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Hate – Atf Sinner

Intervista by Valerio Ferrari
Traduzione by Eleonora Petti 

Noi di Heavyworlds.com abbiamo avuto modo di scambiare due chiacchiere con Atf Sinner degli Hate in occasione dell’uscita del loro ultimo disco. Ecco cosa ne è uscito dalla nostra chiacchierata, buona lettura!

– Ciao Adam. Grazie per il tuo tempo. Prima di tutto, come stai?

Benissimo. Grazie! Sono emozionato per la release della nuova produzione.

– Cominciamo a parlare di “Crusade: Zero”, il nuovo album…puoi descriverlo ai tuoi fan?

“Crusade:Zero” è la prosecuzione della produzione predecente, ma ciò che si può ascoltare è un’evoluzione verso una musica più scura e sinistra. Il materiale suona live, organico e autentico. Ha un sacco di spazio e di dinamiche di cui il nostro album precedente era carente. Quando si parla di musica, è Hate al 100% – scura, potente, caotica. E’ estremamente intensa in alcune parti, maestosa e ipnotica in altre. L’album costituisce l’essenza del nostro stile ed è probabilmente il nostro più grande risultato artistico.


– “Crusade: Zero” sembra essere più “pieno di odio” della vostra intera discografia…da dove traete ispirazione per creare tanta violenza?

Beh, si, creiamo tanta violenza sonica…è il modo in cui funzionano gli Hate. Il nostro obiettivo era quello di aprire un nuovo capitolo nella nostra biografia e lasciare tutte le cose brutte alle spalle. Mi riferisco alla morte del nostro bassista Mortifer, avvenuta durante il tour ad aprile 2013, e tutte le conseguenze che hanno seguito la tragedia. Volevamo affrontare le emozioni raccolte dentro di noi, e usarle per creare canzoni profonde e autentiche, basate in qualche modo sull’esperienza e la prospettiva diretta.

– “Crusade: Zero” mostra una quantità maggiore di atmosfere rispetto a “Solarflesh”…come avete trovato il sound giusto da dare all’album, al fine di ottenere la giusta atmosfera?

Prima di tutto, abbiamo discusso tanto su tutto ciò che riguardava il sound e sul come volevamo raggiungerlo. Abbiamo scelto gli Hertz Studios in Polonia di nuovo principalmente perchè eravamo compiaciuti dei progressi che avevano fatto nella registrazione nell’ultimo paio di anni. Tutto il materiale è stato scritto tra febbraio e giugno 2014. Inizialmente vi era qualche canzone in più di quelle che abbiamo oggettivamente registrato; abbiamo deciso di scegliere le migliori nove canzoni che rappresentassero il nostro stile nel miglior modo possibile. Volevamo registrare le canzoni che sarebbero state una definizione del nostro stile e che avrebbero mostrato le migliori caratteristiche di ciò che l’odio è. Credo che in questo album suoniamo al meglio. “Crusade” suona organico e potente e non è eccessivo. Anche musicalmente è un enorme passo avanti. Non ci rifacciamo alle formule del death o del black metal. E’ una buona combinazione di entrambi, più elementi heavy e groovy, saggiamente arrangiati.

– “Valley Of Darkness” è stato scelto come video promozionale…credi che questa canzone spieghi la nuova visione musicale degli Hate nella sua interezza?

Beh, credo che la canzone rappresenti l’atmosfera migliore dell’intera produzione e del suo messaggio generale. E’ sulla delusione e la violenza dovuta alle credenze religiose. La sua frase principale è “Set fire to icons”, che significa sbarazzarsi di tutte le stupidaggini religiose. Nel video, puoi vedere i simboli delle religioni principali bruciare e un coro cantare: “you follow a death-cult caravan through valley of darkness” (segui un caravan del culto della morte attraverso la valle del buio).


– Il nuovo album contiene la parola “crociata” il quale significato è un sinonimo di battaglia nel nome della religione e della conquista…qual è il messaggio che volete diffondere nel mondo?

Cominciamo dal titolo. L’idea viene fuori da una novella scritta negli anni ’90 e rilasciata da una fantascientifica casa editrice underground della Polonia. La storia era basata su una crociata religiosa, piena di arroganza e di certezze che si concluse in un fallimento totale e la morte di tutti i personaggi principali. Nessun lieto fine o quel che si voglia dire. E’ stata la principale ispirazione di tutto l’album, che riflette la condizione dell’umanità e del suo viaggio verso l’auto-annientamento. Concerne un mondo guidato da entropia e declino; il tramonto della civilizzazione per come noi la conosciamo. Riguarda il provare con tutte le forze di far durare questa civilizzazione, ma tutte le civiltà in passato sono crollate (anche le più grandiose) a causa dell’incapacità umana di imparare dalle vecchie generazioni/esperienze. Abbiamo una tendenza ai conflitti che si traduce in guerre. Questo „War Mem“  è in noi così forte che a stento esisterebbe senza guerre. Viviamo così poco e non riusciamo a tenere le distanze dai cambiamenti e dai meccanismi che gestiscono il mondo. Le religioni sono illusioni. Dio non è null’altro che una creatura cieca dell’illusione delle masse. Il male trionfa sempre perchè gli uomini sono mentalmente ristretti e superficiali. Procedi irragionevolmente verso l’auto-annientamento se continui a creare nuove divinità. Il risultato di questo sforzo umano è il niente. Zero.

