Loading

The Ocean – Louis Jucker

Il Blogos di Bologna è un posto meraviglioso perchè le barriere tra
pubblico e artista sono completamente abbattute, non solo a livello di
palco ma a livello di mentalità che si viene a creare. Qualche minuto
dopo la fine del concerto, trovo infatti al funambolico bassista degli
Ocean che gironzola e lo arpiono per un’intervista…

Com’è stato lo show stasera, ti sei divertito?

Assolutamente,
sono stati tutti dei grandi concerti. Quando sei in tour con un
pacchetto di quattro band underground dai sempre il massimo, e il
pubblico ha risposto alla grande.

Preferisci essere in tour di
supporto a grandi band come Anathema con un pubblico vasto o headliner
per meno gente ma più calorosa?

Beh direi che se vuoi vedere gente “hot” devi essere in tour con gli Anathema! C’erano così tante ragazze sexy…

Eh in effetti stasera c’erano poche ragazze!

No
, in realtà mi sono innamorato un paio di volte anche stasera guardando
tra la folla, per cui sono felice! Tornando alla domanda di prima,
quando sei headliner il pubblico ti conosce già, non devi lottare per
conquistarlo, è un po’ come suonare a casa. Quando suoni di supporto a
grossi gruppi devi lottare per l’attenzione del pubblico, devi
inventarti sempre qualcosa di nuovo.

Stasera avete voluto per l’ultima canzone tutto il pubblico sul palco. L’avevate mai fatto prima?

In
Europa è la prima volta in assoluto che lo facciamo; l’avevamo già
fatto una volta in America ma davanti a quindici persone. L’abbiamo
fatto stasera perchè le vibrazioni erano buone, ci sentivamo molto
vicini ai fan!

Puoi darci un’anticipazione dei testi del prossimo album? So che li scrive Robin ma hai qualche idea?

Non
ne ho assolutamente idea! Gli ultimi album erano sulla religione,
mentra Precambrian era tutto sulle pietre, la trasformazione della
terra. Non siamo una band focalizzata su un unico argomento, ogni album
segue una sua via. Robin è il leader della band, è lui che decide la
direzione da intraprendere.

Hai notato passi in avanti da quando siete una vera band e non più solo un progetto?

Noi
abbiamo sentito che stiamo facendo grossi passi in avanti. Prima di
tutto la lingua! Parlare tutti la stessa lingua è importante. Poi nel
songwriting, ogni musicista ci aggiunge del suo.

Immagino che non vi troviate insieme molto per provare…

Sì,
questa è una cosa degli Ocean che comunque ci va bene e non cambierà
mai. Ci troviamo comunque tutti insieme per registrare. Questo
cambiamento lo puoi sentire chiaramente rispetto a Precambrian, dove
ogni strumento era stato spedito a Robin via computer.

Che direzione volete intraprendere per il futuro? Tornare a sonorità heavy o evolvervi ancora?

Noi adesso abbiamo in mente di scrivere dei pezzi molto diretti. Penso che torneremo su suoni molto heavy.

Quindi non abbandonerete mai il vostro background hardcore?

No,
abbiamo così tant side-project con cui approfondire le nostre influenze
musicali che non c’è bisogno di cambiare i The Ocean. Per esempio,
Robin ha gli Earthship dove esprime il suo lato più vintage. Anche io ho
svariati progetti. Anche i Neurosis fanno più meno come noi, hanno la
loro etichetta e i loro progetti.

Ultima domanda! La Metal Blade,
anche se atipica, è un’etichetta metal. Vi fa qualche pressione per il
vostro sound o siete liberi?

Beh noi siamo una band molto
speciale nel loro roster, ci danno totale supporto e fiducia, oltre al
fatto che c’è un’ottimo rapporto con i ragazzi della label. Oltre al
fatto che comunque hanno band come i Bison e sono veramente aperti come
mentalità.

Prometto che è davvero l’ultima. Quando vi rivedremo in Italia?

Non
te lo so dire, spero il prima possibile! Abbiamo fatto dei tour
memorabili in Italia! Spesso è tutto molto incasinato, frenetico, ma
sono sempre belle emozioni!