Reduci dall’aver pubblicato il loro primo EP sotto l’etichetta romana Revalve Records, i Sinheresy stanno pian piano facendosi strada nel panorama musicale italiano ed internazionale. Heavy Worlds ha avuto la possibilità di parlare con la vocalist Cecilia e il batterista Alex, due dei membri fondatori della band..
A voi, l’intervista esclusiva che i due ragazzi ci hanno gentilmente concesso.
Ciao ragazzi. Benvenuti su Heavyworlds.com. I Sinheresy nascono a Trieste nel “lontano” 2009 come cover band di una delle band che più mi piacciono in assoluto: i Nightwish, per poi sperimentare nuove cose in ambito musicale, fino al concepimento di diventare una vera band. Vi andrebbe di raccontarci, in sintesi, chi sono i Sinheresy, per coloro che ancora non vi conoscessero?
Alex: Ciao e grazie della disponibilità. I SinHeresY come hai detto tu sono nati nel 2009 come cover band, ma solo per una questione di “convenienza” live, sin da subito abbiamo cominciato a scrivere pezzi nostri e l’ idea è sempre stata di suonare musica propria e abbandonare le cover il prima possibile.
Pochissimi giorni fa, è uscito il vostro EP di debutto, “The Spider and The Butterfly”, per Revalve Records. Un album ben costruito, molto variegato, basato molto sul symphonic metal con venature gothic, power e anche un po’ heavy. Da dove è nata l’idea di creare un EP e non, ad esempio, un vero full length album?
Cecilia: Volevamo “testare il terreno” prima di impegnarci con un vero e proprio full-length, aspettando di raccogliere i primi responsi da pubblico e critica per sapere se la nostra musica piace e ha le potenzialità di ritagliarsi un angolo nel mercato musicale. La realizzazione di sole cinque canzoni ci ha permesso di fare un’esperienza professionale nel comporre e nel registrare, ma ci ha anche permesso di lasciare tanto margine al miglioramento e alle novità che possiamo portare nei prossimi brani!
Alex: Come già detto da Cecilia volevamo testare il terreno prima di fare un vero e proprio full-length, i responsi della critica e del pubblico fino ad ora per “The Spiders And The Butterfly” sono stati veramente ottimi e quindi sappiamo che la strada che abbiamo deciso di percorrere è quella giusta.
Da un primo approccio con il vostro album, sono rimasta colpita dalla bellissima fusione e complicità, se così possiamo chiamarla, tra i due vocalist; Cecilia e Stefano riescono a donare all’ascoltatore magiche sensazioni, soprattutto la voce di Cecilia. Com’è nata la scelta di avere anche una voce maschile all’interno della band?
Cecilia: Volevamo sin da subito inserire una voce maschile che si potesse fondere o contrapporre alla mia per esprimere al meglio il gioco di contrasti espressi dalle nostre canzoni sia nei testi che nelle musiche.
Com’è lavorare alle singole parti cantate? Come riuscite a fondere le vostre voci in maniera tale da avere risultati eccellenti?
Cecilia: Non è semplice: dato che sono io a scrivere i testi, nella maggioranza dei casi compongo anche le melodie vocali… e non sempre ci azzecco, soprattutto per quanto riguarda le parti di Stefano! A volte mi capita di pensare a melodie che poi sono al limite della sua tonalità ideale; in quei casi ci si arma di pazienza e in sala prove riproviamo più e più volte lo stesso pezzo finché non troviamo una melodia che sia ugualmente bella ma in cui la sua voce possa rendere al meglio.
Cecilia, come ho già citato, sono rimasta particolarmente colpita dalla tua voce molto versatile e, soprattutto, molto espressiva. Riesci a dare alle tue canzoni molta drammaticità e io stessa sono riuscita a calarmi nel mood che l’album dà all’ascoltatore. Come riesci a fare tutto questo? Quali sono stati i tuoi “studi” musicali e/o le bands/cantanti che hanno ispirato la tua formazione musicale?
