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POWERS COURT – Danie Powers

The Red Mist Of Endenmore colma sette anni di silenzio per il terzetto dell’Illinois, gruppo di nicchia della scena statunitense legata al metal classico, che ha dalla sua una buona personalità ed una figura carismatica come quella della cantante Danie Powers, cantante dalla voce molto particolare e ottima guitar player, nonché compositrice ispirata, sia a livello prettamente musicale, che a livello lirico.

E’ proprio costei che si è sottoposta alle nostre domande su quello che c’è dietro al loro terzo album, uscito da quasi due mesi su Dragonheart.

Sono passati sette anni dall’ultimo disco, cos’avete combinato in tutto questo tempo?

In questo lasso di tempo, sono morti sia mia madre che mio padre, io stessa poi ho sofferto di una malattia potenzialmente mortale, che mi ha portato vicino alla morte e questo ci ha fermato per un periodo molto lungo. Ancora più tempo ci è voluto per recuperare le forze e riprendermi del tutto. Una volta che mi hanno diagnosticato che ero sulla via del recupero, sono andata a trovare un parente in Oregon e lì sono caduta da una soffitta a 12 piedi di altezza, sono atterrata di schiena e mi sono rotta una vertebra, sono stata costretta ad usare un busto ortopedico per diversi mesi e quindi ho dovuto di nuovo recuperare dall’infortunio. Dopo che sono sopravvissuta a tutto questo, il nostro drummer dell’epoca, John Hardin, è diventato un pazzo fanatico “Born Again Antichristian” (pronto a dar spettacolo nella scena norvegese di inizio anni ’90, n.d.r.), ha lasciato la band proprio quando pensavamo di aver trovato la line-up dei nostri sogni. Successivamente, Steve ha avuto un grave incidente col camion, nel quale il mezzo si è ribaltato sei volte e lui ha subito alcune gravi ferite. Gli ci sono voluti molti mesi per recuperare da questo infortunio. Poi ho fatto un incidente in auto, dove ho buttato giù un muro e ho distrutto la macchina.
Tutto ciò potrebbe cominciare a sembrare qualcosa di simile ad un film, lo potremmo chiamare Final Destination 5.
Questi fatti assolutamente devastanti sono realmente accaduti, ma noi siamo riusciti infine a superare questi ostacoli, a perseverare nei nostri propositi e ce l’abbiamo fatta ad incidere un nuovo album.
Ci scusiamo se abbiamo deluso i nostri fans per tutto il tempo che facciamo passare tra una release e l’altra, ma siamo fiduciosi del fatto che il risultato finale dell’ultimo album sia decisamente meritevole dell’attesa subita.

imm

Quali sono i temi principali della storia narrata nel vostro ultimo album? Quale è stata la tua principale fonte di ispirazione per scrivere il concept dell’album?

La storia parla di un ricco proprietario terriero che è innamorato della figlia del capo-villaggio di un villaggio pagano. Egli usa magia nera e sortilegi per conquistarla, ma le cose cominciano ad andar male dopo che si sono sposati, poiché la magia non è abbastanza forte da dominare la ragazza e ci sono forze arcane coinvolte che la fanno allontanare. Il termine “Red Mist” (nebbia rossa,n.d.r.) è saltato fuori in una conversazione con una mia amica. Mi ha detto che era così matta che avrebbe voluto trasformare qualcuno in una “red mist”. Così ho pensato “Hmm…chissà come sarebbe scrivere una storia ed un concept, che si basano su un fatto del genere? Qualcosa che parla di una persona che perde il controllo fino al punto di scagliarsi contro qualcuno, fino a trasformarlo in una “nebbia rossa”? Questo è in sintesi il nocciolo della vicenda. Non voglio raccontare altro per non rovinare la lettura del libro che farò uscire, dove racconto l’intera storia descritta nel concept del disco; so però che questa è una storia molto eccitante, che ho ambientato in un posto mitologico di mia invenzione, che ho chiamato Endenmore, che parla appunto di questo ricco proprietario terriero e di come porta alla rovina l’intera regione col suo agire malvagio, magia nera e violenza estrema. Il libro sarà presto disponibile al pubblico attraverso il nostro sito e il nostro myspace. E’ una storia che arricchirà il contenuto del cd, ne accrescerà il pregio e appassionerà molto i fans. Il libro arricchirà l’esperienza del cd. Se i fans sono interessati ad essere avvisati quando il libro sarà disponibile, sono liberi di scriverci a metal@powers-court.com.

C’è qualche personaggio, di quelli descritti in questa storia, che ti assomiglia particolarmente?

