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ABSVRDIST – Illusory

Lo dico? La sparo grossa? Ok, poi non dite che non vi avevo avvertiti! Gli Absvrdist e nello specifico questo Illusory sono quanto di più fresco e geniale sia capitato al grind da quattordici anni a questa parte! Ok, la notizia non è di quella che cambia il mondo della musica in assoluto, ma per gli appassionati trovare finalmente un disco che in quanto a qualità, freschezza e innovazione possa rivaleggiare con un certo Inhale/Exhale non è roba da poco. Ma andiamo per gradi. Innanzitutto Illusory è un album fieramente e violentemente grindcore. Grind. Core. Sentite come suonano bene queste due parole insieme, come si completano perfettamente l’un l’altra? Non gore. Non cyber. Non death. Grindcore. L’essenza stessa della velocità e dell’estremismo musicale che si stempera e prende la quadratura e l’irruenza dell’hardcore per assumere una nuova logica che è paragonabile a un gancio di Tyson direttamente sulla mascella. Già sentito, direte voi. No, dico io, perché gli Absvrdist non sono un gruppo come tutti gli altri e decidono di andare oltre ogni logica infarcendo il loro suono con dosi principalmente di black metal, soprattutto nel cantato di uno dei due elementi, per tacere poi di intermezzi strumentali votati a sludge e doom e ancora altri esperimenti come l’inserimento di riffoni tipicamente thrash che vengono poi violentati e velocizzati all’estremo. Ogni maledetto brano di Illusory è una sorpresa in grado di lasciare a bocca a aperta anche il metallaro più estremo, ormai abituato a sentire di tutto e a non sorprendersi più neanche di fronte a del brutal suonato con i fiati. Gli Absvrdist sembrano amare e voler inglobare nei loro brani ogni tipo di sonorità estrema, dai Nasum ai Converge passando per tutto quello che ci sta in mezzo, anche se ovviamente filtrato con il loro tocco malsano ed unico che li rende riconoscibilissimi. Anche perché questi due folli, che già suonano insieme nei misconosciuti Erzebet, sono musicisti di primissimo piano, in particolar modo il batterista Lyle Cooper già molto noto per la sua militanza nei Faceless. Rispetto alla celebre band progressive death metal, in questo album il buon Lyle ha la possibilità di mettere in mostra tutta la sua bravura e la sua versatilità senza i trucchetti che enfatizzano il suono rendendolo però stereotipato. Qua una registrazione schietta e diretta invece valorizza ulteriormente la sua bravura che emerge prepotentemente e lo colloca sul gradino più alto della classifica dei miei drummer preferiti. Ebbene sì, anche meglio del mio amatissimo Sean Reinert dei Cynic. E se mister Cooper merita tutti i complimenti che gli possono arrivare, non da meno è l’elemento meno noto del dinamico duo, tale Marlon Friday che si smazza da solo voce, chitarra e soprattutto il basso. Eh già. Lo strumento più sottovalutato e snobbato nel grind in Illusory prende la sua meritatissima rivincita e si ritaglia un bel ruolo da protagonista in tutti brani. Sono tanti piccoli dettagli come questo che rendono questo album un vero masterpiece del genere e non solo, un disco veramente illuminato dal genio e dal coraggio di due musicisti incredibilmente talentuosi che portano il grind a dei livelli stratosferici, in grado di essere apprezzato non solo dalla nicchia degli appassionati. Se si potesse bisognerebbe produrre artisti come questi in serie, perché sono persone come queste che fanno bene alla musica.

  • 9/10

  • ABSVRDIST - Illusory

  • Tracklist
    1. Repulsive
    2. Exposure
    3. Funny games
    4. Mindgames
    5. Logical conclusion
    6. First world problems
    7. Amongst humans
    8. Illusory
    9. Delusion
    10. Needful things
    11. Vacant
    12. Weakness
    13. Shidiot
    14. Brood
    15. Abstract absurdities

  • Lineup
    Marlon Friday. basso, chitarra, voce
    Lyle Cooper. batteria, voce