Sono sempre stato convinto che una persona, un artista, che molla il progetto principale della propria carriera in favore di nuove esperienze, prima o poi torni sui suoi passi. La preoccupazione risiede nel ‘come’. Ci sono esperienze che ti privano di alcune cose, altre che invece arricchiscono l’essere umano di nuova linfa vitale; nel caso di Rock’n’Rolf, leader unico e supremo dei Running Wild, il come back rappresenta un nuovo punto di partenza, uno sbocco verso qualcosa di ‘libero’ e ‘diverso’.”The Shadowmaker” è il motivo di questa nostra chiacchierata, molto divagante (il buon Rolf è un ottimo interlocutore) ma dall’effetto appagante…
Ciao Rolf, benvenuto in Heavyworlds.com. Allora, come stai?
Ciao a tutti in Italia! Non potevi farmi domanda migliore! E’ finito un periodo stressante e adesso ne sto vivendo uno altrettanto intenso, per cui ti rispondo con un aggettivo: GREAT!! (urlato per telefono!)
Partiamo dal nuovo capitolo della lunga carriera Running Wild: ”The Shadowmaker”?
Wow…certamente. “The Shadowmaker” è il nuovo album dei Running Wild. Molti lo vivono come se si trattasse di un come back, ma in realtà i Running Wild non se ne sono mai andati definitivamente. Si tratta di un disco concepito senza grandi pretese e senza predisposizione a tavolino. E’ un disco interessante, dove ho potuto lavorare liberamente e senza troppe pressioni…anche le bonus tracks suonano eccezionalmente (RIDE)…è ricco di stili diversi e contiene delle songs dal grande impatto. Si, come potrai capire sono felice di come è uscito (RIDE)!
Come si è svolto l’intero processo di creazione/registrazione del disco? Hai lavorato in modo differente?
Come sempre, procedo per gradi, passo dopo passo. Ci sono canzoni nate in un pomeriggio e altre che hanno richiesto più tempo e studio, un modus lavorandi piuttosto normale. Dopo aver finito il songwriting abbiamo registrato le batterie in uno studio, quindi basso e chitarre nel mio studio e in quello di PJ (chitarrista delle band) e infine le voci. Per “The Shadowmaker”, a differenza di “Rogues En Vogue”, abbiamo preso in mano le redini io e PJ, in modo da poter controllare personalmente il sound che avrebbe definito le canzoni. Abbiamo mixato e masterizzato praticamente in un’unica sessione e quindi con tutta la band abbiamo ascoltato e definito le ultime cosette. Un bel viaggio (RIDE)!
Hai coinvolto anche gli altri membri della band nel songwriting?
Assolutamente no…in termini compositivi i Running Wild non sono una band ma una one man band…ci tengo a sottolineare questa differenza. Sullo stage siamo in quattro e agiamo come una band ma il materiale composto è esclusivamente mio. Solo PJ è stato coinvolto maggiormente come sound engineer e perché ha registrato alcune chitarre nel suo studio. Io e lui ormai siamo un ‘production team’ affiatato e lavorare con lui è rilassante e appagante, ma la creazione delle songs è qualcosa che amo fare da solo.
Che differenze trovi tra “Rogues En Vogue” e “The Shadowmaker”?
Uh che domanda tagliente. Sarò estremamente sincero con te: “Rogues En Vogue” non è uscito come mi aspettavo; non mi soddisfa e infatti credo che il periodo di stop abbia fatto bene al nome dei Running Wild. Quando lo registrammo non avevamo idea di come potesse uscire, anche perché ci eravamo affidati a produttori esterni che volevano far suonare un disco dei Running Wild esclusivamente alla Running Wild. ”The Shadowmaker” è qualcosa che si estranea da tutto quello che è stato fatto in precedenza. Le songs sono più ‘libere’, il sound è più oscuro e potente e soprattutto mi appaga dall’inizio alla fine. E spero che i fan lo trovino più maturo…
Perché hai scelto proprio “Riding On The Tide” come singolo apripista di “The Shadowmaker”?