Io penso che, quando si scrive una storia che ha coinvolti vari personaggi, tutti costoro riflettono, in una certa maniera, la psiche dell’autore.

Hai cambiato qualcosa nel tuo modo di comporre, per adattarti alla storia narrata?

Se ho cambiato qualcosa sul piano musicale per adattarmi alla storia? Domanda interessante…vediamo…, quando ho avuto la storia in testa, ho prima scritto le melodie, quindi ho dovuto metter giù le lyrics in un certo ordine per adattarle all’umore di ogni pezzo, perché la ferocia o la dolcezza della canzone doveva adattarsi allo scorrere degli eventi. Quindi direi che è stata un po’ una sfida, perché non avevo mai fatto prima questo tipo di concept album.

Quanto spazio e libertà possono avere gli altri musicisti che suonano con te?
Sono solo esecutori della musica che componi, o possono anche proporre le loro idee in fase di composizione?


Io scrivo le canzoni, poi spetta a loro decidere come suonare le loro parti. In questo loro hanno completa libertà, però devono restare nei confini riservati ai loro strumenti. Questo vuol dire che, una volta completato il pezzo, gli altri possono scegliere di muoversi come vogliono per le parti di basso e batteria, ma senza andare oltre il ruolo assegnato ai loro strumenti. In tutto il tempo in cui ho lavorato con Steve (Steve Murray, il bassista), non ho mai dovuto suggerirgli un’idea in proposito, perché lui è molto bravo ed è proprio quello di cui ho bisogno, qualcuno che è in grado di suonare al meglio le sue parti, in contrapposizione alla mia volontà di decidere sull’operato del bassista o del batterista. Non sono né una bassista, né una batterista, non è questa la mia area di competenza.
Ho lavorato con altri musicisti, di altre bands, dove io suonavo il materiale che loro componevano, e questi insistevano per mettere il becco in ogni cosa che facevo, come se stessero suonando la mia chitarra e cantando al mio posto, personalmente la cosa non mi piaceva, mi faceva sentire simile ad un robot o qualcosa del genere. Per questo cerco di intervenire il meno possibile coi musicisti del mio gruppo, al massimo dico un “Yeah that’s cool!” a quelli con cui sto lavorando. Con questo, intendo dire che quando c’è qualcosa che non mi va a genio in quel che sento, ne parlo direttamente con l’interessato e cerchiamo di capire quale può essere la soluzione. Ad esempio, mi ricordo di una volta che stavo lavorando con un drummer che non stava assolutamente facendo quello che avrei voluto da lui, stava suonando qualcosa che non si adattava minimamente alla sezione di song di cui ci stavamo occupando. C’era un intro molto pacato e lui insisteva su un andamento simile a quello di una marcia militare, proprio non andava! Ma sono cose che accadono raramente, e anche se succede qualcosa del genere, ne discutiamo insieme e risolviamo ogni inconveniente, non ci sono grossi problemi da questo punto di vista. Mi chiedi se nella band faccio la dittatrice? No, assolutamente no!
Io scrivo le canzoni, poi ognuno si occupa delle sue parti in totale autonomia. Tutti i musicisti devono essere creativi e mettere il loro marchio sulla canzone, secondo me.

imm

L’artwork di copertina è pieno di mistero, quasi mistico. Che cosa descrive? Che relazione ha con la storia?

La donna in basso a sinistra sulla copertina è il personaggio di Elsbeth, lei è il principale personaggio femminile, è la figlia del capo del villaggio pagano, Cormac, e di sua moglie, Gunnora, che è anche conosciuta come “La Rosa di Ferro”. Dietro la protagonista femminile della storia, si vede la sagoma di una chiesa. Attorno al campanile della chiesa volano dei corvi. La scena rappresenta la parte del racconto in cui Elsbeth sposa il personaggio principale, Merrick, il ricco e malvagio proprietario terriero. Nel giorno del matrimonio tra i due personaggi, un corvo in qualche modo riesce a penetrare nella chiesa, ed il narratore della storia puntualizza che il corvo è il simbolo di Morrigan, la dea celtica del sangue e della guerra, ma anche della fertilità.
Appare forse il corvo come un presagio della futura nascita di molti bambini, dall’unione di queste due persone? Dà la sua benedizione alla coppia? Oppure è il segno di un qualcosa di malvagio che può scaturire dal matrimonio? La foresta che vedi dipinta, è la foresta di Endenmore, dove si svolge una parte della vicenda.
La figura coperta da un mantello sul lato destro della copertina è ancora una volta Elsbeth, rappresenta la parte della storia in cui lei scappa, per incontrarsi nella foresta di Endenmore con Ivar, il suo amante. La canzone Darkness Calls parla proprio di Elsbeth che aspetta Ivar nella foresta; la voce che si sente su tonalità medie e basse è quella di Ivar, mentre quella più alta, da soprano, è la voce di Elsbeth. Tutto l’album può essere considerato alla stregua di un’”opera” moderna. Ho cercato di dare timbri di voce differenti ai diversi personaggi che appaiono nella storia. La nebbia rossa che avvolge la cover è attinente al climax della vicenda.