– Prenderete parte ai tour Hatefest 2015 e ai Blitz! Europe In Fire 2015, dove condividerete il palco con altre grandi band…cosa dobbiamo aspettarci da voi? State programmando altre date del tour per il resto dell’anno?

Come pianificato, stiamo ricevendo numerose offerte in questi giorni, perciò sembra che il 2015 sarà un anno davvero impegnativo. Stiamo stilando il programma proprio ora. Ci metteremo in viaggio solo a marzo per il più grande tour europeo insieme ai Vader, muovendoci dall’Irlanda all’Italia. Poi, ad aprile suoneremo all’Hatefest con i Six Feet Under, i Marduk e I Vader. Dopodichè, compariremo in alcuni festival, e infine avremo in nostro tour da headliner in autunno. Spero riusciremo a tornare negli Stati Uniti e in Sud America per la fine dell’anno. Lo vedremo presto.

– Gli Hate celebreranno il venticinquesimo anniversario quest’anno…state programmando qualcosa di speciale per l’avvenimento?

Certo! Avremmo intenzione di registrare un DVD ufficiale contenente brani tratti dalle molte produzioni che abbiamo rilasciato nel tempo. Stiamo discutendo seriamente l’idea con la label in questo momento, e spero potremo realizzarlo quest’anno. Sarebbe una cosa stupenda per festeggiare l’anniversario. Inoltre, penso sia giunto il momento di rilasciare nuovo materiale live!


– La Polonia, durante questi anni, è diventata uno dei centri della scena death/black metal europea…com’è cambiato lo scenario del metal nella vostra nazione? Perchè la Polonia ha dato possibilità a tanti gruppi estremi, come Behemot o Vader, di nascere
?

Beh…è un fenomeno, decisamente misterioso. E’ una domanda che si stanno chiedendo i sociologi (ride). Posso provare a darti una risposta. Prima di tutto, c’è bisogno di ricordare il background storico. La Polonia è andata incontro a una grande distruzione e sofferenza nel ventesimo secolo – prima le due Guerre Mondiali e poi il regime comunista. La nazione è ferita nel suo spirito. Il Metal in Polonia significa ribellione e vendetta. E’ lungi dall’essere un intrattenimento. E’ molto più simile ad una voce dell’apocalisse. Lo scenario del Metal consiste principalmente in una serie di band ribelli, sataniche. Difficilmente incontrerai band metal più leggere, ad esempio, dei Vader. La Polonia è veramente tradizionalista, con il ruolo dominante della Chiesa Cattolica, che detta rigide regole che le persone “normali” seguono. Non meraviglia la volontà di sentirsi diversi. Per molti giovani il metal è come una boccata d’aria fresca, e quando cominciano a suonare, deve essere feroce, brutale, veramente serio. Questo non è cambiato negli anni.


– Un’ultima domanda…sei parte della band dalla sua nascita, nel 1990…quali sono i più bei ricordi che ti hanno fatto capire di aver fatto la scelta giusta nella tua vita?

Metal a vita! Beh, c’è un po’ di follia in tutto questo di sicuro… In ogni caso, ho sempre voluto diventare un musicista e questo è stato il mio obiettivo principale da quando avevo 14 anni. Non mi sono mai posto la domanda. Quando fai qualcosa pienamente, non puoi evitare errori qui e la. Ho fatto tanti errori nel mio percorso, ma sicuramente la maggior parte del tempo speso con la band è stato fantastico. Abbiamo girato quattro continenti con i nostri concerti, e raggiunto tanto come gruppo. Ci sono state anche situazioni difficili, però. La più complicata è stato l’addio a uno dei nostri membri, Mortifer, morto durante il tour nell’aprile 2013. Il suo funerale è stato un’esperienza da spezzarci il cuore. Si, è stato sicuramente il momento più complicato di tutta la mia carriera. Ma posso ancora dire di essere definitivamente soddisfatto di ciò che ho raggiunto e che sicuramente voglio di più.


– Ok Adam, abbiamo finito. Grazie per il tuo tempo. Sii libero di aggiungere quel che vuoi.

Grazie per questa intervista! I migliori auguri a te e a tutti I lettori. Voglio che ci raggiungiate nella Hate Legion al link facebook.com/hateofficial. Ci vediamo lì!