Nell’attesa che “Helvetios”, l’ultima fatica targata Eluveitie, veda la
luce, noi di HW abbiamo avuto il piacere
di fare una chiacchierata con il frontman della band, Chrigel Glanzmann, il
quale ci ha fatto l’onore di darci qualche piccola anticipazione sul prossimo
album e di farci sentire i primissimi pezzi mixati. Ecco tutte le novità riguardanti il nuovo album.
(un grazie particolare ad Alessia Caviglia)
Ciao Chrigel. Benvenuto su Heavyworlds. Come stai?
Bene, grazie. Siamo davvero molto contenti di essere di
nuovo qui. Ci piace davvero molto suonare qui in Italia, a Milano, e non lo
dico tanto per dire, il pubblico è fantastico. E’ davvero bello essere qui,
davvero, è bello.
Vorrei iniziare la nostra chiaccherata, parlando di questo incredibile
tour (Neckbreakerball 2011, ndr), che vi vede accanto a una grandissima band,
come i Dark Tranquillity. Come ti senti a condividere la scena con questi
ragazzi?
Beh, è bello. Sono persone molto in gamba e simpatiche,
conosco il loro chitarrista da un po’ di anni. Beh, è molto bello essere in
tour con loro. Penso che i fan ci vedano bene insieme sul palco, per cui è
fantastico. Ho alcuni dei loro album. Mi piace molto “Character”, credo sia un
album davvero molto bello, con un bel lavoro di composizione alla spalle.
Considerando che ora siete in tour e che state anche lavorando al nuovo
album, come riuscite a gestire il tutto?
Sfortunatamente non stiamo dormendo molto (ride, ndr).
Come stavo dicendo prima, siamo piuttosto stanchi perché siamo venuti in tour
direttamente dagli studi di registrazione (dove hanno registrato Helvetios,
ndr). Sta andando tutto bene, viaggiamo, arriviamo, facciamo il sound check, ci
esibiamo sul palco e poi passiamo il resto del tempo lavorando all’album nuovo.
Non rimane molto tempo per riposarsi, ci capita di dormire anche meno di tre
ore al giorno. Però ci sono arrivate proprio pochi giorni fa le prime
registrazioni mixate e suonano bene, siamo molto contenti!.
Vi è qualche località o locale dove vi piace suonare di più quando
siete in tour?
Ci sono alcuni locali molto carini. Personalmente, a me
piace – e credo che piaccia molto a tutti noi- suonare al Gasometer, si trova a
Vienna, in Austria. È fantastico.. beh, tutto ciò che concerne il locale è
fantastico: un backstage davvero comodo e grande, vi sono un sacco di docce,
quindi possiamo farle anche contemporaneamente, è tutto molto pulito, c’è un
sacco di spazio. è davvero un bel locale..
Ok. Parliamo del nuovo album, “Helvetios”, che verrà
pubblicato il prossimo anno. Da quello che abbiamo sentito poco fa (Chrigel ci
ha permesso di ascoltare in anteprima quattro tracce, ndr), hai già composto qualche canzone. Qual è
l’argomento principale di questo album?
Per
la primissima volta, questo sarà un concept album, nel senso che vi è un filo
conduttore, un argomento unico. L’album racconta sostanzialmente un’ unica
storia, che è Guerra Gallica vista dal punto di vista della popolazione
elvetica. Ecco perché abbiamo deciso di chiamare l’album “Helvetios”. Diciamo
che se considerassimo la Guerra Gallica da questo punto di vista, questo album
potrebbe esserne la colonna sonora.
Come sono state le registrazioni? Quanto sono durate?
Le registrazioni sono state molto impegnative, abbiamo
lavorato parecchio, lavoravamo qualcosa come 15/20 ore al giorno e non è poco.
La situazione attuale nello studio, al momento, è piuttosto complicata, stiamo
lavorando e registrando con Tommi Vetterli, come è successo per il precedente
album, ma alcuni strumenti sono stati registrati a Lucerna (al Soundfarm
studio). Anna sta lavorando in questo studio, anche in veste di tecnico del
suono, non solo come musicista. In fin dei conti, abbiamo investito molto del
nostro tempo sul suono, abbiamo lavorato molto sui singoli strumenti: per esempio, siamo stati tre giorni a lavorare
sul sound delle chitarre. Il risultato è molto buono, il suono risulta tutto
molto naturale, ma lo sentirete nell’album. Insomma, tutto sommato ci sembra
che le cose stiano andando molto bene.