Come mai hai posto così grande attenzione al colore rosso?

Il rosso è il colore del sangue e la storia è appunto basata sulla leggenda della Nebbia Rossa di Endenmore.

Nelle recensioni del vostro disco, siete paragonati a molte bands diverse, davvero molto differenti tra di loro. Vorrei chiederti qual è il paragone più bizzarro che hai letto e quale invece quello che meglio si adatta alla vostra proposta.

Oh my God! (risate) La cosa più bizzarra è stata sentire che la mia voce suona come quella di Pat Benatar( cantante statunitense vincitrice di 4 grammy awards, n.d.r. ). Ho chiesto lumi a chi ha detto questa cosa e mi ha risposto che era una cosa che gli aveva detto la sua ragazza, così ha deciso di aggiungere questa considerazione nella recensione.
Penso che l’abbia fatto perché non ha punti di riferimento nel genere ed è troppo legato, nel fare paragoni, al sesso di appartenenza di chi canta. Io ho una voce che non suona simile a nessun’altra cantante donna. Penso che posso apparire simile ad altre famose cantanti donna semplicemente perché siamo dello stesso sesso e non sono famosa, e allo stesso tempo, facendo il medesimo ragionamento, si potrebbe dire che altre cantanti assomigliano a me! (risate)
Io penso che lei abbia una grande voce rock, però cosa c’entra con me? Credo che un hardcore fan di Pat Benatar non sarebbe sicuramente d’accordo nel ritenere la mia voce simile alla sua.
Qualcun altro ha detto che sono un ibrido di Grace Slick( la singer dei Jefferson Airplane, n.d.r. ), dopo averla sentita cantare posso dire di essere più d’accordo con questo paragone, rispetto a quello precedente, ma comunque lei non è metal. Sono cresciuta ascoltando Dio, Halford, Dickinson, e più avanti Geoff Tate, King Diamond, ecc., allora non c’erano cantanti donna con voci operistiche nel metal ed io ho cominciato a praticare il canto prendendo a modello questi cantanti, cercando di emularli e di incorporare le loro doti nel mio stile. Ci sono così tante persone così legate al sesso della o del cantante, che a costoro non riuscirebbe mai di sentire la mia voce ed esclamare “Wow, sembra proprio King Diamond!”
Ritengo che il paragone più adatto sia Mark Shelton dei Manilla Road. Dopo averlo sentito, non ho potuto che essere d’accordo con questo paragone ed è strana questa cosa, perché io non avevo mai sentito la musica dei Manilla Road prima del 1997.
Noi e loro penso suoniamo come se appartenessimo alla stessa tribù o qualcosa del genere, ma penso che la cosa più importante che abbiamo in comune è che entrambe le bands hanno delle vocals uniche, ed è una cosa che mi ha sempre reso felice, quello di avere delle parti cantate ben riconoscibili.
Per quel che riguarda le comparazioni con altri gruppi, non mi pare di aver letto in giro cose molto bizzarre. Una cosa strana è il fatto che continuino a paragonarci ai Fates Warning, quando noi in realtà non li abbiamo mai ascoltati. Penso che siano una buona band, ma non ho mai sentito niente più che pochi secondi delle loro canzoni, ne ho una conoscenza molto superficiale.
So che si fanno certi accostamenti per dare un’idea della musica del gruppo, ma trovo sempre strani gli accostamenti a gruppi di cui non sono mai stata una fan.
Però non ho mai sentito dei confronti con band di poco valore e che ho trovato insultanti! Siamo sempre stati messi vicino a ensemble di valore e con un’ottima reputazione e la cosa non può che farmi piacere.

imm

Hai una voce che unisce l’aggressività delle voci metal maschili e la soavità delle cantanti donna. Come riesci a trovare questo delicato equilibrio?

