Ci sono limiti che, ogni tanto, è bene superare…la propria identità ne esce sicuramente rafforzata e come sempre l’esperienza aiuta a maturare. Intervistare Brian Fair degli Shadows Fall, per il sottoscritto, non aveva questa grande importanza (siamo una webzine, lo si fa per passione e non per lavoro!). Ma ho trovato un interlocutore profondo, disposto a parlare delle sue paure e di accettare qualche domandina più ‘pepata’. L’occasione è data dall’uscita di “Fall From The Sky”, disco che conferma lo status ottimale del quintetto all’interno del panorama metalcore.
Ciao Brian! Benvenuto su Heavyworlds.com! Come stai innanzitutto?
Sto benone, grazie. Abbiamo staccato per un pò, stando a casa con la famiglia e poi abbiamo ripreso l’attività on the road!!!
Partiamo da “Fire From The Sky”. Ti va di dirci qualcosa del vostro nuovo album?
“Fire From The Sky” è il settimo full length degli Shadows Fall; lo considero come il disco più bilanciato e ‘rotondo’ della nostra carriera; credo mostri ogni caratteristica delle nostre influenze e del nostro sound, essendo riusciti a far convergere ogni cosa per creare grandi songs; siamo fieri di questo disco e fieri di mostrarlo al mondo intero!
“Fire From The Sky” da una percezione degli Shadows Fall maggiormente incentrata sul sound e la produzione. Come avete scelto il giusto ‘trademark’ per far sì che suonasse in questo modo?
Beh, non penso che abbiamo propriamente ‘scelto’ il sound; le songs nascono e crescono attraverso le jam sessions e I demo che ci passiamo, per cui direi che dipende dal modo in cui le cose prendono forma e progrediscono organicamente.
Ma avevate un’idea di come avrebbe suonato alla fine?
Sinceramente no: non intraprendiamo mai il processo di scrittura o registrazione con preconcetti o idee di come vorremmo suonasse. E’ importante, almeno per noi, riuscire a catturare la band in quel momento, mostrando dove sono le nostre idee e chi siamo in quel preciso attimo di vita. Credo che “Fire From The Sky” mostri perfettamente gli Shadows Fall made in 2012 (RIDE)!
”Fire From The Sky” vede il ritorno di Adam Dutkiewicz come produttore. Com’è stato lavorare nuovamente con lui?
Mmmh…non è esatto parlare di ritorno! Diciamo che questa è stata la prima volta che abbiamo lavorato con Adam come produttore. Adam fu coinvolto nelle registrazioni del nostro debut ma non come produttore. Ad ogni modo, lavorare con lui è fantastico; lo conosciamo da una vita e lui sa cosa vogliamo estrapolare da noi stessi. E’ stata la scelta perfetta vista la sua capacità di bilanciare produzioni mastodontiche senza sacrificare il lato selvaggio del materiale. Riesce a darti quella carica che ti fa ottenere di più da te stesso e ci ha spinto a dare il 200% su “Fire From The Sky”.
Un altro punto forte del disco sono I tuoi cambi vocali, a mio parere meglio arrangiati e studiati rispetto al passato. E’ difficile trovare il modo giusto per bilanciare i due modi di cantare?
Mah, provo e scrivo le mie parti nel modo in cui la song me lo suggerisce. Se è violenta, il mio cantato sarà ovviamente brutale; se invece ci sono parti di chitarra melodiche, cerco parti clean. Mi piace arrangiare diverse forme di cantato, mi piace crearne e mixarne varie in modo che possano diversificarsi e non rimanere fisse su un unico tono.
A mio parere, “Fire From The Sky” combina tutti gli elementi del vostro background in modo più maturo. ”Divide And Conquer” e “The Unknown” conquistano per impatto e aggressività mentre la titletrack, ad esempio, per le strutture complesse. Come combinate queste ‘facce’ del vostro songwriting?
Tutti gli stili, fondamentalmente, derivano dal gusto e dalle influenze di ognuno di noi cinque…ascoltiamo un mix schizofrenico di generi e alla fine, sul tavolo, ognuno porta sempre cose totalmente differenti.
L’artwork mostra una persona di fronte a una città post Armageddon, con il sole che esce dalle nuvole. Qual’è il significato riferito al titolo del disco?
La canzone “Fire From The Sky” parla di una stella che distrugge pianeti al suo passaggio, per cui volevamo un artwork che desse una visione apocalittica…l’idea della fine del mondo è qualcosa che trapela attraverso I testi di alcune songs del disco, ma il tipo di catastrofe è sempre differente. E’ un periodo oscuro della storia del nostro mondo e sembra che la fine sia dietro l’angolo; non parlo solo di disastri naturali, ma anche di collassi economici, guerre nucleari o altri disastri di natura umana. Oppure la profezia Maya per esempio. Desidero solo vivere la mia vita e arrivare alla fine con il sorriso sulle labbra.
Parliamo di qualcosa di più ‘leggero’. Oarliamo del tour, state pianificando?
Si, stiamo cercando di sistemare le cose. Abbiamo sperato di tornare on the road per un tour negli States con i Fear Factory, ma le cose non sono andate nel modo giusto. Stiamo facendo un tour da headliner proprio ora e dovremmo arrivare nel resto del mondo tra il 2012 e il 2013, Maya permettendo (RIDE)!
”Still I Rise” appare su Guitar Hero 5, “The Light That Binds” in Playstation Guitar Hero II…”Fury Of The Storm” è entrata nelle compilation della WWE. Siete soddisfatti d’aver preso parte a queste iniziative e, soprattutto, giocate a Guitar Hero?
Per noi è stata una fortuna entrar a far parte di questi progetti. In particolare Guitar Hero è seguito da molti giovani e perciò è stato molto interessante poter avvicinare I ragazzi al metal. Sono inoltre un grande fan del wrestling da sempre e poter scrivere la song per Rob Van Damn per il gioco è stato un onore. Magari in futuro riusciremo a ripetere questa esperienza!
Ultima domanda: il 2012 celebra il decimo anniversario degli Shadows Fall con la stessa formazione. Qual è il segreto per una collaborazione duratura, specie ora che I componenti sembrano essere interscambiabili con facilità? E quali sono stati I momenti migliori e peggiori di questa decade?
Credo che il segreto sia nel concepire ogni aspetto che riguardi la band in assoluta democrazia; non lasciare le cose sospese per troppo tempo ma affrontarle quando si presentano! Le tensioni si creano specialmente quando qualcuno si sente escluso da qualche decisione. Poi ognuno di noi è un essere umano e come tale necessita di avere spazio per esprimersi; e quando vivi su un tour bus per tanto tempo, è ottima cosa prendersi del tempo libero e staccare dalla band…
Ok, siamo in chiusura! Grazie ancora del tuo tempo prezioso. Vuoi aggiungere qualcosa?
Grazie dello spazio che concedete agli Shadows Fall. ”Fire From The Sky” è appena uscito, cercateci su Twitter o su Facebook per avere tutte le news!!! A presto!
Grazie a te Brian!!!!