C’è una canzone in particolare al quale ti senti più legato?
No, non credo.
Come è già accaduto per iprecedenti album, realizzerete un video?
Sì, a dire il vero per le prime due canzoni abbiamo già
programmato di registrare qualcosa di più. Andremo in Polonia e gireremo due
videoclip con una compagnia polacca, che ha già curato il nostro ultimo video
(Thousanfold, ndr). Per cui, si, è un buon inizio..
Ora una domanda su Anna: ci sarà qualche testo in più cantato in Gallico?
Sì e no: mi spiego, il cantato è prevalentemente death
metal, le parti cantate da Anna risultano più o meno come gli altri album. Anna
ha già registrato qualcosa e, come è successo per Slania, ci saranno anche
canzoni più “soft”, come Slania’s song, per cui, sì, Anna ha cantato
un pò di parti per questo album, parecchie, in effetti. Ma tutto sommato, è più
o meno come al solito..
Recentemente, è stata creata EluTV sul vostro canale Youtube. Da dove è
nata questa idea? Perché avete deciso di realizzarla?
Non ne sono sicuro, ma penso che l’idea sia nata dal
nostro batterista, Merlin Sutter. Perché abbiamo deciso di farlo? Beh, al
giorno d’oggi è piuttosto comune scrivere blogs, diari dei tour e cose così, le
puoi trovare piuttosto interessanti.
Chi registra principalmente le immagini per Youtube?
A fare le riprese è principalmente Kai, lui è il cameran
magico.
Come pensi che si svilupperà in futuro?
Spero bene, al momento il progetto non è per niente
professionale e le riprese fanno piuttosto schifo però non è niente di
ufficiale, è più una cosa che facciamo così, perché ci piace l’idea e lo
facciamo per divertirci.. Però, chi lo sa, magari con il tempo potrebbe
diventare qualcosa di più serio.
Parlando di Eluveitie, possiamo dire che, in questi ultimi anni, la
vostra notorietà è cresciuta. Come avete affrontato (e affrontate, tuttora)
questo enorme successo?
È piuttosto difficile da dire. Se devo essere sincero,
ora come ora, non ci pensiamo molto. Semplicemente, è bello poter suonare la
nostra musica e siamo contenti di questo. Anche se, ovviamente, è più facile
ora perché riusciamo a fare un pochino di soldi. Abbiamo sempre investito molto
tempo e denaro nella band e, sino a un po’ di tempo fa, alcuni di noi erano
davvero “poveri”. Ora grazie ai fans, le cose vanno un pochino meglio, è più
facile.
Oltre agli Eluveitie, ognuno di voi ha il proprio progetto parallelo
(Anna, ad esempio, suona in tantissime band). Molti di loro sono connessi alla
musica tradizionale e folk. Quanto sono importanti per voi?
Dovresti chiedere ad Anna, non saprei, ma comunque credo
che significhino abbastanza per loro. La priorità assoluta di ognuno di noi
sono gli Eluveitie. Come sono nati? Ognuno ha una storia diversa, alcuni sono
nati da notte di ubriachezza, altri diversamente.
Come ti sei avvicinato alla musica tradizionale? Ti senti più un
musicista folk o un musicista metal?
È passato tanto di quel tempo. non ricordo esattamente
se devo essere sincero ma sicuramente sono state molte cose. Credo che sia
anche grazie a mia moglie, lei era un violinista e suonava musica tradizionale.
Prima che ci conoscessimo, ha vissuto qualche tempo in Irlanda. Direi che mi
sento sia un musicista metal che uno tradizionale. Forse, ora come ora, più un
musicista tradizionale.
Scrivere canzone per così tanti strumenti deve essere una grande
responsabilità. C’è qualcuno che registra le proprie parti o c’è qualcuno che
scrive le singole parti per tutti?
