A cura di Marco Brivio e Pinka Kugathas
Sono passati tre anni dal brillante “Night Is The New Day” e gli svedesi Katatonia tornano a far parlare di sè con un nuovo disco previsto per fine agosto, e una formazione in parte rinnovata. In un torrido pomeriggio milanese abbiamo incontrato Anders (Nyström, chitarrista), che ha risposto cordiale alle nostre domande.
Ciao Anders, benvenuto su HeavyWorlds.com, è un piacere averti qui con noi. Come va?
Bene, grazie, non siamo qua a Milano da tanto e purtroppo non ci fermeremo molto; solo qualche ora, e poi ripartiremo. Abbiamo pranzato qua fuori ma fa veramente troppo caldo.
Oggi è il promo day per l’uscita imminente di “Dead End Kings”: è passato molto tempo dal precedente “Night Is The New Day”, come vi sentite a essere tornati sulle scene?
Molto gratificante; siamo stati in studio per circa 6 mesi, ora siamo pronti a pubblicare un nuovo album, siamo molto entusiasti dell’album, ora aspettiamo di sapere cosa ne pensano i fan.
Come descriveresti questo disco? Ci sono punti in comune o differenze col precedente?
Questi due dischi sono molto integrati fra loro, a livello di produzione, di testi, di songwriting. Sembrano quasi due dischi gemelli. Per il resto, in questo “Dead End Kings” c’è il tipico sound dei Katatonia.
Perchè su quest’album c’è un’insolita formazione a tre?
Abbiamo due nuovi membri, dal 2009, quando i fratelli Norman ci hanno lasciati. Sono stati in tour con noi, e hanno fatto un ottimo lavoro; volevamo vedere come si comportavano in studio per decidere se tenerli o no. essendo dei grandi musicisti hanno suonato benissimo, e suonano entrambi nell’album; Niklas suona il basso e Per le chitarre, ne ha registrate più di me probabilmente. Semplicemente non siamo usciti con un annuncio presentando i nuovi membri, ma sono membri dei Katatonia a tutti gli effetti.
Cosa rappresenta la copertina? C’è forse un richiamo al vostro disco “Brave Murder Day” (disco del 1996, nda)?
Sì, hai ragione. A volte ci piace andare indietro nel tempo e mettere qualcosa che gli ascoltatori magari non si aspetterebbero. Volevamo chiaramente fare qualcosa di diverso, ma mettere questo uccello (non sai neanche se sia di preciso un uccello o qualcosa di mitologico), è horrifying. Può avere più senso quando guardi la copertina e il retro, perché sono collegati. Ha più senso guardarlo insieme perché dall’uccello c’è una nuvola nera in arrivo da cui nascono un sacco di corvi che vanno sulla città che è il “dead end”. L’uccello è il re della “dead end”.
Come è nata la collaborazione con la cantante dei The Gathering Silje Wergeland?
L’abbiamo incontrata un paio di volte quando abbiamo suonato coi Gathering in giro per l’Europa, siamo diventati amici e abbiamo constatato che i Katatonia in 20 anni di carriera non avevamo mai avuto una canzone con cantante femminile; molte band lo fanno ma noi ancora non l’avevamo fatto e finalmente era giunta l’ora, perché avevamo una canzone che sarebbe stata perfetta per essere cantata da una donna. E’ il primo nome che ci è venuto in mente e l’abbiamo chiamata non perché suona nei The Gathering, ma perché è un’amica.
Parlando del tour di supporto al disco, verrete anche in Italia?
Sì; inizieremo in America con due tour là a settembre e ottobre, poi avremo una pausa di 4 giorni, torneremo in Europa e faremo un tour da headliner da novembre fino al 22 dicembre, il più lungo mai fatto, e staremo 3 giorni in Italia: Roma, Milano, il terzo non lo ricordo e non lo so pronunciare (in realtà le date italiane sono due, a Milano e Roma, ma probabilmente Anders si confonde con il tour del 2010 che li vide esibirsi pure a Cervia, nda)
Potete raccontarci qualche aneddoto dallo studio, qualcosa di divertente che vi è capitato durante le registrazioni?
Dipende da cosa intendi per divertente. Il posto dove registravamo era folle. Era un piano unico, lo studio era nel seminterrato. I piani superiori erano occupati da immigrati clandestini, prostitute e studenti, tutti nello stesso luogo. Puoi capire che ambiente fosse. Abbiamo cercato di evitare il più possibile la cosa ma vedi cose che non puoi dimenticare.
Secondo te il mood melanconico e dark delle vostre canzoni dipende anche dal tipico clima svedese in cui siete cresciuti? Può avervi influenzati in qualche modo?
Credo di sì. Me lo sono chiesto più volte, e non ho trovato ancora una risposta definitiva, mi sto ancora interrogando. La ragione possibile potrebbe essere questa: sai il nostro clima è diverso, è l’opposto di qua… Vedi il tempo che c’è oggi a Milano? Se siamo fortunati, noi in Svezia l’abbiamo un mese l’anno. Il resto dell’anno è l’opposto. E il tempo può influenzare la tua essenza e la tua essenza può influenzare la creatività. Penso sia nelle nostre radici, questa melanconia, ed è una cosa che non analizzo molto… viene naturale e la gente apprezza ciò che faccio con i Katatonia.
Ti piace l’Italia? Perchè?
È un posto cool. Se esco dalla Svezia voglio andare in un posto diverso, che mi possa dare qualcosa. L’Italia è uno dei posti migliori dove suonare, perché la gente è calda, ti supporta. La prima volta che eravamo in Italia a suonare potevamo sentire cori da stadio, gente che cantava i ritornelli e le melodie dei nostri riff a volume più alto di quello a cui stavamo suonando.
E parlando di stadi, cosa ci dici della Svezia agli Europei?
No comment, ci rifaremo la prossima volta. Ma è stato bello battere la Francia.
Cambiamo discorso…se la tua casa dovesse andare a fuoco, quali dischi salveresti?
Tutti gli album dei Katato… (si interrompe e ci guarda, nda); tutti gli album che hanno significato una pietra miliare per me: Master of Puppets dei Metallica, Defenders Of The Faith dei Judas Priest, Gothic dei Paradise Lost, Disintegration (The Cure), Elizium (Fields of the Nephilim).
Un episodio strano con una fan vi è mai capitato?
Con una fan? Wow, è un momento costante che non finisce mai. Ci sono sempre strane situazioni con le fans che succedono spesso. (pausa di silenzio, nda). L’unica cosa che mi ricordo ora sono alcune strane lettere che abbiamo ricevuto. Ne ricordo una, proveniente dall’Europa dell’est ma non riesco a ricordare il paese… Una ragazza voleva sposare qualcuno della band ed era pronta a trasferirsi; diceva che avrebbe cucinato e pulito, ma niente sesso (scoppia a ridere, nda) Ed è per questo che non abbiamo risposto (detto in modo scherzoso, nda). Ahahah cose così strane succedono sempre, è divertente, così abbiamo qualcosa di cui parlare sul tourbus.
Una collaborazione con qualche artista che vi piacerebbe fare?
Ce ne sono tante, ma ci sono molte questioni contrattuali da tenere conto. Le cose sono più semplici se lavori con lo stesso management. Su tutti, mi piacerebbe collaborare con Steve Wilson (leader dei Porcupine Tree, nda), in qualsiasi ambito: come musicista, produttore o al mixer.
Bene Anders, l’intervista è finita: se vuoi, puoi dire qualcosa ai nostri lettori.
Spero che veniate ai nostri concerti e che vi piaccia il nostro nuovo album, Ciao!