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My Black Light – Monica, Emanuele

Qualsiasi band compie un percorso di introspezione e ricerca prima di riuscire ad estrarre dal cappello qualcosa di proprio; molte band ci impiegano due o tre dischi, alcune addirittura un decennio, ma in qualche caso già al primo colpo si riesce a far centro…è il caso dei nostrani My Black Light, band che già al primo ‘assaggio’ discografico riesce a solleticare l’appetito di un colosso come Massacre Records! Monica ed Emanuele sono due interlocutori precisi e sostanziali, non una parola o un concetto fuori luogo (lo specchio della proposta musicale). Un percorso interessante che vi invito a leggere visto che, a maggior ragione, si tratta di un act di ‘casa nostra’…

Ciao My Black Light, benvenuti su Heavyworlds.com…come vanno le cose?

M: Ciao Valerio e a tutti coloro che stanno leggendo questa intervista, tutto bene! “Human Maze” è uscito da poco e sembra avere un buon riscontro; non nascondo che siamo molto soddisfatti  del lavoro svolto.

Parliamo di “Human Maze”, vostra prima fatica discografica: avremmo piacere di sentirlo ‘raccontato’ dalle vostre parole!

E: “Human Maze” cerca di raccontare le emozioni e i pensieri che si affollano tutti i giorni dentro di noi, come reazione di ciò che avviene al di fuori di noi e in rapporto con esso: la società, il tempo, il rapporto col prossimo, la vita e la morte, la fede, sono solo alcuni degli argomenti che tocchiamo nell’album, che risulta essere quindi molto introspettivo e personale. A livello musicale, alcuni brani di “Human Maze” sono stati composti da Rudy (tastierista) tempo fa e successivamente modificati quando abbiamo deciso di provare a pubblicare il nostro primo album. Molte delle canzoni hanno subito una cambiamento radicale durante l’arrangiamento per adattarsi ai gusti e allo stile del gruppo. A livello umano, comporre “Human Maze” è stato un percorso nuovo, per tutti noi, che ha visto concretizzarsi tante idee e sogni e che ci ha permesso di conoscerci meglio.

Se si ascolta con attenzione, “Human Maze” brilla sia per arrangiamenti che per produzione: qual è stata la parte più complicata, lo scrivere/suonare I brani oppure il farli rendere al meglio?

M: Direi forse scrivere; comporre un brano è qualcosa che viene da sé, ci vuole il giorno giusto e l’ispirazione, e ci sono stati dei momenti fermi proprio perché non erano quelli giusti. Una volta abbozzati i pezzi bisogna lavorarci sopra e mettere d’accordo cinque teste, anche se Rudy ha sempre svolto il ruolo di supervisore in tutto ciò che ognuno di noi aggiungeva. L’arrangiamento viene più facilmente e, per quanto riguarda “Human Maze”, è stato fatto interamente da Rudy. Il suonare è la parte meno difficile e più divertente e ti permette di analizzare ciò che è stato fatto ed eventualmente di modificarlo ancora.

Come sono nate le idee di “Human Maze”? Come ‘scrivono’ i brani I My Black Light?

E: La fase iniziale è tutta di Rudy, lui compone la bozza su cui lavoriamo in seguito tutti noi. Ognuno di noi inserisce le proprie influenze e gusti personali per quanto riguarda il proprio strumento e Monica completa il pezzo con i testi e la linea vocale che viene poi inserita nel brano ed eventualmente modificata con Rudy.

Da appassionato di Antonella Ruggero, ho piacevolmente ascoltato la vostra versione di “Ti Sento”. Come mai avete scelto una song così impegnativa, specie per la voce?

E: Innanzitutto Monica adora quel pezzo e lo canta molto bene, in più la sua voce sembrava sposarsi bene allo stile della Ruggero. I Matia Bazar erano una band già particolare e innovativa per quegli anni, con un sound personale, a tratti elettronico, che ben si adattava alla nostra musica. Nella nostra cover abbiamo accelerato un po’ il tempo per dare al pezzo più ‘movimento’ e renderlo un po’ più rock, mantenendo comunque le caratteristiche della canzone che ha avuto tanto successo da rendere il gruppo famoso anche a livello internazionale.

