E’ sempre un piacere per noi di Heavyworlds.com scambiare due chiacchiere con una delle nostre rosse metallare preferite: parlo proprio di Charlotte Wessels dei Delain. Stavolta, però, il fulcro della conversazione non sarà la band olandese, ma un progetto particolare, i Phantasma, il cui disco di debutto è uscito a fine novembre per Napalm Records.
– (chiamata su Skype): Buongiorno Charlotte! Quando ci sei, possiamo iniziare la nostra chiacchierata.
Buongiorno a te, come va? Sì sì, iniziamo ora, sono pronta.
-Bene bene grazie. Sei tornata di recente dal tour americano con i Delain, come è andata?
Non ho ancora avuto un momento di pausa, appena tornati, ci siamo catapultati a lavorare sulla nuova musica avendo le scadenze così vicine. Oggi è uno dei primi giorni in cui sono a casa e sto facendo alcune interviste via skype. Proprio così.
– Beh, stai continuando la promozione già iniziata a metà novembre per il disco dei Phantasma, no?
Sì, sì. Avevamo già iniziato a novembre con delle giornate promozionali.
– E se la memoria non mi inganna, eri a Parigi quando è successo l’attentato del 13 novembre giusto?
Sicuramente non potevamo sapere che sarebbe successo, quella era una giornata qualsiasi a Parigi. Sì, è il brutto di questi avvenimenti: non puoi prevederli purtroppo. Io ero già al sicuro in viaggio verso l’Olanda sul treno quando il mio telefono ha iniziato a squillare per chiamate e messaggi. “Senti, ci son persone che stanno sparando a Parigi, sei andata via?” E io: “Sì, sono già andata via”. Non ero così preoccupata all’inizio perchè non avevo capito bene cosa stesse succedendo, io e Georg stavamo rientrando a casa. Poi ho letto online e ho realizzato cosa stesse veramente succedendo. Ho ricevuto altre chiamate, non si avevano informazioni molto chiare, non si capiva cosa stesse accadendo e dove di preciso, ho fatto fatica a contattare Georg e altre persone che avevo incontrato durante il giorno. Poi quando ho saputo che c’era stato l’attentato in un locale durante un concerto metal mi ha preoccupato ancora di più, ci potevano essere persone che conoscevo all’evento. Ero sicura sul treno e non c’erano rischi per me. Però tocca davvero nel profondo del mio cuore quando cose del genere accadono sia che sia vicino a casa che dall’altra parte del mondo.
Per due giorni ho pensato e cercato gli amici e le persone che conosco a Parigi, qui in Olanda la cosa ci ha toccato parecchio perchè siamo vicini alla Francia e chiunque di noi ha almeno un amico o qualcuno che conosce lì. Bisogna far sì che non ci spaventi tutto così tanto, altrimenti loro vincono ed è quello che vogliono.
– Hai ragione, loro vogliono che le persone vivano nella paura ed è difficile valutare se siano giuste o sbagliate un po’ anche queste cancellazioni di tour da parte di molte bands.
Sì ma d’altro canto non si può neanche incolpare le persone che hanno cancellato i loro tour e coloro che l’hanno fatto hanno detto che non volevano mettere la propria crew e i fans in pericolo, esattamente come affermato dai Lamb Of God. “Abbiamo avuto delle informazioni, non vogliamo stare in un’atmosfera di paura e pericolo e sentirci non sicuri”. Sicuramente, non è una cosa bella cancellare un tour o un concerto ma quando sai che può toccare la sicurezza del tuo pubblico, della tua crew e anche di te stesso, lo fai. So che da lontano può essere una cosa che può essere giudicata, ma la sicurezza prima di tutto.
– Hai ragione. Concentriamoci ora sui Phantasma, nuovo progetto di cui fa parte con Georg Neuhauser e Oliver Philipps. Com’è nata l’idea di questo progetto molto particolare?