Cecilia: Ho studiato pianoforte quand’ero ragazzina e sono dotata di un discreto orecchio musicale, ma per il resto… i risultati sono tutti dovuti ad una grande passione per quello che faccio! In più devo molto ai preziosi consigli tecnici di un mio amico e collega, Daniel, e all’ispirazione che mi danno i miei cantanti preferiti, uno su tutti Freddie Mercury!
La canzone che apre il vostro album, “Temptation Flame”, presenta nel testo la parola “nth” e mi fa capire l’accuratezza con la quale è stato scritto il testo. Non penso che questa parola sia mai stata riscontrata in nessun altro disco prima d’ora. Cecilia, cosa puoi dirci a proposito? Hai voluto qualcosa di ricercato nei tuoi testi in lingua?
Cecilia: Devo dire che quando ho scritto “Temptation Flame” non ho pensato che il termine “nth” potesse suonare strano… per me che studio matematica è un termine talmente abituale! Ehehe, ad ogni modo, ci tengo a scrivere i testi in maniera accurata; se intendo esprimere uno stato d’animo preciso o una particolare emozione, spulcio mille volte tutto il vocabolario d’inglese pur di trovare il termine più adeguato, detesto lasciare frasi troppo superficiali o ambigue. Infine, non scrivendo nella mia lingua madre, devo anche fare attenzione a non cadere in qualche strafalcione grammaticale!
Come nasce la creazione dei testi e delle varie musiche? Da dove proviene la vostra ispirazione nella stesura dei testi? Chi si occupa maggiormente di tutto il lavoro che assemblate?
Alex: Tutto il lavoro di arrangiamenti di tastiere e orchestrazioni è in mano al nostro saggio Davide, lui è come un “piccolo” Holopainen: si occupa di scremare cosa va bene e cosa è da eliminare, che sound dobbiamo ricercare e a cosa dobbiamo mirare per i futuri lavori (però non sempre ha ragione… (Comunque, vorrei aggiungere che se l’ EP è molto ben curato nei minimi dettagli i meriti vanno a lui e al chitarrista Lorenzo, che con i suoi riff graffianti e la sua accuratezza in ogni passaggio strutturale delle canzoni dona potenza ed espressività alla nostra musica).
Cecilia: Riguardo ai testi, ad ispirarmi è stato un legame che ho vissuto in una particolare fase della mia vita con un ragazzo a me molto caro, e la moltitudine di emozioni e ricordi che questo ha lasciato in me.
Quanto di te vi è in ogni singola traccia? Quanto di autobiografico o di episodi vissuti c’è nel vostro album?
Cecilia:…Tutto!
Cecilia, immagino che i testi siano tutti composti quasi unicamente da te. Come già chiesto precedentemente, dove trovi l’entusiasmo e la ispirazione per comporre pezzi così pieni di energia e vitalità espressiva?
Cecilia: Esatto, sono io a scrivere i testi. Talvolta però non è stato l’entusiasmo a spingermi a scrivere, anzi… piuttosto è stato il bisogno di uno sfogo immediato. Forse è per questo che ti sembrano così espressivi… anche se una volta scelta l’idea per un testo impiego molto tempo a completarlo per la mia maniacalità con i singoli termini, inizialmente la scrittura è per me una forma di “esorcismo” dei miei sentimenti più negativi oppure un modo per fissare nella memoria dei momenti intensi che ho vissuto e che mi hanno profondamente segnato. Credo inoltre che tante persone siano passate attraverso le mie stesse esperienze e condiviso le stesse sensazioni, e quindi potrebbero riconoscersi nei miei testi e fare loro le mie parole.
Alex: documentandomi un po’ sulla vostra storia, ho capito che tu sei uno dei fondatori della band. La tua voglia e il tuo desiderio di fondare un gruppo musicale è nata casualmente o è stata voluta a causa del tuo amore per la musica? Cosa puoi dirmi a riguardo?
