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[Live Report] Kamelot @ Live Club (Trezzo sull’Adda – MI)

La data dei Kamelot a Trezzo ha rappresentato l’inizio della stagione dei concerti invernali: chi è informato, sa bene che da adesso fino a dicembre ci sono almeno 2/3 concerti imperdibili a settimana. Un evento tanto atteso dai fan della band, e anche dalla sottoscritta, in quanto prima volta nel vedere il ormai non tanto nuovo Tommy Karevik in azione sul palco. 

Purtroppo, sfortuna vuole che ci sia coda in tangenziale e ci perdiamo sia i Kobra and The Lotus, che una buona parte della setlist di Gus G, se la memoria non inganna, siamo arrivati giusto in tempo per “Crazy Train”, cover della famosa canzone di Ozzy Osbourne. 

Cambio palco e arrivano sullo stage i Kamelot con il singolo “Veil Of Elysium”. Seguono vari brani della discografia ai tempi di Roy Khan come “When The Lights Are Down”, “The Great Pandemonium”, “Center of The Universe”, “Karma”. E’ tempo di far ascoltare anche qualcosa dei due ultimi album, ecco “Torn” e la bellissima “Here’s To The Fall” che ha fatto venire i brividi a tutti e che Tommy Karevik ha dedicato a suo nonno scomparso poco prima dell’inizio del tour. 

Tocca alla famosa “March Of Mephisto” che fa scatenare il pubblico, che in coro la canta a squarciagola e dove possiamo notare di più le grandissimi doti canore di Linnea Vikstrom, corista di questo tour non che una delle voci femminili dei Therion. La giovane svedese realizza perfettamente sia le parti di growl che quelle pulite senza alcuna difficoltà, per non parlare della sua grande presenza scenica. 

Si alternano diversi brani ancora sia dei vecchi dischi che dei nuovi intervellati da un drum solo di Casey Grillo e un piano solo di Oliver Palotai. Impeccabile la prestazione del grande Thomas Youngblood che gioca sul palco fingendo di bere bottiglie d’acqua (aveva una cassa piena accanto) per poi lanciarle al pubblico; divertimento non manca manco per Sean Tibbets. 

Sulle note di “Forever” si chiude il concerto ma il pubblico vuole di più e la band torna sul palco con “Revolution” e “Sacrimony”. 

Se qualcuno all’inizio avesse avuto il dubbio che Tommy Karevik non era adatto nel ruolo di sostituto di Roy Khan si sbagliava di grosso. La band è sembrata molto più compatta e le prestazioni vocali e sceniche di quest’ultimo hanno confermato che è l’elemento giusto per completare il puzzle Kamelot.

SCALETTA

Veil of Elysium
When the Lights are Down
The Great Pandemonium
Center of the Universe
Karma
Torn
Here’s to the Fall
March of Mephisto
Rule the World
Insomnia
Drum Solo
(Casey Grillo)
Veritas
Liar Liar (Wasteland Monarchy)
Keyboard Solo
Forever
Encore:
Revolution
Manus Dei
Sacrimony (Angel of Afterlife)
Continuum