A Blaze Bayley piacciono I live album…questo si è capito da tempo. Quattro studio album in dieci anni di carriera solista e ben tre live album per celebrare le performance sue e della sua band. La critica ci sta tutta, ma in questo “The Night That Will Not Die” c’è qualcosa in più…il cuore. E’ un live diverso dai precedenti, con una band diversa e un Blaze diverso e lo si sente nelle ventuno tracce qui presenti…ed è soprattutto il live che il cantante inglese ha donato come saluto a sua moglie Debbie, deceduta poco più di due mesi prima di questo infiammato show.
Lo Z7 di Pratteln è stata la meta prescelta dalla band per registrare questo show, location svizzera ormai diventata luogo di culto per fans e bands del mondo metal, alla pari del Razzmattaz di Barcellona o dell’Alcatrazz della nostra Milano. Che dire…registrato più che dignitosamente, con una performance convincente e un tiro spettacolare (qualche stecchina si sente qua e la, ma è il bello dei live in fondo), il quintetto mette in mostra il muro di suono che caratterizza i propri dischi, evidenziando specialmente come mr. Bayley sia un gran cantante sulle canzoni scritte per la sua voce (niente polemica, promesso).
La tracklist spazia sia tra i quattro dischi solisti del buon Blaze che dalle due avventure targate Iron Maiden che l’hanno visto in veste di compositore oltreche sottovalutato esecutore…dal trio d’apertura dell’ultimo psicotico platter (“The Man That Would Not Die”, “Blackmailer” e la fantastica “Smile Back At Death”), si passa ad ascoltare le più datate “Kill And Destroy” e “Ghost In The Machine”, divenute vere hit del repertorio di Blaze, toccando punti di intensità con “Futureal” e “Man On The Edge”, passando per le vere chicche “The Edge Of Darkness” e “Lord Of The Flies” (dal maideniano “The X Factor”) e dalle evergreen “Leap Of Faith”, “Identity”, “Born As A Stranger” e “Stare At The Sun”…da segnalare anche la durissima “A Crack In The System” e le conclusive “Robot” (singolo dell’ultimo platter) e l’inno finale “Samurai”.
Poche foto, qualche ringraziamento dovuto ma molta musica…come Blaze, scarno ma genuino. Un bel live, dal significato profondo…non indispensabile se si pensa alla sola (comunque grande) musica…se si pensa al significato nascosto allora è un altro discorso.