Mah…forse perché è la canzone che maggiormente ricorda i Running Wild (RIDE). Scherzi a parte, ne abbiamo discusso con la SPV prima di decidere e alla fine abbiamo concordato che aveva tutti i canoni precisi di una song dei Running Wild: riffing tipico, melodia tipica, coro facilmente ricordabile. Perché sceglierne un’altra allora? Sono felice di questa scelta, è un brano molto diretto.
Nella special edition ci sarà un bonus dvd di quaranta minuti sulla realizzazione del disco. Come mai questa scelta?
Perché di bonus tracks non ne può più nessuno (RIDE)!! Seriamente, mi sembrava un po’ illogico ritornare sulla scena dopo tanto tempo e dare ai fans il disco con una o due canzoni in più, che normalmente vengono piuttosto snobbate. All’inizio il dvd doveva essere solo per l’edizione americana di “The Shadowmaker”, poi abbiamo preferito renderla disponibile a tutti; l’intenzione è quella di far vedere lo status di relax che permeava in studio durante la realizzazione e ovviamente permettere ai fans di entrare nel nostro mondo, visto che siamo sempre stati piuttosto schivi o poco inclini a ‘svelare’ cosa c’è dietro ai Running Wild. Credo sia un ottimo modo per aprirsi a chi ci ascolta.
Ci sono alcune songs che mi sono rimaste impresse come “Dracula”, “I Am Who I Am” e “Me And The Boys”. Stesso disco ma molto diverse…
Ah ah ah…sono felice che me lo fai notare. In “The Shadowmaker” non ho voluto pormi limiti sia nel songwriting che nelle lyrics. Ci sono canzoni che parlano di me, del mio status o di quello che mi sta attorno, e altre che parlano di alcuni miei miti…trovi tutto di me dentro, ma è bello poterli esternare direttamente o con metafore, nel pieno della libertà. Forse “The Shadowmaker” è il mio inno alla libertà, allo sperimentare cose nuove e nel concedere alla musica di crearsi un testo; raccontano tutte qualcosa che è di Rolf Kasparek ma che può essere di ciascun’altra persona.
State programmando qualche tour?
No, e non credo che vi siano possibilità di suonare in giro. Tutto è diventato pazzescamente costoso e le possibilità sono sempre più limitate. Per ora sto finendo con le interviste, poi passerò alla seconda parte della promozione e infine faremo un videoclip di una song del disco, ma niente tour. Probabilmente si muoverà qualcosa per i festival estivi del 2013, ma tutto è ancora in alto mare. Mi dedicherò agli altri miei progetti e forse al prossimo capitolo Running Wild.
…altri progetti? Ora stimoli la mia curiosità…
Beh, dopo ciò che “Rogues En Vogue” ha portato, ho formato i Toxic Taste con PJ e ho scoperto che potevamo dire davvero qualcosa. Stiamo lavorando a nuovi brani che formeranno il nuovo capitolo della band. Ma non è tutto…ho in mente anche un progetto heavy metal che dovrebbe staccarsi parecchio dalle proposte di Running Wild e Toxic Taste, sto programmandomi qualche cosa e ho già qualche idea in testa, ma per ora è tutto ancora incerto. In ultimo PJ sta componendo materiale in stile Cinderella/ZZ Top e sta tirando fuori idee interessanti: mi renderebbe molto felice poter suonare la chitarra in un modo diverso rispetto a quello che ho da trent’anni a questa parte (RIDE)!
Ultima domanda: lo scorso anno è uscito “The Final Jolly Roger”, il dvd con il concerto al Wacken che doveva segnare la fine dei Running Wild. Invece a distanza di dieci mesi eccoti con un nuovo album di inediti. Un po’ strano, non trovi?
