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Vintersorg – Vintersorg

Erano anni che aspettavo di incontrare Vintersorg; ascoltai il suo primo disco mentre ero in forza all’Esercito Italiano e lo trovai dannatamente ‘folle’. In effetti, al cospetto di tale personalità, così consapevole dei propri mezzi e delle proprie capacità, ci si può sentire in soggezione, ma il suo charme riesce a dare un profondo senso di relax. Se volete saperne di più “Orkan” e sul passato/futuro della band norvegese, non perdete questa breve intervista…

Ciao Vintersorg, grazie del tuo prezioso tempo!!! Come va?

Sto bene, anche se sono sempre preso da mille cose. Ho appena terminato di rispondere a un sacco di interviste e sto registrando molta roba…sai, nuove uscite previste per gli altri progetti che ho! Come dicevo…sempre occupato (RIDE)!

Come prima domanda, ovvia, ti va di dirci qualcosa in più di “Orkan”, il tuo nuovo album?

Cool! Conoscendo Vintersorg sin dalle sue origini, posso dirti che si tratta di un vero e proprio ‘Vintersorghis album’ (parole sue), con un perfetto connubio di parti folk e tutti quegli elementi che da sempre ci portiamo dietro. Rispetto a “Jordpuls” è più sinfonico, ma rimane nel classico sound Vintersorg e nelle loro visioni musicali. I dettagli vengono fuori poco alla volta e, come sempre, dovrete concedergli tempo.

“Orkan” combina entrambe le ‘ere’ del sound Vintersorg. Il tipico folk metal e le digressioni prog. Raccontaci come hai creato il nuovo lavoro?

Oh, nel modo più naturale possibile! Scrivere songs è la miglior parte della mia concezione di ‘essere in una band’. Devo solo seguire l’istinto che permette alla mia ispirazione di portarmi lontano, e tutto esce da solo. La stessa cosa non si può dire per il mixaggio di un disco Vintersorg; ci sono talmente tante parti da tenere in considerazione e da far uscire al momento giusto che mi occupa davvero tanto tempo. In effetti scrivere nuove canzoni dura troppo poco (RIDE)!

“Orkan”, come del resto tutta la tua discografia, ha la capacità di catapultare l’ascoltatore nella giusta atmosfera. In che modo procedi per ottenere la perfetta magia durante la produzione?

Uh…sai che non so come risponderti! Seguo il mio cuore e questo mi mette nella giusta condizione! Do molta importanza all’arrangiamento e al tipo di suono che voglio raggiungere nel mix finale. Perseguiamo uno scopo, altrimenti non faremmo musica. Ad ogni modo puoi controllare tutto, ma alla fine sono i tuoi sentimenti a darti ragione o torto. Ispirazione e passione sono più che sufficienti…

“Orkan” significa ‘uragano’ e l’artwork mostra una gigantesca onda. E’ riferito unicamente alle lyrics o c’è qualche uragano nella persona di Vintersorg?

Mmh…in realtà questo album è la seconda parte in sequenza dei dischi dedicati ai quattro elementi. “Jordpuls” era la ‘terra’ e “Orkan” è la cosidetta ‘aria’. Ci sono ovviamente dei riferimenti a questo concetto nelle lyrics, tuttavia ognuno è libero di interpretarle a proprio gusto.

Canzoni come “Istrid” sono dirette e potenti, altre come la titletrack sono più progeggianti. Dove hai trovato maggiori difficoltà di creazione?

Sinceramente, come dicevo prima, seguo l’ispirazione e non rifletto molto sul metodo di composizione. Ovvio che capisco in quale direzione mi muovo, ma non forzo me stesso a procedere in maniera diversa così come non ho difficoltà nel capire il potenziale reale di una song. La musica la vivo come un’avventura, dove puoi ‘perderti’ per un po’ di tempo e salire su un volo indimenticabile.

Come sempre, suoni ogni strumento. Come ti trovi a far tutto da solo? Hai mai pensato di far diventare Vintersorg una vera band?

Nooo…non una vera band stabile, specie per tutto il processo del disco. Sono una persona che ha appreso perfettamente il significato del termine ‘compromesso’. Sono un insegnante, compromesso è il mio secondo nome (RIDE). Ma quando devo realizzare un disco di Vintersorg necessito di spazio per seguire le mie emozioni. Lavoro sulle song e poi le presento a Mattias e da li in poi lavoriamo fianco a fianco. Anche nelle altre band il modo di lavorare si avvicina a questo stereotipo:  nei Borknagar Oystein scrive le songs e poi presenta il materiale alla band, e da lì via tutti assieme a lavorare. Le jam compositive non fanno per me.

Avete qualche idea per un tour nel futuro?

Non siamo un live act al momento. Lavoro, famiglia e tutte le altre cose di una ‘vita normale’ non lo permettono.

Siete pionieri dell’extreme folk metal. Cosa ti ha spinto, anni fa, a provare a unire death/black metal con il folk nordico?

Ero incuriosito dal provare a unire stili di musica contrastanti per vedere cosa ne uscisse. Ne è uscito Vintersorg! Volevo qualcosa di nuovo; e tutt’ora lo siamo!

Ultima domanda: ”Orkan” arriva a poco più di un annetto da “Jourdpuls”. Stai vivendo un momento di grande ispirazione?

Come sempre (RIDE)! Il mio problema è il tempo, proprio un nemico detestabile! Avevo tempo, nei mesi scorsi, di fare un nuovo disco di Vintersorg e così ho fatto! Sono sempre con qualche idea in testa e se avessi più tempo riuscirei a far qualcosa in più! Stiamo giusto parlando della ‘terza parte’ e sicuramente il successore di “Orkan” sarà ancora più spettacolare! Ovviamente sono solo idee per ora, ma ti assicuro, assolutamente promettenti!

Ok, Vintersorg, siamo in chiusura! Ti lascio carta bianca, puoi aggiungere qualsiasi cosa. Prometto non ti censurerò!

Ah ah ah (RIDE)…naah, sarò breve! Il nuovo album è una grande avventura, fatelo vostro e non vi deluderà!!!

 In sede di recensione “Orkan” non ha deluso. Attendiamo il terzo capitolo e la prossima occasione per spremerti!!!