Verso l’infinito e il thrash!
Con questa frase siamo partiti io e il mio fedelissimo portaborse nonché ragazzo e autista alla volta di un luogo non ben definito nei dintorni di Perugia.
Trovare questo posto non è stato facile e per due volte siamo dovuti ricorrere al cellulare, ma in fin siamo giunti all’Ex Mattatoio, un centro sociale che questa sera ospita ben sette band più o meno underground tutte italianissime e tutte con un comune denominatore: il thrash old school!

Si parte con i Nuclear Waste, giovane quartetto aretino che propone cinque o sei pezzi (non mi ricordo sinceramente) di cui due cover. Il loro è un thrash ricalcato in pieno dalla corrente americana, fatto di ordine e tecnica (una cosa che non ho mai capito, il thrash dal mio punto di vista è pura anima!). Vabbeh lasciamo perdere. I volumi purtroppo non saranno il massimo per tutta la serata, o almeno finchè sono rimasta, purtroppo ho perso gli ultimi due gruppi perchè si stava facendo veramente troppo tardi, e insomma la voce s’è sempre sentita poco e anche il basso non era regolato al meglio, ma l’esibizione dei giovanissimi è convincente e fa promettere ottime repliche.
Tocca quindi agli Acid Dagger che più ottantiani di così si muore. Il loro è un thrash-hard core sempre della vecchia scuola, potente e devo dire piuttosto godibile anche se i suoni non erano dei migliori. Purtroppo non ho capito i titoli delle canzoni, ma sicuramente l’esibizione è stata molto divertente e comincia a muoversi un po’ di pogo qua e là, anche piuttosto violento. Molto bella poi “l’invasione di palco” da parte di tantissimi del pubblico a cantare l’ultimo se non il penultimo pezzo non ricordo esattamente. Questo sì che è coinvolgere il pubblico, e non sarà l’unica invasione della serata.

Tocca ora agli Heatlers col loro pork ‘n roll pistoiese in puro stile punk hard core fine anni ’70. Un tuffo nel passato è stato, come immergersi fino al collo di uno dei movimenti musicali più discussi della storia, nonché diretto progenitore del Metallo. Chi dice il contrario non ne sa molto di musica.
Comunque, torniamo a noi. Questi veramente m’hanno fatto scompisciare dalle risate. Non solo sono stati bravi, anzi, bravissimi, anche perchè si vede che hanno una discreta carriera concertistica alle spalle, ma il loro stile, non solo musicale ma anche di proporsi al pubblico, è assolutamente devastante. Anche le canzoni, sono divertenti, allegre…insomma, mettono voglia di pogare. Non avessi avuto una macchina fotografica da 500 euro in mano e un terribile mal di denti lo avrei fatto anche io. Ottima band che cercherò di tornare a vedere di nuovo. Pork ‘n roll a manetta!

Torniamo verso lidi un po’ più grezzi con i Between Balls and Ass, un nome un programma. Il quartetto marchigiano punta su un black/thrash metal violento, grezzo e discretamente graffiante. Velocità e furia la fanno da padroni, ma i ragazzi sanno benissimo quello che fanno e lo fanno perfettamente in accordo con il loro stile. Sono cattivi e non hanno paura di esserlo, e sotto al palco il mosh comincia ad essere molto pesante.

Terminati loro tocca agli aretini Chronic Insane. Permettetemi di spendere due parole su di loro perchè conosco due componenti su quattro (uno dei quali appare in più foto del reportage del Metal Camp dello scorso anno) e anche a rischio di suonar di parte, dirò quello che sto per scrivere: non mi stupirei se questi ragazzi riuscissero un giorno a sfondare, sul serio. Le capacità ci sono tutte, le abilità di songwriting pure e la presenza scenica è molto buona per essere una band di ventenni. 11 canzoni (questo lo so perchè ho agguantato la track list) di cui tre cover d’eccezione e circa una quarantina di minuti di thrash vecchio stile. Molto bello il siparietto con il cantante nei panni di un Ghostbusters e un amico in quello del fantasma col canonico lenzuolo sopra la testa.
Momento migliore dell’esibizione sicuramente è stato sicuramente quando hanno suonato Ace of Spades e buona parte del pubblico è salito sul palco a cantare.
Altro momento di ritorno alle origini punk con la cover di Blitzkrieg Bop degli intramontabili Ramones.
Io sono arrivata fino qui, poi causa malesseri miei e la tarda ora e un’oretta buona di E45 che ci separava da casa io e il mio accompagnatore abbiamo deciso di tornare a casa.

A questo punto passo la parola al mio amico Alfredo, rimasto fino al termine del concerto, per la descrizione del resto della nottata.
E’ il turno dei devastator, dopo il chaos degli aretini chronic insane tocca ai lucchesi dire la loro in fatto di extreme mosh. Per una seria di cause sfortunate però la gente è poca e non segue come di dovere lo show dei Devastator, una performance tesa e purtroppo rovinata anche da un impianto audio che inizia a perdere colpi, problemi che si sono verificati anche in precedenza, la band se ne va dal palco irritata per quella che poteva essere una serata migliore.
Le cose purtroppo non vanno mai ai National Suicide, già senza una chitarra e con Mini influenzato. I suoni sono confusi, la voce non si sente proprio e il pubblico ormai rimasto è davvero poco e solo i fan più accaniti cantano e pogano per tutto lo show.
Insomma, una serata cominciata molto bene e finita un po’ peggio, ma alla maniera thrash.