Sì, lo ammetto. E ti svelerò i retroscena: dopo il tour di “Rogues En Vogue” ero davvero a terra e necessitavo di un break. Così per quattro anni (2006-2009) dei Running Wild non se n’è sentito più parlare. Nel 2009 poi è uscita la possibilità di fare qualche data come reunion, mi proposero di fare anche un disco nuovo ma dissi di no. Facemmo qualche bel concerto, tra cui quello al Wacken, ma non c’erano progetti per il dvd. Poi i ragazzi della band iniziarono a dirmi che poteva essere una bella idea per i fans, programmandolo per il periodo natalizio del 2010. Alla fine i lavori presero più tempo del dovuto, vedesi anche le interviste e gli special contenuti nel dvd, e alla fine uscì a maggio dello scorso anno: svelato il mistero. “The Shadowmaker” iniziava comunque a prendere forma proprio in quel periodo, ma non ero ancora sicuro di me stesso al 100%, per cui ho preferito tacere sulla sua realizzazione fin quando mi è stato possibile.
Ok Rolf, siamo in chiusura, vuoi aggiungere altro?
Spero che “The Shadowmaker” piaccia ai fans dei Running Wild e possa far perdonare la band per il lasso di tempo in cui è stata in silenzio. Mi piacerebbe tornare a suonare in Italia, l’esperienza mi insegna che c’è sempre da divertirsi un casino dalle vostre parti! A presto!
Grazie a te Rolf per essere stato così esaustivo! Ti aspettiamo!!!
Sono sempre
stato convinto che una persona, un artista, che molla il progetto principale
della propria carriera in favore di nuove esperienze, prima o poi torni sui
suoi passi…la preoccupazione risiede nel ‘come’. Ci sono esperienze che ti
privano di alcune cose, altre che invece arricchiscono l’essere umano di nuova
linfa vitale…nel caso di Rock’n’Rolf, leader unico e supremo dei Running Wild,
il come back rappresenta un nuovo punto di partenza, uno sbocco verso qualcosa
di ‘libero’ e ‘diverso’…”The Shadowmaker” è il motivo di questa nostra
chiacchierata, molto divagante (il buon Rolf è un ottimo interlocutore) ma
dall’effetto appagante…
Ciao Rolf,
benvenuto in Heavyworlds.com…allora, come stai?
Ciao a tutti in Italia…non potevi farmi domanda
migliore! E’ finito un periodo stressante e adesso ne sto vivendo uno
altrettanto intenso…per cui ti rispondo con un aggettivo: GREAT!! (urlato per
telefono!)
Partiamo dal
nuovo capitolo della lunga carriera Running Wild…”The Shadowmaker”?
Wow…certamente. “The Shadowmaker” è il nuovo album
dei Running Wild…molti lo vivono come se si trattasse di un come back, ma in
realtà i Running Wild non se ne sono mai andati definitivamente…si tratta di un
disco concepito senza grandi pretese e senza predisposizione a tavolino. E’ un
disco interessante, dove ho potuto lavorare liberamente e senza troppe
pressioni…anche le bonus tracks suonano eccezionalmente (RIDE)…è ricco di stili
diversi e contiene delle songs dal grande impatto. Si, come potrai capire sono
felice di come è uscito (RIDE)!
Come si è
svolto l’intero processo di creazione/registrazione del disco? Hai lavorato in
modo differente?
Come sempre, procedo per gradi…passo dopo passo. Ci
sono canzoni nate in un pomeriggio e altre che hanno richiesto più tempo e
studio, un modus lavorandi piuttosto normale. Dopo aver finito il songwriting
abbiamo registrato le batterie in uno studio, quindi basso e chitarre nel mio
studio e in quello di PJ (chitarrista delle band) e infine le voci. Per “The
Shadowmaker”, a differenza di “Rogues En Vogue”, abbiamo preso in mano le
redini io e PJ, in modo da poter controllare personalmente il sound che avrebbe
definito le canzoni. Abbiamo mixato e masterizzato praticamente in un’unica
sessione e quindi con tutta la band abbiamo ascoltato e definito le ultime
cosette…un bel viaggio (RIDE)!
Hai coinvolto
anche gli altri membri della band nel songwriting?