L’idea è stata di Georg, voleva mettere su questo progetto amando molto la rock opera e volendo fare una cosa in tale stile. Aveva un po’ di demo, è andato da Oliver Philipps con cui abbiamo lavorato a lungo e gli ha chiesto di unirsi. Anche a me era stato chiesto di partecipare ma inizialmente come vocalist col compito di cantare in alcune canzoni una volta finite. Ma Georg aveva la parte strumentale, qualche idea vaga ma non c’era ancora un concept del disco. Oliver e io abbiamo lavorato insieme per più di 10 anni e sa che, a parte le canzoni, di solito scrivo tutti i testi (per i Delain ndr) e ha pensato che fosse il caso che io fossi coinvolta più in questo progetto. E’ così che siamo finiti a mettere su un team composto da noi tre, tutti e tre abbiamo scritto qualche canzone e poi io ho scritto i testi e il libro. E’ stato una sfida molto invitante, ho esitato tantissimo sul se farlo o meno, non ho mai avuto l’ambizione di fare un disco con un concept. E di solito a me non piacciono in parte o del tutto i dischi con un concept. Non avendo esperienze nè l’ambizione di voler farne uno, ho veramente pensato che se avessi voluto prenderne parte, dovevo farlo nel modo più giusto possibile, trovare un modo di renderlo mio e di crearlo diverso dai soliti concept album. Penso che fosse in quel momento che ho avuto l’idea per la storia, l’idea di metterla in un libro e ho deciso di volerlo fare. Il libro è stata una gran liberazione per me perchè se hai il libro pronto, è più facile raccontare la storia tramite i testi e le canzoni possono essere un po’ autonome, non ti serve alcun “filler” per raccontare ciò di cui non hai ancora parlato, perchè hai la musica e il libro e funzionano tra di loro. Ho voluto fare qualcosa di diverso e speciale.
-Come hai detto poco fa, ti sei occupata della stesura dei testi di questo progetto. Essendo molto diverso da un progetto band, come ha funzionato per te questo processo creativo?
Sì, ho scritto i testi e ho composto un paio di canzoni. Non so, a livello musicale, è stato facile e rilassante, non abbiamo avuto discussioni o niente del genere. A differenza di quello che faccio con la mia band, qui era diverso. Essendo un progetto in debutto, la gente non sapeva cosa stessimo facendo e non c’erano aspettative da parte di nessuno. Non c’erano quindi aspettative o limiti che noi dovessimo considerare. Una cosa molto interessante è stato che io, Georg e Oliver veniamo da gusti musicali molto diversi, con Georg puoi sentire la sua passione per il rock classico come i Queen, Oliver viene da una scena più progressive e io sono con uno stile più alternative. E penso che sia stato molto interessante avere tutte queste canzoni diverse ( per il genere e stile ndr) insieme. E penso che Oliver abbia fatto un buon lavoro con gli arrangiamenti delle canzoni rendendole familiari ma allo stesso tempo mantenendo lo stile diverso.
– Parlando della stesura dei testi, se paragoniamo questo tipo di stesura con quello per uno studio album, considero ogni canzone come brano che deve raccontare la storia da sola e questo è una cosa che non volevo perdere per The Deviant Hearts ma allo stesso tempo volevo che ogni brano raccontasse la sua storia e che i brani suonassero bene tra di loro cronologicamente interpretando i personaggi del libro per offrire una prospettiva poetica alle più importanti scene e persone del libro.
In uno studio album normale, ogni canzone sta per conto suo… il mio gatto sta impazzendo ahah (per tutta l’intervista si sentiva il gatto miagolare ndr). Dicevo? Ah sì, ogni canzone può essere indipendente dalle altre, il lavoro è più facile. Questa è la differenza principale.
– Parlando del tuo libro, da dove nasce l’ispirazione per la storia “The Deviant Hearts”?