Alex: Nella nostra biografia abbiamo scritto che sono un membro fondatore per semplificare le cose In realtà io sono entrato nel gruppo 2/3 mesi dopo il suo concepimento, i veri membri fondatori sono Cecilia, Davide e Lorenzo che stanchi di fare cover anni 80 hanno deciso di creare un gruppo per suonare la musica che gli piaceva. Mi hanno contattato tramite un annuncio che avevo messo online, perché anch’ io suonavo in un gruppo cover anni 80 e stanco delle solite canzoni volevo cominciare a suonare la musica che ho nel cuore.
Come ho precedentemente chiesto a Cecilia, qual è il vostro punto di riferimento musicali? Quali sono gli artisti o i gruppi che hanno influenzato la tua passione musicale?
Alex: Il nostro punto di riferimento musicale non è univoco, nel senso che ogni membro del gruppo ha i suoi gusti e questo si sente nelle canzoni, ad esempio Lorenzo è un fan accanito dei Symphony X e del prog-power in generale, Davide è influenzato dal power e dal gothic, Cecilia e Stefano sono malati dei System of a Down, Daniele predilige i Children of Bodom ed io negli ultimi tempi sono su Behemoth, Testament ecc. ecc. L’ artista che mi ha influenzato e mi ha fatto amare la batteria è sicuramente Ian Paice dei Deep Purple.
Parliamo un po’ del vostro Ep. È uscito pochissimi giorni fa “The Spider and The Butterfly” e sono rimasta basita dall’eccellente art work. Da chi è stato realizzato e cosa vuole esattamente rappresentare?
Alex: L’ artwork è stato realizzato dal buon Davide Nadalin dello studio Nerve Design, un ragazzo molto talentuoso che ha già fatto lavori anche per nomi importanti nella musica e non solo.
Cecilia: Non c’è un’interpretazione esatta dell’immagine di copertina. Potrebbe essere la malvagità del ragno insito nell’animo della ragazza a sopraffare la bellezza della farfalla, o al contrario, potrebbe essere la farfalla a portare speranza nello spirito oscuro della ragazza con la sua delicatezza… o ancora altro, chissà! All’ascoltatore la scelta!
Cosa rappresenta per voi questo EP?
Cecilia: …l’inizio di una sfolgorante carriera!
Alex: Un gran bell’investimento! Speriamo sia l’inizio di una lunga serie di dischi e di una bella carriera musicale.
C’è una canzone alla quale vi sentite più legati o connessi maggiormente?
Cecilia: Essendo autobiografiche, mi sento molto legata a tutte quante le canzoni dell’EP… Diciamo che quella che riascolto più spesso è “The Spiders And The Butterfly” perché ogni volta mi dà una grande carica.
Alex: Diciamo che ti posso dire quale delle cinque mi piace più suonare, Merciless Game è la mia preferita, perché è la più veloce e quella che ha più potenza!
Trovo che questo album, seppur essendo solo un EP, sia ben costruito. Ha tutti gli elementi necessari per invogliare l’ascoltare (quali elementi gothic, symphonic, power, heavy) che lo trasportano in una serie di emozioni, da quelle più scatenate che possiamo trovare in canzoni come “Temptation Flame” a quelle più ‘dreamy’, su tracce come “Forever Us” (la mia preferita, ndr). Quindi la domanda sorge un po’ spontanea: se doveste definire il vostro sound, il vostro modo di essere e di assaporare la musica, come vi definireste?
Alex: Non ci sappiamo etichettare anche perché penso sia difficile inquadrarci in maniera definitiva, nelle nostre canzoni ci sono sfumature di molti generi, e comunque ci siamo sentiti dire che assomigliamo a tantissimi gruppi con voce femminile ai quali secondo noi non andiamo nemmeno vicino.
