Formatosi all’inizio del 2004 i Timecut sono un trio proveniente da Modena e Bologna che propongono un rock alternativo veramente particolare. Li abbiamo contattati per parlarci un pò del loro lavoro e dell’ultima registrazione Timecut.
Ecco cosa ci hanno detto…
Buona lettura!
Che cos’è questa storia del “Taglio del Tempo”? Qual è il significato di quest’espressione?
Il Taglio nel tempo….chissa’…e’ mai capitato a nessuno di sentirsi qualcun’altro, o in un altro posto,o di rivivere una situazione 2 volte?
Il taglio nel tempo non e’ altro che il concatenarsi di tutte queste strane coincidenze che ci riserva la vita…e ad ogni modo per comprenderlo a fondo bisognerebbe almeno aver visto qualche puntata di the twilight zone o twin peaks.
La ketamina,in se e per se,e’ l’esempio che si avvicina maggiormente al significato del nostro nome…
La vostra musica ha una profonda vena malinconica, ma sembra nascondere molta irrequietezza, molta tensione, sotto una calma apparente: concordate con questa mia impressione, o pensate che sia un altro il mood emanato dalla vostra musica?
Concordiamo perfettamente con la tua impressione…infatti e’ tutta apparenza, c’e’ molta frenesia e tanto incazzo in tutto quello che facciamo, la musica che ne esce puo’ trarre in inganno e sembrare molto tranquilla anche se spesso e’ descitta come “malata”.
in realta’ non lo e’… il 2ndo album, al quale stiamo lavorando ne sara’ la prova…
Tutti e tre vi occupate dei synth, il cui uso caratterizza particolarmente il disco. C’è qualcuno tra di voi che detta le linee guida per il loro uso nei vari brani? Avete idee molto diverse, tra di voi, su come debbano suonare, oppure avete più o meno la stessa percezione di quello che deve essere il ruolo dei synth nei vari brani?
I synths sono curati da tutti i membri della band,nessuno escluso…magari uno ha un’idea su un synth e questa viene elaborata, discussa e storpiata finche’ non si trova la parte che piace a tutti e 3.
Molto spesso non e’ cosi’ semplice accordarsi dato che veniamo da realta’ musicali piuttosto diverse…
Lo scotto da pagare sono ore di lavoro al computer e tanti neuroni in meno a fine serata…

Quanto è rimasto delle vostre esperienze musicali precedenti nel tessuto sonoro dei Timecut?
A questa domanda non abbiamo risposte a parte che TIMECUT e’ un progetto completamente estraneo
a quello che ognuno di noi faceva prima… forse viene da pensare che sia una sfida continua per ognuno di noi.
Nel vostro esordio, “Exeptions”, ci sono alcune canzoni che sono state riproposte su “Timecut”, come mai questa scelta?
Exceptions e’ stato partorito a Londra in un periodo di completo isolamento e depressione ed e’ stato registrato con una fucking drum machine…i pezzi che poi sono stati riproposti in Untitled hanno visto un miglioramento nella struttura e la rivisitazione in funzione di una batteria vera, umana e violenta che desse l’energia necessaria ad un buon live.
Quanto conta la parte visuale nella vostra musica?
La parte visuals nella nostra performance dal vivo detiene una grossa importanza; il nostro concerto e’, a nostro avviso, di gran lunga migliorato dall’apporto dei visuals.
Sono fondamentalmente la cosa che ci completa…e a cui dedichiamo non meno tempo e lavoro di quanto
facciamo nella composizione dei pezzi…
A proposito di ciò, potete dirci qualcosa di più preciso sul progetto di videoproiezioni a cui state lavorando, che andrebbe ad integrarsi con la performance musicale nei vostri spettacoli live?
E si…i nostri spettacoli prevedono un’integrazione video della durata di tutto il concerto…naturalmente anche quelli per la maggior parte fatti da noi…
Che cosa significa la frase che compare nel vostro myspace, “ci influenza di più la musica che non ci piace, di quella che interessa”?
E’ un po’ piu’: la musica che non ci piace ci influenza quanto quella che ci piace; a volte ci sono band che fanno vomitare da cui si puo’ solo imparare…Noi ascoltiamo un po’ di tutto e spesso la musica piu’ ignobile si rivela poi essere in un modo o nell’altro una fonte di ispirazione a reverse…
A quella che ci interessa non ci ispiriamo piu’ di tanto perche’ e’ una politica seguita in larga scala (detto fenomeno di clonazione, ah,ah,ah) mentre siamo piu’ indirizzati a seguire le nostre caratteristiche individuali come “musicisti”…

La definizione della vostra musica che date sul myspace della band è una chiara presa per il culo di tutte le classificazioni che si fanno oggi della musica. Ma personalmente ascoltate i generi che avete citato?
Personalmente come gia’ detto sopra ascoltiamo veramente di tutto, dalla techno al metal piu’ estremo,dall’industrial alla classica ecc…,quindi christian rap abbinato a una top friends fetish (etichetta esclusa, ah,ah,ah). Ci e’ sembrato azzeccato per far sorgere qualche punto interrogativo. strano che ci continuino a contattare christian radio per avere dei nostri pezzi: lo faranno perche’ apprezzano anche il feticismo?
Dal vivo c’è qualcosa che riuscite a dare in più, o in meno, rispetto alla performance in studio?
Sicuramente dal vivo ci sono i visuals in piu’ e pezzi in piu’…si sentono maggiormente i cambi di atmosfere rispetto al cd chee e’ un po’ tutto d’un fiato… poi, non dimentichiamoci, che le performance non sono mai identiche al disco,cerchiamo sempre di dare qualcosa in piu’ che di solito viene apprezzato…..
La nostra è una webzine prevalentemente metal, personalmente apprezzate e ascoltate questo genere? Che giudizio ne avete?
Soprattutto il batterista ha sempre ascoltato e apprezzato il metal. In ogni caso e’ un genere che fa sempre piacere sentire…
Degli appuntamenti live che vi attendono quest’estate, ce n’è qualcuno a cui tenete particolarmente o in cui pensate di fare qualche cosa di particolare?
Venerdi’ 13 giugno suoneremo a Bologna con gli Zeroin di spalla al chitarrista di Manson con tanto di proiezioni video ….Cercheremo di dare il meglio come sempre
e speriamo si muova qualcosa di serio dal momento che chi viene ai concerti sembra entrare nella nostra dimensione…