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AXEL RUDI PELL – Circle Of The Oath

I recensori, purtroppo, non sempre sono obiettivi: dipende dallo stato d’animo, dalle incazzature lavorative, da ciò che si predilige ascoltare in quel certo periodo e anche dalla ‘simpatia a pelle’ che una band sa trasmettere prima di ogni ascolto. Ci sono poi i casi (o il culo) in cui ci si trova al cospetto di una band che si ama; e la meritocrazia vera inizia a fare acqua.

Il mio appunto introduce la nuova opera di un artista che il sottoscritto venera:”Circle Of The Oath” è il nuovissimo lavoro in studio, a pochi mesi dalla raccolta “The Ballads IV”, e la vena creativo/esecutiva della band è da annoverare. Axel Rudi Pell sforna, assieme ai suoi soci, un disco carico di songs ispirate e meravigliosamente arrangiate, ponendo come sempre l’accento sulle parti che lo riguardano, ovvero le sei corde che da più di trent’anni lo vedono come protagonista.
Il songwriting è, ovviamente, di chiara ispirazione epico/settantiana, anche se certi inserimenti di doppia cassa e di tempi veloci lo modernizzano gradevolmente. Il messaggio che fuoriesce da ogni singolo secondo di musica è l’unione: più di quindici anni con la stessa formazione rendono anche il freddo supporto ottico carico di pathos e di tiro avvolgente. Le performance sono eccezionali, dove è difficile dire chi risulta essere il migliore; forse, a splendere luminosamente è il grande Johnny Gioeli, che in “Circle Of The Oath” esplode in cantati più cattivi (gli anni passano anche per lui) e in seconde voci cariche di melodia e gusto. Un piccolo applauso anche a Ferdy Doernberg, che in questo platter riesce ad avere un po’ più di spazio per esprimere il proprio estro.
La produzione va in netta contrapposizione con i suoni, dove la prima polverosa ‘cozza’ con i secondi freddi e limpidi; e forse è proprio dallo scontro di queste due placche terrestri che le dieci songs prendono linfa vitale e sangue.
Dalle veloci “Ghost In The Dark” e “Bridges To Nowhere” è sempre un piacere ritrovarsi al cospetto delle anthemiche “Circle Of The Oath” e “World Of Confusion” (dove i richiami a “The Masquerade Ball” sono palesi); di sicura presa live le sanguigne “Run With The Wind” e “Fortunes Of War”, così come la più catchy “Before I Die“, mentre ci si siede a chiudere gli occhi sulle semi-ballads “Lived Our Lives Before” e “Hold On To Your Dreams”, interpretate da un Johnny Gioeli struggente e un Axel Rudi Pell ispiratissimo.

Tolto il mio amore per l’artista tedesco, “Circle Of The Oath” è un album che ribadisce la capacità creativa di un artista sempre dedito al proprio genere ma raramente prolisso e ripetitivo. Dieci songs da ascoltare con piacere, da cantare a squarciagola e da apprezzare, in attesa (magari!!!) di vederli tornare su qualche stage italiano. Una conferma, come sempre.

  • 8,5/10

  • AXEL RUDI PELL - Circle Of The Oath

  • Tracklist

    1. The Guillottine Suite
    2. Ghost In The Black
    3. Run With The Wind
    4. Before I Die
    5. Circle Of The Oath
    6. Fortunes Of War
    7. Bridges To Nowhere
    8. Lived Our Lives Before
    9. Hold On To Your Dreams
    10. World Of Confusion (The Masquerade Ball Pt. II)


  • Lineup

    Johnny Gioeli: Vocals
    Axel Rudi Pell: Guitars
    Fedry Doernberg: Keyboards
    Volker Krawczak: Bass
    Mike Terrana: Drums