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FIRETRAILS – Pino Scotto

L’Italian Gods Of Metal, oltre che un grande happening musicale, è stato anche l’occasione per andare a testare il polso della situazione a Pino Scotto, presente nell’occasione coi Fire Trails per una estemporanea apparizione. E’ stata infatti una data isolata, in quanto Pino è ora impegnato con la sua band solista, di cui è in corso un esteso tour italiano.
L’intervista è stata fatta durante l’esibizione dei Death SS, nel backstage; doveva avvenire prima, ma l’entusiasmo dei fans ha letteralmente sommerso il singer italiano, che al meet and greet in programma dopo la sua esibizione non ha voluto scontentare nessuno dei convenuti e così si è concesso per una foto ed un autografo a tutti coloro che ne facevano richiesta, facendo leggermente slittare il nostro incontro.
Il quale incontro è stato un po’ ostico a causa di una certa poca dimestichezza con la musica del personaggio da parte dell’intervistatore, che in certi momenti si è arrampicato sugli specchi e ha cercato di improvvisare di fronte ad una lista di domande rivelatesi in breve tempo inadeguate….Sentiamoli dunque codesti quesiti…:

Oggi inizia un altro tour, che passerà un po’ per tutta Italia, c’è qualche posto che avresti preferito evitare, che magari ti portano sfiga…?

Avrei voluto evitare…no dai lasciamo stare (silenzio)…no dai non dico niente…

Provo timidamente a chiedergli di continuare, ma Pino non aggiunge verbo…

Pensi di trovare un pubblico bello ricettivo o hai già messo in conto qualche data un po’ meno riuscita?

Mischia, chi sono, Nostradamus! A parte che non ne ha azzeccata nessuna neanche lui…Francamente non lo so, come ho fatto sempre nella mia vita, sto facendo quello che mi piace e questo progetto che sto facendo adesso del mio disco col libro è un’altra cosa che mi piace, ho deciso di metterla in piedi perché mi intriga, poi come andrà, andrà. Se mi arrivano i soldi meglio ancora, sarebbe ora, dopo quarant’anni!
Però anche se non arrivano va bene lo stesso.

imm

Come li hai scelti gli ospiti per il tuo disco, qualcuno che non sei riuscito a chiamare…?

Sinceramente, tutti quelli che ho chiamato son venuti tutti, l’unico che, in una notte di delirio, mi aveva detto che veniva, e poi non c’è stato, è uno che riempie gli stadi; però non faccio nomi, perché magari mi becco anche una denuncia. Sai, magari questo si prende degli avvocati, che può permettersi di pagare trenta milioni, con la stessa naturalezza con cui spenderebbe un euro. Alla fine comunque non me ne fotte un cazzo, perché tutti quelli che sono venuti, sono venuti per amore, nessuno ha preso una lira, l’unico che ha chiesto dei soldi è Steve Arganthal ( che ci siede vicino durante l’intervista, quindi si sta scherzando, che credete?, n.d.r.), che mi ha detto:”Pino, se non mi dai i soldi, non vengo”.

Quindi, rivolgendosi al suo chitarrista nei Fire Trails, gli chiede quanti danaro gli ha scucito per la sua partecipazione all’album…

Scherzi a parte, questo è un disco fatto d’amore, ho chiamato gli amici, quelli veri, ho chiesto degli aiuti per lo studio di registrazione, ho chiesto ad altri miei amici di sponsorizzare la cosa e si sono presentati tutti. Vuol dire che trent’anni on the road, dando l’anima e il cuore, sono serviti a qualcosa.

Visto che il tour si chiama “Datevi Fuoco Tour”, chi sono i personaggi a cui daresti fuoco più volentieri?

Mischia! Il 99% dell’Italia!

Non aggiunge altro, provo a incalzarlo assicurandogli la nostra totale mancanza di censura, ma purtroppo non va oltre…

Ma ci sarà qualcuno da salvare…

….

Sto facendo un buco nell’acqua, notare che la stanza in cui ci troviamo è piena di gente che ascolta le mie sconclusionate interrogazioni e si sta bellamente pelando dalle risate, molto giustamente tra l’altro, si comincia ad andare a braccio senza costrutto…

Dai, sarà rimasta qualche icona rock anche ai nostri tempi…

Little Tony! (Risate generali, sono allo sbando…)

Hai fatto qualcosa di particolare a livello musicale sul disco? Hai sperimentato qualcosa di nuovo? Non ho ancora avuto modo di sentirlo…

Prima lo dovresti ascoltare. Dovevi ascoltarlo prima di fare l’intervista. (Sto annaspando visibilmente…,ndr)

imm

E’ cambiata ultimamente la tua percezione della musica, o è sempre più o meno la stessa?

La mia percezione della musica cambia praticamente ogni giorno, pensando sempre a qual è la verità della musica, hai capito? La sincerità, l’amore, questa è la musica, e non è detto che debba essere per forza metal, questa è la verità della musica.
Volevo ribadire che tutti quelli che hanno suonato nel mio disco, ma proprio tutti, nessuno escluso, hanno suonato col cuore. Ecco perché, secondo me, ne è venuto fuori un lavoro eccezionale.

Volevo chiederti qualcosa sui tuoi interventi a RockTv, che stanno spopolando anche su YouTube…

La prima volta che sono andato a RockTv a dire queste cose, pensavo che stavo dicendo quello che dovrebbe dire anche un bambino di 2 anni, invece….

