E’
una telefonica, lo so…me lo ripeto in continuazione. Ma non ci posso
nulla, mi tremano le gambe. Non sto andando a intervistare un musicista
sconosciuto, di una band qualunque. Lui è Micheal Romeo, mastermind dei
Symphony X, che in occasione dell’uscita di “Iconoclast”, si concede al
sottoscritto…è in tour, ha un leggero raffreddore ed è un pochino
stanco, ma questo non lo ferma e con una ‘distaccata simpatia’ risponde a
tutto quello che ho in canna! Adorabile, un pò ripetitivo e
autocelebrativo (come è giusto, però), Micheal sa ‘quanto’ vale la sua
band e quanto lasciarsi andare su certi aneddoti…a voi scoprirlo!
Ciao Micheal, benvenuto su Heavyworlds.com, come va?
Ciao a tutti, Italia! Qui tutto ok, siamo on the road negli States e tutto prosegue alla grande…ci stiamo divertendo un casino!
Parliamo di “Iconoclast”, vostra nuovissima creatura in dirittura d’arrivo…ti va di raccontarci cosa ne pensi?
Direi che il punto di partenza per parlare del nostro nuovo disco è
“Paradise Lost”, la nostra precedente uscita del 2007…con “Iconoclast”
abbiamo pensato a qualcosa di completamente diverso, provando a porci in
un differente punto di vista! Ne è nato un songwriting e un concept più
‘meccanico’, freddo e tecnologico…abbiamo composto un sacco di
materiale e alla fine ci siamo trovati con circa 85 minuti di pezzi
pronti. Abbiamo estratto ciò che poteva essere ‘al nostro livello’ e
grazie al complesso lavoro di produzione, siamo riusciti completamente a
ottenere ciò che volevamo…se lo guardi dal punto di vista compositivo,
posso dirti che puoi trovare elementi da tutte le nostre precedenti
release, solo modernizzate e concepite da questa formazione.
Appunto, come hai preannunciato, “Iconoclast” possiede un songwriting
che abbraccia molto del vostro passato…ma com’è nato e come è stato il
processo creativo?
Mah…inizialmente avevamo solo un’idea, per’altro vaga, di come volessimo
sentirlo suonare…il processo compositivo è stato naturale e abbiamo
lavorato più o meno come sempre! Ci siamo divertiti e in un paio di
mesetti abbiamo steso tutto il materiale per il nuovo disco, anche se
pure in quel momento non avessimo idea di cosa avremmo estratto
definitivamente da noi stessi. Avevamo uno strano interesse per sonorità
tecnologiche, industriali e su questo genere, insomma verso qualcosa
che non avevamo mai esplorato ne preso in considerazione
precedentemente…ma ora posso dirlo, spacca il culo!
Qualche aneddoto particolare…magari divertente?
Ma niente di particolare, a dir il vero…quando hai l’ispirazione tutto
diventa più semplice e diretto; avevamo, come detto prima, una certa
attrazione verso le atmosfere tecnologiche sin dall’inizio, per cui è
stato molto curioso e divertente dare il 100% per capire cosa potesse
uscirne…ci sono stati giorni out, come capita a tutti, ma non siamo
scesi sotto il 90% della nostra creatività! Ognuno, da Russell a Jason,
era preso totalmente da “Iconoclast”…insomma, grande concept di base,
grandi idee, grande produzione, atmosfere taglienti, che volere di più
(RIDE).
L’artwork di “Iconoclast” segue il filone tipico delle copertine dei
dischi dei Symphony X, mischiando elementi epici con soggetti totalmente
differenti…com’è nata l’idea di base per la cover?
L’artwork sposa appieno il concetto alla base delle lyrics, ovvero il
duello tra uomini e macchine e il loro contrastato rapporto…ci siamo
ispirati molto a film e alle loro locandine, e abbiamo fatto sposare la
musica con quanto volevamo esprimere nelle lyrics. Fondamentalmente,
parliamo della società e della propria dipendenza dalle cosidette
‘macchine’, così ho contattato un amico e abbiamo lavorato su un pò di
idee che ci ispiravano ed è nato un primo abbozzo della
copertina…l’artwork si sposa con la musica appieno! Un esempio?
“Dehumanized” : oscura, meccanica e la musica si combina al 100% con il
testo…meglio di così non potevamo fare!
