A dir la verità la prima edizione del Hellish Tour non mi aveva entusiasmato nel profondo…sarà lo status di co-headlining che forzava entrambe le band a 75 minuti di live a testa, sarà che gli Helloween fecero uno show piuttosto scialbo, comunque il binomio mi dava qualche sospetto…invece l’Hellish Tour II si è rivelato l’esatto opposto, coinvolgente, carico e ricco di sorprese. La scelta dell’Alcatraz come location appare ovvia (vista la mancanza di altri locali adeguati nel centro di Milano), e a fine serata il locale sarà colmato per i tre quarti della grandezza…Arrivo alla location che gli Shadowside sono ormai un ricordo mentre i Gamma Ray sono in procinto di scatenare la propria energia…
GAMMA RAY
Con uno stage adeguato alla nuova uscita (“Empire Of TheUndead”, il nuovo album che dovrebbe uscire a fine anno), il quartetto sale sullo stage sorridente e festante. “Welcome” e “Anywhere In The Galaxy” aprono le danze con velocità e potenza…i suoni vengono sistemati in pochi minuti, portando all’audience la forza della ormai collaudatissima coppia Hansen/Richter. “Men, Martians And Machines” continua, mostrando un Kai Hansen leggermente sotto tono come voce e il nuovo Micheal Ehre ancora non a suo agio sullo sgabello che fu del mastodontico Dan Zimmermann. “The Spirit” fa capolino, lasciando il pubblico basito, mentre la successiva cover “Gamma Ray” lascia l’audience palesemente all’impasse. Arrivano le nuove leve, la trascinante “Master Of Confusion” e la veloce (ma altrettanto inconcludente) “Empire Of The Undead”, seguite da due estratti da “To The Metal”, ovvero “Empathy” (dove Hansen ha semplificato enormemente le linee vocali) e la speedy “Rise”. Tocca a Henjo Richter intonare l’inno “Future World” di helloweeniana memoria, cantato anche dalle mura e dalle balconate dell’Alcatraz, mentre la chiusura è affidata, con un po’ di sorpresa, a “To The Metal”, brano trascinante ma al tempo stesso lontano dall’essere considerato un must del ‘raggio gamma’. L’unico bis offerto dalla premiata ditta Hansen & Co è “Send Me A Sign”, che porta come protagonista nuovamente Henjo Richter stavolta coaudiuvato dal fido Dirk Schlachter. I Gamma Ray salutano un pubblico festante che li osanna, ma che avrebbe gradito una scelta meno ardua della setlist.
HELLOWEEN
Attesa spasmodica di circa mezz’ora prima che l’enorme ‘zucca pirata’ e “For Those About To Rock” svaniscano dalla nostra esistenza…con un palco parzialmente nascosto da un telo trasparente, il quintetto intona “Wanna Be God” in apertura, subito sostituita dall’opener dell’ultimo disco “Nabatea”…lo status professionale degli Helloween cresce di tour in tour, sia a livello visivo che prettamente esecutivo. E’ curioso vedere Andi Deris alle prese con qualche difficoltà sui brani della propria era (diciamo che il secondo coro di “Nabatea” l’ha steccato per bene) e invece palesemente convinto sui brani della ‘kiske age’…”Eagle Fly Free” fa saltare dalla prima alla ultima fila, mentre con l’esecuzione della successiva “Straight Out Of Hell” ci si rende conto di quanto valgano realmente i brani del nuovo disco…Micheal Weikath è imperturbabile come sempre (immancabile la sigaretta), mentre a sbattersi a destra e a manca tocca al giovincello Sascha Gerstner e all’inaffondabile Markus Grosskopf. Arriva “Where The Sinners Go”, seguita da uno dei piece migliori dell’ultima fatica (“Waiting For The Thunder”) e dall’inaspettato gioiellino “Steel Tormentor” (da “Time Of The Oath”)…la band rifiata durante i dieci minuti di drum solo che vedono Dani Loeble mostrare le sue enormi doti (ma anche facendo scappare qualche sbadiglio) e la reprise è affidata alla storica “I’m Alive”…”Live Now”, con tanto di coinvolgimento di pubblico da parte di Deris, e il lentaccio “Hold Me In Your Arms” (dal vivo molto meglio che da studio) congedano gli estratti dal nuovo disco, mentre il finale è affidato alla inaspettata “Falling Higher” (da “Better Than Raw”, uno degli apici dello show), la prolissa “Hell Was Made In Heaven” e alla ovvia “Power”. Ci vogliono un paio di minuti prima che l’intro di “Are You Metal?” permetta al quintetto di Amburgo di rientrare in scena a distruggerci i timpani, mentre la successiva “Dr. Stein” serve a congedare gli Helloween in attesa del gran finale…circa un minuto ed ecco comparire la band accompagnata da Kai Hansen; alle prese con un medley che vedrà avvicendarsi pezzi storici come “Halloween”, “How Many Tears” e “Heavy Metal (Is The Law)”, è divertente vedere la condivisione di microfono tra Deris e lo stesso Hansen, mentre la conclusiva “I Want Out” chiama sul palco anche i restanti Gamma Ray per suggelare un evento che profuma di celebrazione della pace.
In conclusione, l’Hellish Tour II è riuscito dove il primo aveva mancato…vedere sullo stesso palco Hansen e Weikath suonare è una cosa, ma vederli sorridersi reciprocamente e impegnati nell’esecuzione dei licks all’unisono è tutta un’altra storia…per il resto, Helloween una garanzia e Gamma Ray alla ricerca della forma perfetta con il nuovo drummer.
HELLOWEEN setlist:
Wanna Be God
Nabataea
Eagle Fly Free
Straight Out Of Hell
Where The Sinners Go
Waiting For The Thunder
Steel Tormentor
Drum Solo
I’m Alive
Live Now!
Hold Me In Your Arms
Falling Higher
Hell Was Made In Heaven
Power
——
Are You Metal?
Dr. Stein
——
Halloween / How Many Tears / Heavy Metal (Is The Law) (con Kai Hansen)
I Want Out (con Gamma Ray)
GAMMA RAY setlist:
Welcome (intro)
Anywhere in the Galaxy
Men, Martians and Machines
The Spirit
Gamma Ray
Master of Confusion
Empire of the Undead
Empathy
Rise
Future World
To the Metal
——
Send Me a Sign