Lo scorso 21 novembre l’Alcatraz di Milano ha assistito all’approdo dei vichinghi svedesi Amon Amarth, accompagnati dai colossi Testament e dai Grand Magus.
La pioggia, incessante per buona parte della giornata, non ha certo fermato i fan delle band, corsi lì dalle 7 del mattino per assistere ad un evento a loro detta ‘Imperdibile!’.
Alle 18.00 si aprono le porte e una volta preso posto, tutti cominciano a riscaldare le corde vocali (o a concedersi una partita a carte, nell’attesa che il tutto abbia inizio).
Intorno alle 19.00 salgono sul palco i Grand Magus, che in circa mezz’ora di esibizione, riescono subito a creare un’ottima atmosfera nell’Alcatraz, rendendo felici non solo i fan della band, ma anche chi, prima di allora, non conosceva il trio svedese. La serata parte col piede giusto.
Ma è con l’arrivo dei Testament che il vero e proprio delirio ha inizio. La folla è energica, piena di voglia di cantare, divertirsi e soprattutto pogare. Chuck Billy e soci, con il loro meraviglioso thrash metal, fanno letteralmente vibrare il pavimento dell’Alcatraz, coinvolgendo i fortunati partecipanti fino all’ultima nota, anche nel toccante momento in cui lo stesso Billy alza il pugno al cielo al grido di ‘We stand with Standing Rock Sioux’. I Testament dimostrano ancora una volta di essere maestri indiscussi del Thrash Metal, regalando emozioni (e magari qualche livido dovuto al pogo!) ed ottima musica, in un live che difficilmente potrebbe essere dimenticato.
Sono le 21.00 circa quando i vichinghi approdano finalmente all’Alcatraz. Le prime note di ‘The Pursuit Of Vikings’ scatenano i fan che, strano a dirsi, sembra proprio stessero trattenendo le loro energie, per poi rilasciarle durante l’esibizione degli Amon Amarth. Tutta la band è in forma smagliante e la scenografia ci riporta subito indietro ai miti scandinavi, tra lotte all’ultimo sangue e Divinità. Sulle note di ‘The Way Of Vikings’ entrano in scena due uomini in vesti vichinghe, con spade e scudi che, tra un colpo e l’altro, ci fanno rivivere i combattimenti di valorosi guerrieri. La folla canta, salta, poga, è entusiasta e la band sembra davvero apprezzare quel calore del quale il pubblico italiano ne porta in alto (fieramente, aggiungerei) la bandiera! Sulle note di ‘Father Of The Wolf’ dinanzi ai fans (in delirio!) appare niente poco di meno che il Dio Loki. Il frontaman Johan Hegg coinvolge il pubblico per tutta la durata del Live, in un instancabile avanti-dietro per il palco. Da pilastri come ‘Cry Of The Blackbirds’ ai pezzi del nuovo album, come ad esempio ‘One Thousand Burning Arrows’ (in cui sul palco salgono degli arcieri con tanto di armatura), gli Amon Amarth non sbagliano un colpo, al contrario riuscirebbero ad ammaliare anche i più scettici. Siamo verso la fine del concerto, quando i cinque svedesi, sulle note di ‘Raise Your Horns’, brindano in onore della folla, bevendo dai loro corni vichinghi.
La serata finisce sulle note di ‘Twilight Of The Thundergod’, dove, tra una strofa e l’altra, Johan Hegg, tenendo in mano un grosso martello, ‘uccide’ la bestia (una testa di drago).
Un concerto davvero da togliere il fiato, ben oltre le aspettative! Una delizia per chi c’era, un vero peccato per chi se li è persi!
Un grazie alle band ed alla loro gentilezza! Ottimi musicisti e persone fantastiche.
AMON AMARTH SETLIST:
01. The Pursuit Of Vikings
02. As Loke Falls
03. First Kill
04. The Way Of Vikings
05. At Dawn’s First Light
06. Cry Of The Blackbirds
07. Deceiver Of The Gods
08. On A Sea Of Blood
09. Destroyer Of The Universe
10. One Thousand Burning Arrows
11. Father Of The Wolf
12. Runes To My Memory
13. War Of The Gods
14. Raise Your Horns
15. Guardians Of Asgaard
16. Twilight Of The Thundergod
TESTAMENT SETLIST:
01. Brotherhood Of The Snake
02. Rise Up
03. The Pale King
04. Disciples Of The Watch
05. The New Order
06. Dark Roots Of Earth
07. Stronghold
08. Into The Pit
09. Over The Wall
10. The Formation Of Damnation
GRAND MAGUS SETLIST:
01. I, The Jury
02. Sword Of The Ocean
03. Varangian
04. Steel Versus Steel
06. Iron Will
07. Like The Oar Strikes The Water
08. Hammer Of The North