Cecilia: Il nostro intento in realtà non è quello di farci etichettare in un determinato genere, benché possa sembrare facile assimilarci a altri gruppi con voce femminile e arrangiamenti orchestrali, ma vogliamo riuscire di volta in volta a dare il giusto colore musicale alle nostre canzoni a seconda delle immagini che vogliamo evocare e delle emozioni che vogliamo suscitare.
Da chi è stato deciso il nome della band? Cosa vuol significare e cosa, attualmente, significa per voi?
Cecilia: Be’, letteralmente è l’unione delle parole che significano “peccato” ed “eresia”… credo che questo nome ci rappresenti bene in quanto queste tematiche si ripresentano spesso nei nostri brani, anche se ogni volta sotto forme diverse… potrebbe essere lo sbaglio involontario o l’errore consapevole, e ne conseguono sempre sensazioni forti, dalla perdizione all’umiliazione, dalla rabbia alla rassegnazione, a volte una nuova consapevolezza o una speranza di redenzione.
Voi siete una delle realtà musicali che hanno una voce femminile a capo della propria band. Cosa ne pensate del genere “female fronted metal”? Vi è qualche band che più apprezzate nel panorama metal?
Cecilia: Credo che negli ultimi anni questi tipi di band si siano ritagliate uno spazio importante nel panorama heavy, sdoganandosi dal pregiudizio che le donne siano inadeguate per questo tipo di musica. Sicuramente gran parte del merito va riconosciuto a gruppi di grande successo che apprezziamo molto come Nightwish, Within Temptation, Arch Enemy, Epica…
Alex: Io prima di entrare nei SinHeresY ero abbastanza scettico per quello che riguarda, le voci femminili nei gruppi rock/metal in generale, perché ho sempre sentito gruppi locali che suonavano cover di pezzi degli Ac/Dc o Iron Maiden, e scusatemi, ma senza nulla togliere alle donne… non esiste. Invece la musica fatta apposta per le voci femminili tipo Nightwish, Within Temptation e compagnia le apprezzo molto. Le band che mi piacciono di più sono sicuramente i Nightwish e gli Arch Enemy.
Per questo album, avete ottenuto un accordo discografico con Revalve Records, giovane realtà discografica romana. Com’è stato firmare un contratto? È stata dura trovare qualcuno che fosse realmente interessato al vostro lavoro, al vostro debutto?
Alex: Diciamo che la Revalve ci ha contattato il giorno dopo che abbiamo pubblicalo le canzoni sul nostro Reverbnation, e ne siamo rimasti veramente molto colpiti. Le condizioni del contratto erano ottime e senza vincoli così abbiamo deciso di firmare. Firmare un contratto discografico per la prima volta è un’emozione molto forte, almeno per me lo è stato. Per il resto, abbiamo mandato veramente tantissimi EP in giro a varie case discografiche grandi e piccole! Abbiamo ricevuto poche risposte e quelle positive avevano condizioni veramente svantaggiose. Sinceramente sono scettico per quanto riguarda l’invio indiscriminato di dischi in giro alle case discografiche, gran parte di loro secondo me nemmeno ascolta i cd che gli vengono invitati.
Qual è stato il riscontro ottenuto già dai primi giorni dell’uscita del disco? Avete ricevuto buoni feedback?
Alex: Il riscontro non lo sappiamo esattamente, lo sapremo tra qualche settimana, comunque il nostro referente Roberto Cufaro della Revalve Records ci ha detto che siamo piaciuti molto e che siamo sulla buona strada.
Come citato precedentemente, il mio cuore, se così posso dire, appartiene alla traccia chiamata “Forever Us”. Una traccia molto “malinconica”, dove si evince una profondità d’animo e una delicatezza, rese perfettamente grazie alla tua voce. Qual è stata l’idea di base nella stesura di questo brano?