Ti hanno mai censurato per quello che dici in trasmissione?

No, no, non è mai successo, se mi avessero censurato li avrei mandati in culo!

Ti hanno mai fatto delle offerte per fare l’ospite a Sanremo?

C’era questa cosa dei Rezophonic, sai che sono andati a Sanremo con Mario (Riso, ideatore del progetto Rezophonic, n.d.r.), ci siamo guardati in faccia io e Mario e ci siamo detti:”No, no, non se ne fa niente.” Questo perché Mario sapeva benissimo che, se si andava là coi Rezophonic e c’ero anch’io, davo fuoco a Pippo Baudo e a tutta Sanremo. Chi ci sta vicino sta oramai ridendo a crepapelle….
Però quando mi ha detto che andava a Sanremo, gli ho detto che faceva bene ad andare. Il progetto Rezophonic è un qualcosa che deve vendere i dischi, deve portare i soldi ai bambini dell’Africa, quindi era una cosa buona andare a farsi conoscere dal grande pubblico. L’unica cosa che mi ha dato fastidio, è il fatto che quando i ragazzi del progetto sono arrivati, né Pippo Baudo, né Chiambretti, hanno permesso loro di dire un cazzo. Così oggi la gente che li ha visti può pensare che Cristina dei Lacuna Coil e gli altri sono andati a fare la figura dei coglioni, perché non si è capito che erano lì come Rezophonic. Non l’ha capito nessuno, non hanno permesso dire niente.

Se un giorno ti svegliassi senza più voglia di rock’n roll, come la prenderesti?

Vorrebbe dire che sono morto! Vuol dire che sono già cadavere!

E se invece ti alzassi un giorno con una bella voce da musica classica?

Al massimo potrei trovarmi senza voce, una voce da musica vorrebbe dire che canto meglio.

Quindi una voce da tenore ti piacerebbe?

No, scusa posso farti una domanda, ma dove cazzo vivi? Ma che domande fai? (In effetti sono andato abbastanza sul surreale…,ndr)
Mi piacerebbe essere bravo come Bocelli o Pavarotti, minchia, mi piacerebbe.
Però quando Pavarotti e Bocelli stavano a studiare, io stavo a trombare e divertirmi, e sono più contento così sinceramente.

imm

Di tutta la tua discografia, c’è qualcosa che cancelleresti?

“Nel Cuore Del Caos”, coi Vanadium, quello lo cancellerei proprio. E’ proprio un disco di merda, che non avrei voluto fare.

Di tutta la storia del rock, quale pensi sia l’artista più sopravvalutato e quello più sottovalutato?

Ma dove?

Altra grande domanda…un colpo di genio…ahhh beh…Riformulo con un minimo di chiarezza in più, data una certa inizial vaghezza…

Sui sottovalutati, se dovessimo fare una lista, chiedilo a lui guarda (rivolgendosi verso Steve Angarthal, n.d.r.), per quelli sopravvalutati ci metteremmo ancora più tempo.

Quello che ti fa incazzare più di tutti?

Mi fa incazzare la gente che continua ad andare a sentire Zucchero, Ligabue, Vasco Rossi a San Siro, quando sono vent’anni che scrivono tre note, sempre quelle. In più questi guadagnano milioni, miliardi di euro, e non fanno un cazzo, non si ricordano di quando loro erano degli sfigati, come le altre bands, e che nessuno li aiutava. Se fossero persone vere, metterebbero su un’etichetta discografica per aiutare i gruppi veri, invece a questi non gliene fotte un cazzo, continuano a mettere i soldi in banca. Questo mi fa incazzare.

Ti è piaciuto l’Italian Gods Of Metal?

Molto, davvero molto, l’unica cosa che mi è dispiaciuta veramente è l’assenza di Roberto Tiranti, dei Labyrinth, perché loro ci dovevano essere. Questa è l’unica cosa che mi è dispiaciuta.

State lavorando anche sul nuovo Fire Trails?

Il disco nuovo è praticamente già scritto, lo faremo uscire per la fine dell’anno.

Farete qualcosa di diverso dal solito o seguirete a grandi linee il sound dei primi due dischi?

Facciamo quello che ci dettano il cuore e i coglioni. Noi non siamo gente che si fa i conti in tasca, quando scrive, scriviamo quello che ci piace, se no saremmo i nuovi Tokio Hotel magari, che ne so. Risate generali. Mi ci vedi conciato in quella maniera?
Penso che per quanto riguarda i Fire Trails, vorrei ricordare che noi non suoniamo insieme da settembre, abbiamo fatto solo una prova per stasera, e penso che comunque si sia visto chi sono i Fire Trails sul palco. Noi siamo il rock’n roll, hai capito? Siamo quelli che suonano col cuore e con le palle, non con la testa, e nemmeno scriviamo musica con la testa. Secondo me il mondo ha bisogno di questa cosa, non solo nel rock, ma in tutta la musica, c’è bisogno di gente che canta, che suona, che scrive col cuore. Non gente che scrive mettendo in funzione un computer, che si chiede: ”Cosa devo fare perché la gente mi compri il disco?”.
Perché poi purtroppo nella discografia funziona così, fortunatamente però, come si dice a Napoli, tanti di questi restano “cornuti e mazziati”, perché il 90% della discografia butta via miliardi di euro e non vende un cazzo! E’ una magra soddisfazione, però è così purtroppo.