Ti ringrazio molto per queste parole, non so quante altre persone la pensino come te, tanti sembrano focalizzarsi su un singolo aspetto della mia voce, piuttosto che su un altro, non sono in grado di capire che io so cantare in modi molto diversi, quindi devo davvero ringraziarti perché sei tra i pochi che hanno capito cosa sto cercando di raggiungere con i miei sforzi.
Delicato equilibrio? Io cerco di cantare semplicemente come mi sento di farlo. Ogni cosa di solito parte da una parte di chitarra. Di solito mi esce un riff, che poi diventa una canzone; se questo riff è aggressivo, cerco di capire cosa mi fa sentire, quali immagini suscita nella mia testa. Per esempio una song come Cold Day In Hell ha questa urgenza, questo ritmo galoppante, che mi fa venire in mente l’immagine di un soldato catturato durante la guerra civile. Per me l’energia che emana il pezzo, il tema che lo contraddistingue, me lo fa sentire come qualcosa di maschile, quindi ho usato un registro vocale medio, di tipo tenorile. Per il materiale tipo Darkness Calls, essa ricorda i due amanti della storia; l’uomo sta cavalcando freneticamente incontro al sole, per raggiungere la sua amante. La canzone era stata originariamente scritta per essere cantata da un uomo e una donna. Avevo chiesto a Mark Shelton di cantarla con me, poi aveva altri impegni che gli hanno impedito di farlo, ma avevo scritto la parte vocale maschile pensando a come avrebbe potuto cantarla lui. La parte vocale femminile è da soprano, rispecchia il mio registro vocale più alto.
Su The Red Mist Of Endenmore , dato che la storia riguarda differenti personaggi, è stato facile mettere giù le voci, personaggio femminile uguale voce soprano, voce maschile uguale tenore che usa tonalità medie. In canzoni come The Tarot Reader la voce è usata in un modo a metà strada rispetto a quelli che ti ho appena detto, dipende in genere da quello che penso che la song mi richiami in mente.

imm

Pensi che ci siano altre cantanti donna che sono capaci di unire la potenza e la dolcezza, che convivono allo stesso tempo nella tua voce?

Personalmente non ne ho ma udite.

I Powers Court sono indubbiamente un gruppo molto originale, gruppi che hanno un suono così personale, pur rimanendo sui territori del classico heavy metal, hanno un buon successo in Europa. E’ lo stesso anche per voi? Trovi un buon responso dal pubblico europeo per la tua musica?

La nostra base di fan è sicuramente in Europa. Penso che il mio modo di scrivere musica e cantare sia più in uno stile europeo che americano.

Come ci si trova a lavorare con la Dragonheart? Siete soddisfatti del loro lavoro?

Tre labels diverse ci hanno avvicinato nello stesso momento, dopo aver esaminato i prodotti che ogni etichetta faceva uscire abbiamo deciso che probabilmente la Dragonheart era quella che meglio si adattava a noi. Secondo me la Dragonheart fa uscire davvero dei gran dischi, i suoi digipack poi sono davvero degli ottimi prodotti.

imm

Quando la band è on stage, quanto è difficile gestire il doppio ruolo di chitarrista e cantante?

Sono abituata a farlo, mi sento davvero strana quando devo cantare e basta. Qualche volta è un po’ faticoso destreggiarsi tra le varie cose, devo cantare, fare headbanging, coinvolgere il pubblico, essere sicura che sto andando a tempo con il resto della band, quindi fare un assolo, ritornare a suonare sul ritmico, il tutto fatto continuando a cantare e ad andare in sincrono con la musica. Poi c’è da parlare con l’audience tra una canzone e l’altra, eccetera eccetera…E’ sempre una sfida, ma sono abituata ad affrontarla.

C’è qualche possibilità di vedervi dal vivo in Europa a breve?

La nostra label, la Dragonheart, purtroppo non riesce a supportarci per i tour, quindi pianificare un viaggio in Europa per noi è molto difficile. Ci piacerebbe esibirci in qualche tour in Europa e non escludiamo di farlo in futuro. Noi non siamo una band di così alto profilo, che ha bisogno che ci si prenda cura di chissà quali aspetti, ma se ci fosse data la possibilità di venire ne saremmo molto onorati e davvero desiderosi di partecipare ad un festival europeo. Per ora sono impegnata a rileggere e perfezionare il libro che parla della storia di The Red Mist Of Endenmore, perché sia presto disponibile per essere stampato, poi sto scrivendo materiale per un nuovo cd, che è ancora senza titolo. Quando avremo finito di scriverlo, andremo in studio per cominciare le registrazioni.
E’ stato un vero piacere parlare con te, ti ringrazio sinceramente di avermi dato la possibilità di esprimere le mie idee e i miei pensieri, di avermi permesso di dire ai fans qualcosa in più sul nostro lavoro e sul nuovo cd.
Speriamo allora che si riesca a venire a suonare da voi e conoscerci!

Ciao

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