“Iconoclast” uscirà in giugno, ma voi avete effettuato un tour
europeo poco tempo fa e state effettuando un altro tour negli
States…come mai non avete sfruttato l’uscita del disco per andare in
tour?
Semplice…il tour assieme a Nevermore e a Psychotic Waltz non doveva
comprendere brani da “Iconoclast”! Abbiamo realizzato un merge dalle
nostre vecchie release, tra hits e chicche varie, in modo da presentare
solo lo stato ottimale della band…I brani di “Iconoclast” hanno bisogno
di essere assimilati primariamente da noi cinque, quindi li proveremo e a
settembre o ottobre saremo pronti per darveli dal vivo…

Dal 2000 ad oggi i tempi di passaggio da un disco all’altro sembrano
essere aumentati…dipende dai contratti con le label o avete altri
progetti che vi distraggono dai Symphony X?
Il motivo principale sono I continui tour a cui prendiamo parte…non
nascondo che siamo anche dei perfettini che attendono il momento giusto
per uscire con qualcosa di nuovo, ma cerchiamo di mantenere delle
tempistiche più o meno ragionevoli (per loro-ndr)…per “Iconoclast”
abbiamo iniziato a fine 2009 a ‘pensarci’, anche se abbiamo dovuto
staccare la spina per un paio di mesi. A marzo 2010 abbiamo iniziato a
concretizzare le prime idee, mentre le registrazioni hanno preso ottobre
e novembre dello scorso anno e la produzione è avvenuta a gennaio.
Questi 85 minuti sono stati duri da mettere insieme, a dirla tutta
(RIDE)… Purtroppo non riusciamo a fare due cose contemporaneamente, come
molti altri, e quindi quando siamo in tour ci concentriamo sui live e
quando siamo off dai tour pensiamo al disco…
Dal prossimo tour possiamo aspettarci, finalmente, un dvd dal vivo?
Ah ah ah (RIDE)…è una vita che ne parliamo e siamo invogliati a farlo,
ma non ne abbiamo mai avuto il tempo. Sai ci sono un sacco di cose da
pianificare per il dvd: scaletta, telecamere, sound, produzione, luci e
tutto quello che puoi metterci…speriamo in questo tour (RIDE)!
Ma dopo tutti questi anni, com’è lavorare con Russell, gli altri due Micheal e Jason, nella stessa band?
Siamo una grande famiglia…le cose cambiano ma l’importante è avere
sempre delle basi in comune! Siamo fieri di tutto quello che facciamo, e
ci fidiamo a vicenda, senza contare che abbiamo una metodologia di
lavoro, o se preferisci di suonare, ormai rodata e la capacità di voler
seguire le idee degli altri senza problemi…dal songwriting alla
produzione, ai tour e a tutto il resto, cerchiamo di condividere ogni
esperienza. Quando lavoriamo nel mio home studio, poi, è come se fossimo
davvero una vera famiglia, anche se devo avere tutto sotto controllo
(RIDE)!

Ultimissima domanda: da chitarrista ormai rinnomato da quasi
vent’anni, quali sono I consigli che daresti ai giovani che ‘provano’ ad
accedere nel magico mondo della musica?
Studiate, praticate, lavorate sodo ma…la tecnica non è tutto, come la
velocità! Più influenze avete, meglio è…scrivete pezzi, migliorare voi
stessi ogni singolo giorno, guardate anche a tutte le attività che sono
di contorno al solo suonare, come la ricerca dei suoni e l’esperienza
dietro al mixer…rimanete sempre open minded, ascoltate e studiate musica
classica che è la base e mettetevi nella condizione di suonare con più
gente possibile.
Ok, siamo in chiusura, Micheal…vuoi aggiungere qualcosa prima dei saluti?>
Ringrazio ancora chi è venuto a vederci a Milano poco tempo fa…state
certi che torneremo presto! Grazie dell’amore per I Symphony X, per la
pazienza nel rispettare le nostre tempistiche e per l’affetto che
dimostrate quando saliamo sul palco in Italia…torneremo con qualcosa di
speciale ed intanto godetevi “Iconoclast”, la nostra nuova bestia(RIDE)!
Grazie a te Micheal…e ti aspettiamo! Ogni promessa è debito, come si dice…