Assolutamente no…in termini compositivi i Running
Wild non sono una band ma una one man band…ci tengo a sottolineare questa
differenza. Sullo stage siamo in quattro e agiamo come una band ma il materiale
composto è esclusivamente mio. Solo PJ è stato coinvolto maggiormente come
sound engineer e perché ha registrato alcune chitarre nel suo studio. Io e lui
ormai siamo un ‘production team’ affiatato e lavorare con lui è rilassante e
appagante, ma la creazione delle songs è qualcosa che amo fare da solo.
Che
differenze trovi tra “Rogues En Vogue” e “The Shadowmaker”?
Uh che domanda tagliente…sarò estremamente sincero
con te: “Rogues En Vogue” non è uscito come mi aspettavo; non mi soddisfa e
infatti credo che il periodo di stop abbia fatto bene al nome dei Running Wild.
Quando lo registrammo non avevamo idea di come potesse uscire, anche perché ci
eravamo affidati a produttori esterni che volevano far suonare un disco dei
Running Wild esclusivamente alla Running Wild…”The Shadowmaker” è qualcosa che
si estranea da tutto quello che è stato fatto in precedenza. Le songs sono più
‘libere’, il sound è più oscuro e potente e soprattutto mi appaga dall’inizio
alla fine…e spero che i fans lo trovino più maturo…
Perché hai
scelto proprio “Riding On The Tide” come singolo apripista di “The
Shadowmaker”?
Mah…forse perché è la canzone che maggiormente
ricorda i Running Wild (RIDE)…scherzi a parte, ne abbiamo discusso con la SPV
prima di decidere e alla fine abbiamo concordato che aveva tutti i canoni
precisi di una song dei Running Wild: riffing tipico, melodia tipica, coro
facilmente ricordabile…perché sceglierne un’altra allora? Sono felice di questa
scelta, è un brano molto diretto…
Nella special
edition ci sarà un bonus dvd di quaranta minuti sulla realizzazione del
disco…come mai questa scelta?
Perché di bonus tracks non ne può più nessuno
(RIDE)!! Seriamente, mi sembrava un po’ illogico ritornare sulla scena dopo
tanto tempo e dare ai fans il disco con una o due canzoni in più, che
normalmente vengono piuttosto snobbate…all’inizio il dvd doveva essere solo per
l’edizione americana di “The Shadowmaker”, poi abbiamo preferito renderla
disponibile a tutti; l’intenzione è quella di far vedere lo status di relax che
permeava in studio durante la realizzazione e ovviamente permettere ai fans di
entrare nel nostro mondo, visto che siamo sempre stati piuttosto schivi o poco inclini
a ‘svelare’ cosa c’è dietro ai Running Wild. Credo sia un ottimo modo per
aprirsi a chi ci ascolta.
Ci sono
alcune songs che mi sono rimaste impresse come “Dracula”, “I Am Who I Am” e “Me
And The Boys”…stesso disco ma molto diverse…
Ah ah ah…sono felice che me lo fai notare. In “The
Shadowmaker” non ho voluto pormi limiti sia nel songwriting che nelle lyrics.
Ci sono canzoni che parlano di me, del mio status o di quello che mi sta
attorno, e altre che parlano di alcuni miei miti…trovi tutto di me dentro, ma è
bello poterli esternare direttamente o con metafore, nel pieno della libertà.
Forse “The Shadowmaker” è il mio inno alla libertà, allo sperimentare cose
nuove e nel concedere alla musica di crearsi un testo…raccontano tutte qualcosa
che è di Rolf Kasparek ma che può essere di ciascun’altra persona.
State
programmando qualche tour?
No, e non credo che vi siano possibilità di suonare
in giro…tutto è diventato pazzescamente costoso e le possibilità sono sempre
più limitate. Per ora sto finendo con le interviste, poi passerò alla seconda
parte della promozione e infine faremo un videoclip di una song del disco…ma
niente tour. Probabilmente si muoverà qualcosa per i festival estivi del 2013,
ma tutto è ancora in alto mare. Mi dedicherò agli altri miei progetti e forse
al prossimo capitolo Running Wild.
