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Alice Cooper

La storia, benchè il mondo possa guardare al futuro, benchè girarsi indietro venga classificato come atto inutile, la storia ci serve per capire ‘cosa’ è successo e ‘come’ la possiamo sfruttare per far rendere al meglio il futuro. Questa è il grande insegnamento che si può portare a casa dopo lo show di uno dei massimi esponenti del rock mondiale. Più di quattro decadi di carriera, settant’anni di storia, un numero di dischi inimmaginabile e la voglia di salire su uno stage come un giovincello ventenne (anzi, molti giovani dovrebbero imparare da lui): questo è Vincent Furnier, ovvero il mito mondiale Alice Cooper. E il sottoscritto, dopo essere ‘passato’ alla corte di Kiss, Ac/Dc, Deep Purple, Roger Waters e altri, ha avuto la fortuna di ammirare (mai parola più azzeccata) quanto mr. Alice Cooper sia ancora in grado di trasmettere; l’Italia gli dona un benvenuto caldissimo, riempiendo fino al trabocco il modesto Live Club di Trezzo, e lui contraccambia con uno show intenso, ricco di hits e tanta adrenalina; ma andiamo con ordine:

THE TREATMENT

Tocca ai The Treatment partire alle 20:55, forti dell’album appena uscito “This Might Hurt!”. La fusione tra hard rock e street rock funziona per il quintetto che in pochi attimi riesce ad attirare il pubblico dalla propria parte…saranno i suoni decenti (per uno special guest!), sarà la caratura vocale/intrattenitiva del singer, ma i The Treatment decollano totalmente nei 35 minuti scarsi di show, scaldando a dovere l’audience che li segue e ne saluta tripudiante l’uscita.

ALICE COOPER

Ci vuole una mezz’oretta buona per smontare lo stage dei The Treatment e sistemare lo stage per il main event (il tutto ovviamente nascosto da un megatelone raffigurante un mr. Cooper cattivo come non mai). Si spengono le luci e, all’abbattimento del telone ecco comparire la band che parte con “The Black Widow”, classico dal ritmo cadenzato che mostra il singer in cima ad un pulpito ‘vestito’ da (ovvia) vedova nera! Senza uno stralcio di presentazione o parola, lo show decolla con “Brutal Planet”, “I’m Eighteen” (fantastica) e “Under My Wheels”, mostrando una band compatta ed efficace, precisa in ogni singolo passaggio; dal veterano Steve Hunter, passando attraverso i ‘presissimi’ Tommy Henriksen e Chuck Garric, fino alla biondissima Orianthi Panagaris, l’impatto sonoro è devastante mentre arrivano hit come “Billion Dollar Babies”, “No More Mr. Nice Guy” e “Hey Stoopid” che uccidono l’audience lasciandola totalmente stranita. C’è tempo per una jam che permette al buon Alice di riprendere fiato, dove il mastodontico Glen Sorbel da una dimostrazione del trinomio botta/precisione/sboronaggine in un solo corto (meno male) ma di rara fattura. Lo show prosegue con la nuovissima “I’ll Byte Your Face Off” e una serie infinita di hits come la dolce “Only Women Bleed”, “Feed My Frankestein” (con ovvio mostro gigante), “Poison” e le conclusive “Killer”, “I Love The Dead” e “School’s Out” (con infarcimento della mitica “Another Brick In The Wall” dei Pink Floyd) e la ovvia decapitazione di Alice…prima di regalarci “Elected” come unico bis, Alice rientra on stage con la maglia della nostra nazionale di calcio e tanto di bandiera, ineggiando un comizio sui problemi italiani e la voglia di risolverli con tanto rock, coriandoli e stelle filanti…un finale degno di un artista che non usa mezzi termini per parodiare politica e sistema.
Uno show che sa molto di evento: tanta musica, poche parole e la consapevolezza di essere sempre e comunque un’ispirazione per milioni di persone. Tornando a casa, in autostrada, mi sono reso conto che il mio modo di concepire il rock è cambiato, la mia stessa concezione della vita è cambiata perché vedere un ultra sessantenne ancora in forma sullo stage, capace di catalizzare duemila persone senza dire una parola è qualcosa che non può lasciarti indifferente. Posso dire ‘io c’ero’. Finalmente!

SETLIST:
01. The Black Widow
02. Brutal Planet
03. I’m Eighteen
04. Under My Wheels
05. Billion Dollar Babies
06. No More Mr. Nice Guy
07. Hey Stoopid
08. Is It My Body
09. Halo of Flies
10. I’ll Bite Your Face Off
11. Muscle of Love
12. Only Women Bleed
13. Cold Ethyl
14. Feed My Frankenstein
15. Clones (We’re All)
16. Poison
17. Wicked Young Man
18. Killer
19. I Love the Dead
20. School’s Out (with “Another Brick In The Wall”)
21. Elected