… Volevamo provare tutto! Questa è la parte divertente di registrare i brani, suonare e provare sempre strumenti nuovi!

Molti parlano di voi facendo paragoni con band della vostra zona come Mogwai ed Explosions in the sky, ma io ho trovato una certa affinità con la scena Giapponese. Mi sbaglio?

Beh, non conosco molto quella scena, a parte i Toe che fanno math/jazz e i Mono che sono… beh, i Mono! Drammatici ed orchestrali. Ma ci puoi paragonare a quello che più trovi appropriato finche ti piace il suono degli EF!

L’Hardcore ha ancora un particolare significato per voi, musicalmente e come stile di vita?

Tutti noi veniamo dalla scena hardcore! Non è passato tanto tempo da quando il nostro chitarrista Daniel spremeva i suoi polmoni nei When we fall! Anche il resto di noi ha il suo background in varie band della scena, anche se con quei gruppi non ci siamo mai spinti fuori dai confini svedesi. penso che questo si veda chiaramente ad un concerto degli EF. Molti nostri colleghi della scena post rock semplicemente si guardano i piedi o scuotono lo testa, mentre noi saltiamo, urliamo, tiriamo le chitarre e ci distruggiamo contro gli ampli! Noi ci mettiamo il cuore per dare ogni notte alla gente uno show da ricordare.

Nelle vostre intenzioni, c’è qualche messaggio che volete che arrivi con la vostra musica o ognuno può cogliere da solo il significato di ogni canzone?

Gli EF non hanno mai voluto trasmettere messaggi nè politici nè religiosi. Tutti i nostri testi sono sulla vita, sulle emozioni oppure niente in particolare. Molte volte ci viene solo fuori una bella frase che esprime come ci sentiamo quando suoniamo e la trasformiamo nel testo stesso della canzone. Nessun messaggio segreto. Vorremmo solo che la gente trovi il suo messaggio personale in ogni nostro brano. Chiudete gli occhi e immaginate!

Se guardate indietro, riuscite ad immaginare che la vostra carriera si sarebbe sviluppata in questo modo?

Abbiamo iniziato dieci anni fa semplicemente con l’idea di far uscire un album decente ed andare in tour fuori dalla Svezia. Dopo tre album, 16 tour europei, uno in Russia ed uno in Asia, ancora non riusciamo a vedere gli EF semplicemente come una band. EF è più una parte della nostra vita, qualcosa senza cui non riusciremmo ad andare avanti. Non è una vera e propria carriera perché non riusciamo a viverci, abbiamo ancora tutti i nostri lavori quando torniamo a casa dal tour. Ma è veramente un gran bell’hobby, e nessuno di noi avrebbe mai pensato che sarebbe durato così tanto. Quantomeno non io!

Avete appena concluso un tour europeo a supporto dell’album. Com’è andato?

Molto bene, ci siamo concentrati soprattutto sull’Europa centrale. Abbiamo fatto tappa in alcune delle nostre città preferite come Gent in Belgio, Zurigo in Svizzera, Lipsia, Berlino e Bielfeld in Germania. In più siamo riusciti a suonare in posti completamente nuovi e siamo tornati in Francia, dove mancavamo dal 2008. E siamo riusciti a vendere una buona quantità di album, che era il nostro obiettivo!

Pensi che avremo qualche possibilità di vedervi in Italia? Siete venuti un paio di volte a Bolzano qualche anno fa, ma è troppo vicino all’Austria, è un po’ come imbrogliare…

Il prossimo tour ci focalizzeremo sull’est e sul sud dell’Europa. Speriamo di includere l’Italia, ma è sempre stato difficile per noi trovare delle date da voi. Abbiamo bisogno di un buon agente che ci aiuti a trovare delle date, ma noi vorremmo assolutamente venire a suonare in un paese che ci offra buon caffè e gente alla mano!

Ci potete dire se avete già piani per il futuro?

Certo che abbiamo dei piani, abbiamo sempre dei piani, a volte anche troppi! Innanzi tutto stiamo scrivendo dei brani per il nuovo album, che vorremmo registrare prima (o durante) l’estate 2013, ma anche partecipare a qualche festival durante la primavera e l’estate stessa. La speranza è che il prossimo album esca all’inizio dell’autunno in modo da fare dei tour massicci in Europa ed Asia.

Se volete dire qualcos’altro ai vostri fans italiani sentitevi liberi di farlo! Tutto è permesso qui!

Abbiamo a lungo in Italia! (riporto letteralmente la frase, anche se non ne ho ancora capito il significato) Speriamo di vederci nel 2013! Fino ad allora mettete il “like” sulla nostra pagina Facebook e seguite ogni nostro passo! Siamo brava gente!

Grazie ragazzi! Alla prossima!