Ricordo molto bene il giorno in cui ho deciso di cosa volevo scrivere ma si è sviluppato in più fasi. La prima cosa che ho voluto.. (si sente miagolare) Oh, hai miagolato! (riferito al gatto) Ahaha. Dicevo, in verità era il periodo in cui succedevano cose molto drammatiche nel mondo e mi son sentita come se mi stessero facendo pressione sul cuore. E volevo scrivere una metafora su questo tipo di ipersensitività usando il cuore come metafora e ho pensato a cosa succederebbe se queste cose non solo ci affliggessero emotivamente ma anche fisicamente diventando un rischio per il tuo corpo quando tutto diventa troppo intenso. E da questo che è nata l’idea della condizione del cuore di Robin e Jacob. E con questo ho voluto anche usare tutti i miti e le leggende che amo ed è così che si è sviluppata la storia. La cosa più strana è che ci è voluto più di un anno per buttare giù questa cosa, iniziando da capo 5-6 volte. Ma la storia di per sè c’è da tanto tempo. E’ un po’ come quando scrivi una canzone e vuoi che sia scritta in un certo modo. La cosa divertente è che all’inizio ero molto insicura, ho iniziato a scrivere e dopo un po’ i personaggi sembravano persone attuali, scrivevo di cose che facevano e dicevano e poi pensavo “no, non avrebbe mai fatto/detto questa cosa”. Erano tutte persone “reali” per me, è stato un processo veramente bello vedere e creare le cose così.
– Per quanto riguarda la copertina del disco, mi pare di aver capito che è stato disegnato da un ragazzo italiano. Come è stato lavorare con lui?
Sì, esatto. E’ stato bellissimo lavorare con lui, adoravo i suoi lavori già da un sacco di tempo.Sono una sua grande fan, mi ha raccontato che voleva fare le illustrazioni per un libro da tanto tempo ma che non ha mai trovato una storia che gli piacesse per farlo. Quando gli ho detto della mia storia, a lui è piaciuto subito e renditi conto io sono un sua grande fan. E’ stato fantastico, son molto felice per la copertina, per le illustrazioni della storia e l’ho incontrato quando abbiamo suonato con i Delain in Italia, è stato veramente bellissimo.
-Se non sbaglio anche il fotografo delle foto promozionali è italiano..
Sì sì, è stato fantastico lavorare anche con lui. Ho visto alcune delle sue foto su Instagram, non avevo idea di chi fosse, non conoscevo nessuno che lo conoscesse.. avevo visto alcune foto e mi hanno incantato del tutto. Gli ho mandato una e-mail chiedendogli se avesse voluto fare questa cosa e abbiamo organizzato una grandissima collaborazione. E’ stato veramente bello lavorare con loro, è stato un po’ rischioso mandare una e-mail a una persona sconosciuta dicendogli cosa stessimo facendo e se si volesse unire alla cosa. Ma Fabio è stato grandissimo, quindi è stata un’ottima scelta la mia. (ride ndr)
– Ascoltando l’album, noto che ci sono degli ospiti. Come li hai scelti per “dar voce” agli altri personaggi del libro?
Alcuni abbiamo pensato già dall’inizio che andassero bene per la loro parte. Invece, ad esempio Chloe Lowery (Transsiberian Orchestra / Chameleon ndr) è stata una grande sorpresa. All’inizio avevamo pensato di dare la sua parte a un’altra persona. Chloe era stata raccomandata a noi, quando ho sentito la sua voce mi son sentita in colpa di non averla mai sentita prima, è un fenomeno! Quando ho sentito per la prima volta cosa aveva cantato per la canzone “Try”, son quasi caduta dalla sedia. E’ stata grandissima. Era una canzone che avevo scritto, cantando le linee vocali per la futura vocalist che avrebbe cantato il pezzo. Nasce sempre una sorta di legamento affettivo quando le canzoni son tue. E quando qualcun altro le canta, devi abituarti a come le cantano. Ma con lei è stato diverso, ho amato subito la sua interpretazione della canzone, è stato spettacolare.
La stessa cosa se vai a sentire a sentire la parte di Thomas (Englud degli Evergrey ndr), che ha una voce più da metal. In questo disco lui fa la parte del padre del protagonista e la sua voce è incredibilmente perfetta per questo ruolo. Non so, son contenta di come è uscita fuori la cosa. La sua parte è molto narrativa ma, unendo il tutto, è uscita fuori una bella cosa. Siamo molto contenti delle collaborazioni che abbiamo avuto, si son rivelate delle grandi belle sorprese.
