Sulla scia dei festival metal estivi, che a livello di Gods of Metal, Metal Fest, Wacken ecc se ne parla ogni anno abbondantemente, giunge l’ora di parlare dei festival underground, in particolare del Machete Fest 2012, che giunto alla sua seconda edizione più un edizione invernale con il moniker di Machete Night, ha riscosso un grande successo nonostante il tempo abbia creato qualche imprevisto.
Completamente gratuito sia l’ingresso che il camping, con ben sei bands ad esibirsi sul palco allestito presso il Tennis Club di Osiglia, a due passi dal lago ed immerso nel verde, location ideale anche per ospitare un’eventuale edizione del Black Lake.
Aprono le danze i savonesi Black Elephant, freschi di pubblicazione del nuovo cd , che nonostante qualche piccolo inconveniente tecnico hanno stordito, in senso buono ovviamente, i presenti con il loro stoner rock, presentando anche brani più tirati come il nuovo “Acab”. A seguire i Without… che come ogni live aggiungono un pezzo al loro nome, questa volta il drummer Steva preferisce esibirsi col nome Without Machete ed ecco che riparte l’onda stoner del festival, introdotta da Seth degli Sfregio che funge da presentatore dei gruppi.
Purtroppo è risaputo che ai festival la gente arriva sempre verso la fine, per cui ancora troppo pochi i presenti e come se non bastasse l’esibizione dei finalesi viene interrotta dal maltempo: un classico temporale estivo che costringe a sospendere il concerto dopo soli tre pezzi, tra bestemmie che coinvolgono un pantheon di divinità, fuggitivi spaventati dalla pioggia e fans true che fanno altro che bersi delle birre in tenda aspettando che cessi la bufera trascorre un’ora buona prima che la voglia di rock e di fare casino faccia riprendere le esibizioni.
Si riparte con gli aletrnative metallers Ashes to Ashes, reduci dalle registrazioni del nuovo disco a New York, nonostante non sia un fan del metal core riconosco l’ottima prestazione della band capitanata Marta Vassallo, che col suo alternarsi di cantato in pulito e growl e la sua presenza scenica ha fatto alzare le corna dei fans e non solo.
Si torna alla tamarraggine con i Carcharodon, anche loro sotto qualche ultimo accenno di pioggia, a colpi di hard rock in stile Motorhead che fa continuare il mosh-pit precedentemente iniziato fino a concludersi con il medley di TNT degli Ac/dc, ovviamente personalizzata.
Ultima band sul palco prima degli headliner i The Noize, artefici di un hard rock spinto bello carico di groove che ha esaltato i presenti e ne ha fatto un’interessante scoperta, anche se il sottoscritto se li è voluti godere da lontano in vista degli Extrema, storica band milanese che vanta un curriculum di tutto rispetto ( hanno aperto ai Metallica nel 91 quindi vedete voi), che partono subito in quarta senza tanti fronzoli.
Brani potentissimi come “Selfishness”, “All Around” e”Money Talks” hanno scatenato un vero e proprio “fottuto massacro collettivo” con tanto di feriti, nulla di grave tranquilli il tempo di qualche punto di sutura e li abbiamo rivisti sotto il palco.
Sull’onda del loro thrash metal si sono visti anche numerosi wall of death e circle pit fino alla conclusione della loro esibizione con la cover di “Ace of Spades”, dove è scoppiato il pandemonio.
Insomma grande festival, con musica dal vivo nostrana di qualità, stands, porchetta di maialetto sardo e soprattutto birra a fiumi. Eventi come questi vanno supportati ovunque e comunque, ancora un plauso ed un grande grazie agli organizzatori, allo staff, ai gruppi ed a tutti i presenti la regola che vige è sempre la stessa: supportiamo la nostra scena.