…altri
progetti? Ora stimoli la mia curiosità…
Beh, dopo ciò che “Rogues En Vogue” ha portato, ho
formato i Toxic Taste con PJ e ho scoperto che potevamo dire davvero
qualcosa…stiamo lavorando a nuovi brani che formeranno il nuovo capitolo della
band. Ma non è tutto…ho in mente anche un progetto heavy metal che dovrebbe
staccarsi parecchio dalle proposte di Running Wild e Toxic Taste, sto
programmandomi qualche cosa e ho già qualche idea in testa, ma per ora è tutto
ancora incerto…in ultimo PJ sta componendo materiale in stile Cinderella/ZZ Top
e sta tirando fuori idee interessanti: mi renderebbe molto felice poter suonare
la chitarra in un modo diverso rispetto a quello che ho da trent’anni a questa
parte (RIDE)!
Ultima
domanda: lo scorso anno è uscito “The Final Jolly Roger”, il dvd con il
concerto al Wacken che doveva segnare la fine dei Running Wild…invece a
distanza di dieci mesi eccoti con un nuovo album di inediti…un po’ strano, non trovi?
Si…lo ammetto. E ti svelerò i retroscena…dopo il
tour di “Rogues En Vogue” ero davvero a terra e necessitavo di un break. Così
per quattro anni (2006-2009) dei Running Wild non se n’è sentito più parlare.
Nel 2009 poi è uscita la possibilità di fare qualche data come reunion, mi
proposero di fare anche un disco nuovo ma dissi di no…facemmo qualche bel
concerto, tra cui quello al Wacken, ma non c’erano progetti per il dvd. Poi i
ragazzi della band iniziarono a dirmi che poteva essere una bella idea per i
fans, programmandolo per il periodo natalizio del 2010. Alla fine i lavori
presero più tempo del dovuto, vedesi anche le interviste e gli special
contenuti nel dvd, e alla fine uscì a maggio dello scorso anno…svelato il
mistero. “The Shadowmaker” iniziava comunque a prendere forma proprio in quel
periodo, ma non ero ancora sicuro di me stesso al 100%, per cui ho preferito
tacere sulla sua realizzazione fin quando mi
Sono sempre stato convinto che una persona, un artista, che molla il progetto principale della propria carriera in favore di nuove esperienze, prima o poi torni sui suoi passi…la preoccupazione risiede nel ‘come’. Ci sono esperienze che ti privano di alcune cose, altre che invece arricchiscono l’essere umano di nuova linfa vitale…nel caso di Rock’n’Rolf, leader unico e supremo dei Running Wild, il come back rappresenta un nuovo punto di partenza, uno sbocco verso qualcosa di ‘libero’ e ‘diverso’…”The Shadowmaker” è il motivo di questa nostra chiacchierata, molto divagante (il buon Rolf è un ottimo interlocutore) ma dall’effetto appagante…
Ciao Rolf, benvenuto in Heavyworlds.com…allora, come stai?
Ciao a tutti in Italia…non potevi farmi domanda migliore! E’ finito un periodo stressante e adesso ne sto vivendo uno altrettanto intenso…per cui ti rispondo con un aggettivo: GREAT!! (urlato per telefono!)
Partiamo dal nuovo capitolo della lunga carriera Running Wild…”The Shadowmaker”?
Wow…certamente. “The Shadowmaker” è il nuovo album dei Running Wild…molti lo vivono come se si trattasse di un come back, ma in realtà i Running Wild non se ne sono mai andati definitivamente…si tratta di un disco concepito senza grandi pretese e senza predisposizione a tavolino. E’ un disco interessante, dove ho potuto lavorare liberamente e senza troppe pressioni…anche le bonus tracks suonano eccezionalmente (RIDE)…è ricco di stili diversi e contiene delle songs dal grande impatto. Si, come potrai capire sono felice di come è uscito (RIDE)!