– Spulciando un po’ su internet, ho notato che i responsi per questo disco son stati molto positivi. C’è qualche possibilità di poter sentire prima o poi il tutto live?
Beh a questo punto.. Guarda, all’inizio non avevamo pensato a cosa fare dopo l’uscita dell’album, abbiamo lavorato un sacco per riuscire a consegnare tutto entro le scadenze di questo disco e dopo di questo, Georg aveva la scadenza per il nuovo disco dei Serenity e io per il nuovo materiale dei Delain. Quindi.. a essere molto onesta non abbiamo pensato a cosa fare (ride ndr). A questo punto nessuno di noi cerca una band extra tour, abbiamo troppe ambizioni e tempo dedicato alle nostre band principali per fare una cosa del genere. Con le canzoni che abbiamo e la storia che le lega, è più corretto fare qualcosa di unico in stile musical nei teatri. Ed è una cosa di cui abbiamo ambizione di fare ma richiederebbe un sacco di tempo per le preparazioni. Quindi, ci piacerebbe fare una cosa del genere ma vorremo farla bene e in grande.
– Questo è stato l’album di debutto ed è uscito ora. La domanda è molto prematura, ma pensate che ci sarà solo questo disco per i Phantasma o che ne farete altri?
Di nuovo, non ci abbiamo mai pensato (ride ndr). Abbiamo avuto dei bei momenti nel fare questo album, è stato divertente. Se l’album va alla grande e abbiamo molte richieste, penso che considereremo il fatto di farne altri. Ma al momento siamo sulle montagne russe delle nostre band principali ed è lì che ci vogliamo concentrare. Vedremo come va con questo e se ad un certo punto avremo tempo ed energia, potremo considerare di farne un secondo. Ma per ora, tutto è un mistero.
– Con questo progetto, abbiamo scoperto un nuovo lato di te. Sei una cantante, artista, amante delle arti e pure scrittrice.. Pensi che pubblicherai mai un libro in futuro?
Forse. Al momento sto lavorando per vedere se posso pubblicare “The Deviant Hearts” separatamente. Nonostante fosse stato orribile scrivere questo libro con una scadenza, a me piace un sacco scrivere e quindi sì forse potrei scrivere altri libri. Ma, di nuovo, penso che ce ne saranno di più ma non so bene quando. (ride ndr)
– Siamo all’ultima domanda. Come sei riuscita a bilanciare la tua vita da musicista con i Delain, intendo tour e processo creativo del nuovo disco, e questo progetto e la tua vita normale? Quest’anno è stato piuttosto pieno per te..
Beh.. io non dormo molto, faccio molte cose di notte, la maggior parte della stesura del racconto l’ho fatta di notte. E’ stato veramente un anno abbastanza impegnativo, non penso che l’equilibrio tra la vita da musicista e quella normale fosse salutare ad un certo punto. Ma quando hai la passione per qualcosa, lo fai. E penso che sia una buona cosa, rende molte cose possibili. Se tu lavori a qualcosa per cui non hai passione sembra più lavoro. Quando una cosa viene dal tuo cuore, puoi andare avanti all’infinito. Questo è anche il motivo per cui con i Delain stiamo lavorando così tanto. Ovvio, ci son cose che lo fanno sembrare come un lavoro ma alla fine stiamo lavorando su una nostra passione. Penso che sia questa la chiave, se vuoi davvero fare una cosa, quella avviene e basta.
E’ tutto per ora, grazie del tuo tempo Charlotte. C’è qualcosa che vorresti dire ai tuoi fans o ai lettori di Heavyworlds?
Grazie per avermi intervistato e grazie per aver letto l’intervista. Grazie per il supporto, lo apprezziamo tantissimo. Spero che il nostro progetto vi piaccia, enjoy it!