Intervista by Valerio Ferrari
Traduzione by Eleonora Petti
– Ciao Jake. Grazie per il tuo tempo…Come stai?
Sto bene. Grazie per esserti interessato alla nostra band!
– Cominciamo a parlare di “The Revenant King”…vuoi presentare il primo album dei Visigoth ai tuoi fan?
‘The Revenant King’ è il nostro primo full-length album. Contiene canzoni scritte non appena nati come band, insieme a canzoni più nuove.
– “The Revenant King” mostra l’amore dei Visigoth per il vecchio sound epic metal…quali sono le vostre influenze, specialmente in relazione al fatto che la vostra composizione appare così fresca?
Abbiamo attinto influenze da numerose fonti diverse nell’ambito dell’heavy metal. Come hai detto, l’heavy metal epico è per noi importante, tanto quanto l’heavy metal tradizionale, il NWOBHM, lo speed metal, l’USPM, il rock’n’roll, e persino una parte del tradizionale/epico doom metal. Non sento di dire che la nostra composizione appare “fresca” – non cerchiamo di creare nulla di nuovo, vogliamo semplicemente suonare l’heavy metal.
– “The Revenant King” contiene diverse influenze doom…credi che il sound dei Visigoth abbia bisogno di “oscurità” per essere d’impatto?
Non credo che il nostro obiettivo nell’includere elementi doom in una o due canzoni abbia nulla a che vedere con l’oscurità – è stato più che altro per venerare band come Canglemass o Solstice. Ci piace particolarmente prendere elementi che apprezziamo nelle nostre band preferite e trovare il modo di lavorare con questi.
– L’artwork mostra l’arrivo di un re nel bel mezzo di una battaglia…qual è il significato della cover, combinata con il titolo?
L’artwork è una scena tratta dalla storia raccontata nel testo della titletrack ‘The Revenant King’. E’ il re che procede con fatica attraverso una battaglia che comporta il suo ritorno alla tomba prima che possa reclamare il trono presogli dallo sleale usurpatore.
– Tutti i titoli delle canzoni portano l’ascoltatore a pensare ad un’epoca fatta di battaglie e forti onori…dove avete trovato tanta ispirazione mistica?
La maggior parte della mia ispirazione nei testi viene dai miei libri preferiti, dai film e dai giochi per il computer. Amo il modo in cui tutti questi strumenti abbiano le proprie modalità di combinazione di atmosfere e temi medievali/fantasy, e vi sono stato interessato profondamente sin da quando ero un bambino. La prima ispirazione per i miei testi sarà sempre e principalmente la letteratura fantasy e l’ambito dei giochi, anche se sto cercando di adattarli ad una storia esistente o sto cercando di crearne una mia. Detto questo, devo sottolineare di non essere un grande autore di testi; scrivere i testi non è il mio punto di forza, ma come cantante mi tocca creare quello che canto, haha.
– Il nome della band viene da una tribù scandinava che ha viaggiato attraverso l’Europa nel terzo secolo…perchè avete trovato interesse in questa particolare famiglia gotica?
Siamo interessati alla storia in generale, e abbiamo avuto un numero considerevole di nomi basati sulla storia e sul fantasy sulla lista da cui cercavamo di trarre il nome per il gruppo. Abbiamo finito con lo scegliere Visigoth perchè è semplice, memorabile, ed evoca immagini ed estetiche heavy metal riferendosi ai guerrieri barbari che hanno saccheggiato Roma nel 410 d.C. in risposta ad un tradimento. Si adatta alla musica heavy metal in ogni modo.
– Parliamo del tour…avete in programma di supportare “The Revenant King”, magari con un tour apposito?
Assolutamente. Partiremo per un tour nella costa occidentale degli Stati uniti fra qualche settimana, un dato di fatto.
– Prima di rilasciare “The Revenant King”, i Visigoth hanno prodotto due demo, “Vengeance” nel 2010 e “Final Spell” nel 2012…puoi descrivere l’evoluzione del sound durante questo periodo?
Il nostro primo demo era davvero crudo e aveva una qualità di produzione povera, perchè Lee lo aveva registrato interamente su un computer nella sua stanza con una drum machine. L’EP che abbiamo rilasciato successivamente aveva una qualità maggiormente professionale, perchè abbiamo registrato la batteria in uno studio professionale e svolto il resto nello studio semi-professionale di un amico. Il suo stile di produzione ci ha dato un sound più raffinato. Abbiamo tentato di trovare un bilanciamento fra il sentimento crudo barbarico del primo demo e l’approccio professionale dell’EP in fase di registrazione del full length.
– Ok, abbiamo finito. Grazie per il tuo tempo. Aggiungi qualsiasi cosa tu voglia!
In metal we trust, may your steel never rust! [“Crediamo nel metal, che possa il vostro metallo mai arrugginirsi” ndr]