Dopo un intenso tour che li ha visti protagonisti al ProgPowerUSA e in veste di supporter accanto a band come Sons Of Seasons, Amaranthe e Kamelot, gli svedesi Evergrey tornano sulle scene con la loro ultima fatica, “A decade and Half”. Noi di HW abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata con il tastierista della band, Rikard Zander, il quale ci ha fornito qualche chicca riguardo la nuova line up della band e i nuovi progetti futuri. Ecco cosa ci è stato rivelato:
Ciao Rikard e benvenuto su Heavyworlds. com. Come vanno le cose, dopo aver affrontato un tour così estenuante?
Ciao, grazie mille per la domanda! Va tutto bene, siamo stati in tour parecchio quest’anno che è la cosa che maggiormente amiamo in questo ambito per cui ci siamo divertiti abbastanza! Le nostre famiglie sono piuttosto felici quando torniamo a casa, eheh.
Gli Evergrey sono nel music business da circa 13 anni. Il 25 Novembre avete pubblicato una doppia collezione contenente alcuni dei vostri brani più conosciuti e alcune tracce unplugged e suonate dal vivo, intitolata “A Decade and a Half”. Perché avete deciso di pubblicare un doppio album per celebrare tutti questi anni di attività proprio ora?
A dire il vero l’idea ci è stata suggerita dalla nostra casa discografica e abbiamo pensato fosse una grande novità, dato che non l’avevamo mai fatto prima d’ora.
Ho dato un’occhiata alla tracklist di questa collezione. Come è nata la scelta di tutti i brani da inserire nell’album?
Bella domanda! Tom mi ha chiesto quali canzoni avessi voluto mettere in questo album e lui stesso è giunto ad un compromesso con la casa discografica: in conclusione, Tom ha messo le canzoni da lui ritenute le più adeguate e la nostra etichetta ha fatto altrettanto. Per fortuna è un mix che i nostri fan di sicuro approveranno ma non si può sempre far felici tutti, purtroppo.
Perché avete scelto di inserire canzoni live e unplugged, anziché metterne altre?
Onestamente, non ne ho idea. Suppongo che tale scelta sia stata voluta forse per dare qualcosa di nuovo, di fresco e non ancora pubblicato.
È stato difficile scegliere le migliori tracce per questo album?
Come avevo già detto, è veramente difficile far felice chiunque, devi sempre scendere a compromessi in queste situazioni. Se avessi potuto scegliere i miei pezzi preferiti, suppongo che non sarebbe stato così tanto arduo, eheh.
La mia attenzione si è focalizzata sulla copertina dell’album. Cosa ci puoi dire a riguardo e chi l’ha creata?
Beh, è una specie di collage dove vi sono tutte le copertine dei nostri album e mi rincresce dirlo ma non so chi l’abbia creata.
Quest’anno avete pubblicato anche un altro album, “Glorious Collision”. Per questa release, possiamo dire che ci sono un paio di novità, come l’entrata di nuovi membri nella band. Quanto è stato importante avere nuove persone all’interno del gruppo per la creazione dell’album?
Tom e io abbiamo scritto la maggior parte dell’album quando i nuovi membri sono entrati a far parte della band, per cui sotto il punto di vista della scrittura del materiale loro non hanno avuto molto modo di prendervi completamente parte. Marcus ha preso parte nella stesura di un paio di pezzi ma per quanto riguarda la registrazione dell’album, i nuovi “ingressi” hanno dato un piccolo contributo e penso che lo si possa carpire ed ascoltare in questo album, avendo ora una nuova line up.
Possiamo dire che “Glorious Collision” è stato un album piuttosto travagliato, dato che alcuni membri della vecchia formazione hanno deciso di lasciare la band, per cui Tom si è trovato ad affrontare una “nuova sfida”. Qual è il tuo pensiero in merito a questa decisione?
Se ripenso ora a quello che è successo, penso che sia stata una buona decisione per tutti noi. Loro non erano contenti all’interno della band, non erano contenti della band e noi non eravamo contenti di averli nella band in questa situazione. All’epoca è stato piuttosto difficile perché non sapevamo se la band sarebbe durata a lungo.
