Come ogni anno dal 2007 a questa parte Heavyworlds è stato presente al Wacken Open Air, il più grande evento Heavy Metal del mondo che, ogni anno, ha luogo in un paesino a ovest di Amburgo, Wacken. Scrivere un report su un evento di tale portata diventa sempre più difficile a causa dell’enorme quantità di musica, eventi e corollari vari presenti nel festival.
80000 metalheads provenienti da tutto il mondo, si ritrovano qui per quella che è già stata definita più volte come la mecca dell’heavy metal. E’ stato un grande Wacken. Ce lo aspettavamo, e il festival più gigantesco d’Europa non ha deluso. Sarà diventato una macchina commerciale inarrestabile, che ti vende di tutto e di più col marchio della manifestazione, avrà accolto tra le sue braccia amorevoli gruppi che col metal c’entrano fino a un certo punto, si sarà anche affrancato dall’underground per puntare sui grandi headliner che accontentano un po’ tutti. Eppure la magia rimane, passano gli anni e la voglia di ritornare non ti abbandona mai, finita un’edizione pensi già alla successiva, in quei tre folli giorni vissuti a rotta di collo tra un palco e l’altro per vederti più roba possibile assapori emozioni e sensazioni che ti porti dietro tutto l’anno, il ritorno alla routine di tutti i giorni è più leggero quando ad accompagnarti c’è il ricordo di Wacken. Passando alle note pratiche, si può dire che l’organizzazione non solo riesce a tenere a bada l’enorme mole di persone presente ma si nota addirittura un costante miglioramento nei servizi, che arrivano a soddisfare qualsiasi esigenza un metallaro possa avere nel corso della manifestazione: piccoli supermarket sparsi per il campeggio, bagni discretamente puliti e funzionanti, bancomat, non manca praticamente niente.
Questo Wacken però verrà ricordato anche per le splendide performance che ci ha offerto, partendo alle 3 di pomeriggio con la classica apertura da parte degli Skyline sui palchi principali. A seguirsi ecco una prestazione strepitosa degli Annihlator che, nonostante i problemi audio iniziali, hanno saputo dare un via con il botto al festival. A seguire ci siamo deliziati con gli Haggard, i quali hanno suonato, purtroppo, nel chiuso e claustrofobico headbanger stage. Un concerto all’aperto sarebbe stato più godibile ma come sempre sono riusciti e regalare quel pizzico di orchestralità sempre benvoluta ai presenti. Alla sera i Deep Purple la fanno da padroni, con uno show coinvolgente e nostalgico per i presenti. Sentire dal vivo pezzi come Smoke on the Water è qualcosa che emoziona all’inverosimile e la qualità musicale del gruppo è qualcosa di ormai consolidatissimo.
A seguire sul Truemetal stage entra la band che più era attesa in questo festival. Tra fiamme, fuochi d’artificio e coreografia di primordine i Rammstein offrono uno show incredibile dalla potenza scenica di altissimo livello. Descrivibile sul lato scenografico con la semplice parola “esplodere” e con la parola “impeccabile” dal lato della performance musicale.
Il secondo giorno si apre con un meteo semplicemente perfetto (il quale è tra i migliori mai visti a Wacken). Dopo la mattinata ed il primo pomeriggio passato in piscina tra wall of death e fanfare dei Brass of Glory, la nostra giornata si apre con i Motorhead. Purtroppo date le condizioni di Lemmy il concerto si è aggirato sulla ventina di minuti. Non sarà ricordato di certo tra i loro migliori concerti ma è decisamente apprezzabile lo sforzo.
A lasciarci stupiti per il seguito e la folla presente è stato di sicuro lo show dei Sabaton. Ogni anno la band svedese acquisisce sempre più fan e a Wacken ha ricevuto l’accoglienza che si meritano.
In chiusura la ormai abituale Doro ci lascia con uno show nella media ma sempre piacevole. D’altronde Wacken non sarebbe lo stesso senza una sua performance anche se simile a quella degli anni passati.
Il sabato e ultimo giorno di festival si rivela un po’ tranquillo nel pomeriggio ad eccezione dello show incredibile degli Anthrax. Una performance dalla carica palpabile e con una prestazione di Joey decisamente sopra le righe. Stesso discorso per l’immortale Alice Cooper. Seppur dopo anni di show dalla stessa ricetta il risultato è ogni volta fresco e coinvolgente.
In chiusura i nomi che attendavamo trepidanti erano i Nightwish ed i Rage. I primi sotto la guida vocale di Floor Jansen offrono uno spettacolo decisamente incantevole dal lato scenografico (forte del fatto che dallo show verrà estratto un DVD live) e ancor più bello dal punto di vista musicale. Floor si rivela una cantante perfetta per il gruppo finlandese con potenza da vendere.
In chiusura i Rage regalano la buonanotte ai presenti accompagnati dalla Lingua Mortis Orchestra. Prestazione ottima ma con una scaletta lievemente sottotono.
Decisamente soddisfatti quindi da questo Wacken 2013 che ha offerto show di altissimo livello e, grazie al meteo decisamente più clemente rispetto a quello dell’anno passato, tre giorni di true festival life al 100%. I primi nomi dell’edizione 2014 sono già usciti e il package di natale è andato esaurito mentre rientravamo in Italia. Per il prossimo anno meglio essere rapidi se si vuole presenziare, noi non mancheremo!