Come si è svolto l’intero processo di creazione/registrazione del disco? Hai lavorato in modo differente?
Come sempre, procedo per gradi…passo dopo passo. Ci sono canzoni nate in un pomeriggio e altre che hanno richiesto più tempo e studio, un modus lavorandi piuttosto normale. Dopo aver finito il songwriting abbiamo registrato le batterie in uno studio, quindi basso e chitarre nel mio studio e in quello di PJ (chitarrista delle band) e infine le voci. Per “The Shadowmaker”, a differenza di “Rogues En Vogue”, abbiamo preso in mano le redini io e PJ, in modo da poter controllare personalmente il sound che avrebbe definito le canzoni. Abbiamo mixato e masterizzato praticamente in un’unica sessione e quindi con tutta la band abbiamo ascoltato e definito le ultime cosette…un bel viaggio (RIDE)!
Hai coinvolto anche gli altri membri della band nel songwriting?
Assolutamente no…in termini compositivi i Running Wild non sono una band ma una one man band…ci tengo a sottolineare questa differenza. Sullo stage siamo in quattro e agiamo come una band ma il materiale composto è esclusivamente mio. Solo PJ è stato coinvolto maggiormente come sound engineer e perché ha registrato alcune chitarre nel suo studio. Io e lui ormai siamo un ‘production team’ affiatato e lavorare con lui è rilassante e appagante, ma la creazione delle songs è qualcosa che amo fare da solo.
Che differenze trovi tra “Rogues En Vogue” e “The Shadowmaker”?
Uh che domanda tagliente…sarò estremamente sincero con te: “Rogues En Vogue” non è uscito come mi aspettavo; non mi soddisfa e infatti credo che il periodo di stop abbia fatto bene al nome dei Running Wild. Quando lo registrammo non avevamo idea di come potesse uscire, anche perché ci eravamo affidati a produttori esterni che volevano far suonare un disco dei Running Wild esclusivamente alla Running Wild…”The Shadowmaker” è qualcosa che si estranea da tutto quello che è stato fatto in precedenza. Le songs sono più ‘libere’, il sound è più oscuro e potente e soprattutto mi appaga dall’inizio alla fine…e spero che i fans lo trovino più maturo…
Perché hai scelto proprio “Riding On The Tide” come singolo apripista di “The Shadowmaker”?
Mah…forse perché è la canzone che maggiormente ricorda i Running Wild (RIDE)…scherzi a parte, ne abbiamo discusso con la SPV prima di decidere e alla fine abbiamo concordato che aveva tutti i canoni precisi di una song dei Running Wild: riffing tipico, melodia tipica, coro facilmente ricordabile…perché sceglierne un’altra allora? Sono felice di questa scelta, è un brano molto diretto…
Nella special edition ci sarà un bonus dvd di quaranta minuti sulla realizzazione del disco…come mai questa scelta?
Perché di bonus tracks non ne può più nessuno (RIDE)!! Seriamente, mi sembrava un po’ illogico ritornare sulla scena dopo tanto tempo e dare ai fans il disco con una o due canzoni in più, che normalmente vengono piuttosto snobbate…all’inizio il dvd doveva essere solo per l’edizione americana di “The Shadowmaker”, poi abbiamo preferito renderla disponibile a tutti; l’intenzione è quella di far vedere lo status di relax che permeava in studio durante la realizzazione e ovviamente permettere ai fans di entrare nel nostro mondo, visto che siamo sempre stati piuttosto schivi o poco inclini a ‘svelare’ cosa c’è dietro ai Running Wild. Credo sia un ottimo modo per aprirsi a chi ci ascolta.
Ci sono alcune songs che mi sono rimaste impresse come “Dracula”, “I Am Who I Am” e “Me And The Boys”…stesso disco ma molto diverse…
Ah ah ah…sono felice che me lo fai notare. In “The Shadowmaker” non ho voluto pormi limiti sia nel songwriting che nelle lyrics. Ci sono canzoni che parlano di me, del mio status o di quello che mi sta attorno, e altre che parlano di alcuni miei miti…trovi tutto di me dentro, ma è bello poterli esternare direttamente o con metafore, nel pieno della libertà. Forse “The Shadowmaker” è il mio inno alla libertà, allo sperimentare cose nuove e nel concedere alla musica di crearsi un testo…raccontano tutte qualcosa che è di Rolf Kasparek ma che può essere di ciascun’altra persona.
