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ALKOHOLIZER – Drunk Or Dead

Passa anche dalla Sardegna, per la precisione da Sassari la New wave of thrash metal, ondata che ha letteralmente invaso tutto il globo riportando in auge, come non mai in molti parti della terra (Italia compresa) il suono del vecchio caro thrash metal, ma che di new, in realtà, ha veramente poco, per non dire proprio niente.
Gli Alkoholizer non si sottraggono da questa legge, nè hanno la minima intenzione di farlo, e lo si intuisce subito dalla fumettosa copertina del loro debut Drunk or Dead, appena uscito per Punishment 18 Records.
Bene, se dimenticando la parola originalità in ogni sua sfaccettatura siete ancora interessati a leggere avrete di che scapocciare e divertirvi con questo Drunk or Dead perché gli Alkoholizer, nonostante la giovane età, hanno ben chiaro nella mente come si fa a spaccare il culo!
Al combo sardo infatti piace picchiare duro seguendo la lezione di Slayer (assolutamente prima influenza del gruppo), Tankard, Exodus, Sodom e Destruction, riempiendoli di omaggi tanto da correre il rischio di sfiorare il plagio.
Il primo e più lampante lo troviamo subito dopo l’intro con l’inizio di Pay with your blood, introdotto in pieno Angel of death-style dall’ugola di Alessandro Lucariello che ben se la cava sulle parti alte o quando deve rifarsi ad Araya o al buon Gerre ma che non risulta proprio il massimo della vita quando deve interpretare mettendoci del suo. Il brano comunque risulta decisamente convincente in costante bilico tra Exodus e Slayer. La pesante ombra del quartetto assassino per eccellenza si manifesta ben presente anche in brani come Age of Misery, Kill without remorse o Resuscitate. Gli episodi migliori li troviamo però in Sardinian Beer, che sembra uscire direttamente dalla penna dello Schmier più ispirato, Sick orthopedic, mazzata thrash-core sulla scia di S.O.D. e Nuclear Assault, e soprattutto in Alkoholik metal, che fosse stata scritta dai Tankard una ventina di anni fa sarebbe tutt’ora un inno immortale: semplice diretta e dotata di un chorus irresistibile!
Poco altro da aggiungere se non che i quattro strumentalmente se la cavano più che bene per quel che devono fare e che la registrazione è all’altezza dello standard internazionale.

Risulta impossibile attribuire un voto indicativo per tutti a questo disco, se si valutassero solo le idee andremmo al di sotto della sufficienza, troppi riff e troppe parti sono riprese praticamente pari pari dai gruppi citati poco più in alto, se guardiamo l’altra faccia della medaglia invece ci troviamo davanti a un disco veramente buono, frutto di ragazzi giovani che possono ancora migliorare in fase di songwriting, ma che nonostante ciò riesce a farti muovere il culo dall’inizio alla fine senza stufarti dopo i canonici due giri nel lettore, cosa a me per niente comune in dischi di questo genere.
È proprio per questo dono e per la giovane età che ci sentiamo di premiarli, in attesa di qualcosa di più personale, dotato dello stesso tiro micidiale!

  • 9/10

  • ALKOHOLIZER - Drunk Or Dead

  • Tracklist

    1. Daimonos
    2. Shemhamforash
    3. Ov Fire And The Void
    4. Transmigrating Beyond Realms Ov Amenti
    5. He Who Breeds Pestilence
    6. The Seed Ov I
    7. Alas, Lord Is Upon Me
    8. Defiling Morality Ov Black God
    9. Lucifer


  • Lineup

    Nergal: Vocals, Guitars and Sinths
    Inferno: Drums and Percussions
    Orion: Bass and Vocals
    Seth: Guitars