“Human Maze” segna la vostra entrata sotto Massacre Records, un’etichetta corposa con un roster appassionante; come ci si sente a far parte di questa grande famiglia tedesca?

M: Sicuramente è stata una grandissima gioia e una sorpresa inaspettata firmare con loro. Una grande soddisfazione e un sogno che si è realizzato. Siamo entusiasti di farne parte e orgogliosi che un’etichetta così conosciuta abbia scelto e trovato interessante la nostra musica.

Come procede la promozione dell’album? Avete definito un programma live intenso?

E: La promozione procede bene, l’album ha ricevuto recensioni da molti paesi e siamo soddisfatti dei voti ottenuti considerando che “Human Maze” è il nostro primo album. Tante le interviste anche che ci danno la possibilità di farci conoscere meglio e di dare qualche informazione in più sulla nostra musica. Come live non abbiamo mai smesso di suonare qua in Italia anche se non è facile considerando quanto sia di nicchia il nostro genere…ci stiamo muovendo per avere qualche data all’estero, a dir il vero. A brevissimo uscirà anche il video di uno dei brani di “Human Maze” che spero ci darà ancora più visibilità.

Lo scorso anno avete aperto per I Leaves Eyes di Liv Kristine e Midnattsol, quest’anno aprirete a Delain e Trillium: come ci si sente a condividere lo stage con queste band blasonate?

M: Sono grandi occasioni soprattutto perché ti avvicini a persone che fanno della loro passione un mestiere e proprio perché conosciuti, ti danno la possibilità di suonare davanti a un pubblico più grande. E’ stata una bellissima esperienza con i Leaves Eyes e Midnattsol e siamo sicuri sarà lo stesso con i Delain e Trillium e vi aspettiamo per il 5 maggio ovviamente!

Siete passati da cover band dei Within Temptation a una delle nuove formazione female-voice più interessanti del panorama. Com’è stato vivere questo cambiamento?

M: E’ stato un cambiamento inevitabile. Una volta scoperto il tuo stile è difficile riuscire a tenerlo racchiuso dentro una cover che ti limita innegabilmente allo stile del gruppo che l’ha composta. Personalmente poi, dovendo imitare anche gesti, movimenti e stile vocale di un’altra cantante, sentivo il desiderio di poter essere me stessa. Quindi il cambiamento è stato positivo da questo punto di vista, allo stesso tempo però ci ha un po’ spaventati, suonare musica tua vuol dire mettersi in gioco e accettare anche le eventuali critiche, è meno sicuro e meno facile, ma la soddisfazione quando vieni apprezzato e sicuramente maggiore.

Se vi dico la parola ‘futuro’, cosa si prospetta per I My Black Light?

E: Il futuro vede un video su uno dei nostri brani che ci auguriamo possa darci maggiore visibilità, nuovi pezzi su cui già stiamo lavorando e che daranno vita sicuramente a un secondo album! Speriamo tante tante date live sia in Italia che all’estero…ovviamente (RIDE).

Ultima domanda: nel vostro songwriting si trova un merge tra gothic, nu, dark e spunti elettronici! Secondo voi, come si evolverà il sound dei My Black Light nel corso dei prossimi anni?

M: Sì è vero, arrivando da generi e gusti musicali diversi abbiamo mischiato molto, ma il risultato sembra essere piaciuto quindi comporremo seguendo lo stile che ci ha caratterizzato finora, tenendo sempre un occhio alle musiche attuali e ciò che piace al momento…l’idioma ‘rimanere sempre al passo con i tempi’ credo possa riassumere il concetto.

Ok ragazzi, siamo in chiusura…a voi la possibilità di aggiungere tutto ciò che volete, non vi fermerò…

M: Grazie a te Valerio e a tutti voi che ci leggete, continuate a seguirci sul nostro sito http://www.myblacklight.com e sui nostri canali…a breve il primo video dei MY BLACK LIGHT! Godetevelo e stay tuned!! m/
Un saluto ed un abbraccio a tutti!!

Ci vedremo il 5 maggio…assicurato!