Cecilia: C’è un episodio curioso all’origine di questa canzone: un giorno in sala prove Lorenzo aveva proposto un giro di chitarra accattivante dal sapore molto “power” che però non riuscivamo a sviluppare bene. Quel giro però continuava a rimanermi in testa ossessivamente..! Ho trascorso tutta la notte sveglia sulla mia tastiera finché non sono riuscita a suonarlo e la volta dopo a prove l’ho riproposto al pianoforte, rallentato e con gli accordi leggermente modificati… ed è nato il ritornello di “Forever Us”. Da lì alla creazione dell’intera ballad il passo è stato breve, il suono profondo e delicato del pianoforte poi mi ha portato istintivamente alla stesura di un testo malinconico e dolce.
When darkness falls è sicuramente il brano più “oscuro” dell’intero EP. È un brano che parla di quella speranza nata dalla perduta fiducia riposta in qualcuno, forse un uomo, una persona cara. Come è nato questo brano? Qual è il suo vero significato?
Cecilia: Musicalmente questo brano è nato dalla passione di Lorenzo per le terzine! Ehehe! Per quel che riguarda il significato, “When Darkness Falls” è ispirato alla fiducia che ho riposto e ripongo tuttora in un ragazzo che mi ha aiutato tantissimo a uscire fuori da un periodo nero in cui mi sentivo apatica e persa. Lo stesso ragazzo che ha ispirato testi come “Merciless Game”, pensa un po’ tu che razza di rapporto complicato ci lega…
Quali saranno i prossimi progetti in cantiere in casa Sinheresy? Ho letto che ora siete occupati nella promozione dell’ep e farete anche qualche concerto in Slovenia, Austria, Svizzera e Italia.
Alex: Di progetti ce ne sono tanti, primo fra tutti la realizzazione di un videoclip che stiamo girando in questi giorni. Inoltre abbiamo appena firmato per la K2 Music Management che ci seguirà per quanto riguarda tutta la parte promozionale della band e dell’EP. Stiamo preparando i pezzi per il prossimo cd che speriamo di pubblicare entro il 2012, inizio 2013. Per quello che riguarda i live invece ci stiamo accordando per fare qualche concerto di presentazione dell’EP e l’11 aprile nella nostra città, Trieste, apriremo la prima data del tour italiano dei Seventh Wonder!
A mio parere, penso che i Sinheresy abbiano tutte le carte in regola per essere una buona realtà musicale che va premiata e conosciuta per il proprio lavoro. Vi piacerebbe collaborare con qualcuno di “importante” a livello professionale? Se sì, con chi?
Alex: A livello professionale sicuramente vorrei lavorare con qualche produttore di fama per provare l’esperienza di lavorare al fianco di professionisti del settore e il mio sogno sarebbe registrare ai Finnvox Studios a Helsinki.
Cecilia: Potrei morire se mai potessi duettare con Serj Tankian o se Tuomas Holopainen scrivesse una canzone per me!
Qual è il vostro sogno nel cassetto? Quello ancora non realizzato ma che vorreste soddisfare in un futuro non troppo lontano?
Alex: Il mio sogno nel cassetto è di fare un bel tour lungo, di provare la vita on the road, tour bus, concerti ogni sera, vedere il mondo suonando, insomma una vita da musicista.
Cecilia: Conquistare il mondo con la nostra musica, of course.
Il tempo a nostra disposizione, purtroppo, è terminato. Vi piacerebbe rilasciare qualcosa ai nostri lettori e ai vostri fans? Nel frattempo vi ringrazio per la bellissima chiacchierata e spero di vedere presto i Sinheresy per qualche occasione.
Cecilia: Un bacio a tutti quelli che ci seguiranno nel cammino appena intrapreso, sperando che la nostra musica possa lasciare qualcosa dentro di voi!
Alex: Un saluto a tutti i fans che ci seguono e ci seguiranno, ci vediamo prima possibile on the road!!!