Beh, se sei in una band come la nostra sarebbe
incredibilmente caotico che ognuno scrivesse sempre le sue cose e si cercasse
di assemblarle o simile. Fondamentalmente, sono io quello che scrive tutto e
quando la canzone è quasi finita, cerchiamo di lavorare tutti insieme. Ognuno,
naturalmente, lavora in seguito sulla sua parte e aggiunge o modifica le cose
che ha da suonare.
Parlando dei testi, quali sono stati i libri e le letture che ti hanno
influenzato maggiormente? (DO)Minion, se non mi sbaglio, parla di una storia tratta
da il “De Bello Gallico”, di Cesare.
Beh, molti dei nostri testi non sono presi da il “De
Bello Gallico”, ma la maggior parte delle cose che cantiamo sono, in qualche
modo, descritte anche nel De Bello Gallico. Per quanto riguarda le letture, non
saprei dire precisamente. E’ prevalentemente storia. Prendiamo molta
ispirazione per i testi dalle fonti storiche o dai documenti.
Alcuni dei vostri testi, tratti da “Evocation”, sono stati
presi da alcuni reperti archeologici del mondo celtico (come Dessumiis Luge e
Brictom). Quanto è stato duro lavorare sulle pronunce e lavorare alle parti
mancanti?
Questi testi sono presi da ritrovamenti archeologici per
cui non vi sono realmente delle parti mancanti da integrare. La pronuncia è
stata una cosa piuttosto complicata, abbiamo lavorato con studiosi e scienziati
dell’Università.
Avendo menzionato la lingua Gallica, qual è la sensazione che avete
quando sentite i fan cantare una lingua morta, che voi avete riportato in vita,
grazie alla vostra musica?
È totalmente sensazionale, è assolutamente fantastico. Voglio
dire, fino a che tu suoni in Svizzera o in Francia, è bello e assurdo, ma ha
senso, poiché comunque il Gallico veniva parlato davvero in quelle regioni, ma
ci è capitato di andare a suonare in India, oppure in Brasile e anche in questi
posti abbiamo avuto la stessa reazione del pubblico, con gente che cantava, per
esempio, Slania’s song. E’ davvero bellissimo e, al tempo stesso, tu senti
queste persone cantare testi in celtico e ti viene da pensare “Oh cielo, ma che
diavolo?”. È assurdo e al tempo stesso incredibile!
Registrerete “Evocation part II”?
Certamente, ma non sappiamo quando questo accadrà.
Il vostro ultimo album, “Everything remains (As it never
was)”, ha una certa similitudine all’artwork di Slania. C’è qualche
connessione tra le due figure femminili?
No beh, credo che le due ragazze non si siano mai
incontrate (ride, ndr). È stata più che altro una cosa spontanea, volevamo una
bambina sulla copertina di Slania e così è stato. Naturalmente ci sono dei
punti di contatto tra le due copertine, ma niente di studiato o simile.
C’è qualche canzone in particolare, di questo ultimo album, al quale ti
sei più legato? C’è qualche canzone particolare che ti piace suonare in ambito
live?
Di quest’ultimo album no, non credo. In questo tour,
stiamo suonando “Everything remains”, per la prima volta in assoluto. È una
bella sfida, perché è impegnativa, l’ultima volta che l’abbiamo suonata è stata
in studio, quando l’abbiamo registrata. Non siamo abituati, ma è bello suonarla
dal vivo.
Ok per finire: c’è qualche progetto future per la band, dopo la
pubblicazione del nuovo album?
Dormire. Dormiremo davvero molto (ride, ndr). No, al
momento non abbiamo troppi progetti. Intendo dire, pubblicheremo
“Helvetios” e poi torneremo di nuovo in tour, saremo parecchio in
tour. Questo è quello che principalmente abbiamo intenzione di fare, poi si
vedrà…
Ok, direi che è tutto. Grazie mille, Chrigel, per averci concesso
questa intervista. Vorrei dire qualcosa ai tuoi fans italiani e ai lettori di
HW?
Grazie, è la solita cosa che si dice tutte le volte.
Ringrazio come sempre voi e tutti quelli che, in qualche modo si interessano
alla band.