Di ritorno dal “ Sign Of Hell Tour”, di spalla a band del calibro di Vader e Gorgoroth, continua l’assalto sonoro portato dagli italo-brasiliani Amassado con il loro nuovo “Coracao Enterrado”. Gli elementi originali non sono pochi e si fanno subito sentire: primo su tutti lo spagnolo adottato nelle liriche, che nel death metal si sente di rado sebbene fosse già stato sperimentato da un certo Max Cavalera, che rende i testi ancor più espressivi ed arrabbiati tramite l’utilizzo di costrutti linguistici che l’inglese logicamente non fornisce. Pur citando i Napalm Death nelle influenze le canzoni sono tecnicamente studiate ( e di durate superiori alla manciata di secondi), resta il fatto che ogni strumento è minuziosamente studiato per secernere potenza e violenza ad ogni battuta.
Pur non mancando gli elementi canonici del thrash metal come il tupa-tupa di batteria i brani possiedono un certo groove che rendono più fresco il lavoro e come ulteriore cenno di modernità vengono utilizzati anche i samplers elettronici ( che nonostante siano un elemento tipicamente nu metal scordatevi che levino potenza a questo album), il growling utilizzato per i testi è di matrice nettamente cavalleriana ma più orientata sul periodo Soulfly che non su quello dei cari vecchi Sepultura. L’utilizzo infine delle accordature ribassate per chitarra e basso fa sì che ogni riff sia una vera e propria mitragliata, insomma se inserite “Coracao Enterrado” nel vostro lettore prima di schiacciare play tuffatevi dietro dei sacchi di sabbia, perchè gli Amassado non fanno prigionieri.