State programmando qualche tour?
No, e non credo che vi siano possibilità di suonare in giro…tutto è diventato pazzescamente costoso e le possibilità sono sempre più limitate. Per ora sto finendo con le interviste, poi passerò alla seconda parte della promozione e infine faremo un videoclip di una song del disco…ma niente tour. Probabilmente si muoverà qualcosa per i festival estivi del 2013, ma tutto è ancora in alto mare. Mi dedicherò agli altri miei progetti e forse al prossimo capitolo Running Wild.
…altri progetti? Ora stimoli la mia curiosità…
Beh, dopo ciò che “Rogues En Vogue” ha portato, ho formato i Toxic Taste con PJ e ho scoperto che potevamo dire davvero qualcosa…stiamo lavorando a nuovi brani che formeranno il nuovo capitolo della band. Ma non è tutto…ho in mente anche un progetto heavy metal che dovrebbe staccarsi parecchio dalle proposte di Running Wild e Toxic Taste, sto programmandomi qualche cosa e ho già qualche idea in testa, ma per ora è tutto ancora incerto…in ultimo PJ sta componendo materiale in stile Cinderella/ZZ Top e sta tirando fuori idee interessanti: mi renderebbe molto felice poter suonare la chitarra in un modo diverso rispetto a quello che ho da trent’anni a questa parte (RIDE)!
Ultima domanda: lo scorso anno è uscito “The Final Jolly Roger”, il dvd con il concerto al Wacken che doveva segnare la fine dei Running Wild…invece a distanza di dieci mesi eccoti con un nuovo album di inediti…un po’ strano, non trovi?
Si…lo ammetto. E ti svelerò i retroscena…dopo il tour di “Rogues En Vogue” ero davvero a terra e necessitavo di un break. Così per quattro anni (2006-2009) dei Running Wild non se n’è sentito più parlare. Nel 2009 poi è uscita la possibilità di fare qualche data come reunion, mi proposero di fare anche un disco nuovo ma dissi di no…facemmo qualche bel concerto, tra cui quello al Wacken, ma non c’erano progetti per il dvd. Poi i ragazzi della band iniziarono a dirmi che poteva essere una bella idea per i fans, programmandolo per il periodo natalizio del 2010. Alla fine i lavori presero più tempo del dovuto, vedesi anche le interviste e gli special contenuti nel dvd, e alla fine uscì a maggio dello scorso anno…svelato il mistero. “The Shadowmaker” iniziava comunque a prendere forma proprio in quel periodo, ma non ero ancora sicuro di me stesso al 100%, per cui ho preferito tacere sulla sua realizzazione fin quando mi è stato possibile.
Ok Rolf, siamo in chiusura…vuoi aggiungere altro?
Spero che “The Shadowmaker” piaccia ai fans dei Running Wild e possa far perdonare la band per il lasso di tempo in cui è stata in silenzio. Mi piacerebbe tornare a suonare in Italia, l’esperienza mi insegna che c’è sempre da divertirsi un casino dalle vostre parti! A presto!
Grazie a te Rolf per essere stato così esaustivo! Ti aspettiamo!!!
è stato possibile.
Ok Rolf,
siamo in chiusura…vuoi aggiungere altro?
Spero che “The Shadowmaker” piaccia ai fans dei
Running Wild e possa far perdonare la band per il lasso di tempo in cui è stata
in silenzio. Mi piacerebbe tornare a suonare in Italia, l’esperienza mi insegna
che c’è sempre da divertirsi un casino dalle vostre parti! A presto!
Grazie a te
Rolf per essere stato così esaustivo! Ti aspettiamo!!!