È stata dura trovare nuovi componenti da inserire all’interno della band?
Non è stato un granché difficile e siamo stati fortunati ad averli trovati, motivo per cui abbiamo deciso di andare avanti.
Parliamo del lavoro eseguito in studio: come riuscite ad organizzarvi nel lavoro? Quanto di voi mettete nel processo di stesura dei testi o nel lavoro complessivo realizzato dalla band?
Come già accennato, io e Tom abbiamo scritto la maggior parte dei testi e vogliamo che tutti possano contribuire, per cui nel prossimo album vedrete più parti scritte da più autori. Anche i precedenti membri hanno contribuito molto a scrivere le loro parti per cui speriamo di continuare questa tradizione.
Come organizzate il lavoro per la stesura dei testi, gli arrangiamenti, la musica in sé e via discorrendo? C’è qualcuno che scrive per tutti o cercate di fare un buon lavoro di squadra?
Cerchiamo sempre di fare un buon lavoro di squadra, eccezion fatta per la stesura dei testi. È Tom a scrivere il 99% dei testi.
Quest’anno è l’anniversario di “In search of truth” (terzo album della band uscito dieci anni fa, ndr). Cosa puoi dirci a riguardo? Avevate già programmato qualcosa di unico per celebrare questo evento?
Sì, abbiamo suonato l’intero album in occasione del ProgPower USA quest’anno. Abbiamo persino registrato un video, che forse verrà anche pubblicato. Non abbiamo ancora deciso nulla a riguardo.
Perché avete deciso di celebrare questo album in particolare, anziché celebrarne altri, come ad esempio I primissimi album?
“In Search Of Truth” è un album considerato speciale da molti dei nostri fan, quindi diciamo che è stata una loro decisione quella di farci suonare l’intero album.
Non appena Glorious Collision è stato pubblicato, voi avete intrapreso un tour che vi ha visto in compagnia di band quali Sons Of Seasons, Amaranthe e Kamelot per quanto riguarda l’Europa e Blackguard, Sabaton e molte altre per gli Stati Uniti. Come è stato viaggiare con loro e essere la loro spalla per questo tour?
Beh, abbiamo fatto un grande tour per questo album e siamo stati veramente fortunati a suonare con queste band grandiose. È stato davvero bello!
Cosa vi ha portato questa esperienza, sia a livello musicale, sia a livello umano?
Questa è una domanda molto difficile alla quale non riesco totalmente a rispondere, ma abbiamo sicuramente imparato a conoscere un sacco di persone nuove e abbiamo visto molti posti nuovi!
Quali sono stati I vantaggi, gli svantaggi e/o le esperienze più strane di questo tour?
È stato il nostro primo tour in veste di headliner per gli Stati Uniti che ha portato a molti vantaggi tra cui quello di vedere dei nuovi locali.
Cosa riserverà il futuro per gli Evergrey, dato che ora la lineup è al completo? Scriverete nuovo materiale o farete qualcosa di nuovo per la band?
Attualmente, stiamo facendo una piccola pausa, dopo di ché noi ragazzi ci incontreremo a Gennaio e inizieremo a pianificare qualcosa per il prossimo anno. Penso che il nostro principale obiettivo sarà scrivere materiale per un nuovo album.
Inizierete, inoltre, un nuovo tour europeo o avete in mente di aspettare e focalizzarvi su qualcos’altro al momento?
Si, non penso torneremo in tour, almeno per un po’ ma sicuramente faremo qualche concerto qua e là.
Qual è il tuo pensiero riguardo i vostri fan? Quale è il vostro rapporto con loro e quanto contano per voi?
I fan sono la parte più importante del nostro lavoro e senza di loro la band non esisterebbe. È stupendo sentirsi dire dai propri fan quanto loro siano felici del fatto che noi siamo andati avanti con il nostro progetto, nonostante tutte le difficoltà riscontrate.
Purtroppo, il tempo a nostra disposizione è finito. Grazie mille Rikard per averci concesso questa intervista. C’è qualcosa che vorresti dire ai fan degli Evergrey e ai nostri lettori?
Ci sarà un po’ di azione in casa Evergrey, per cui state attenti!