Nuovo disco per i canadesi Cauldron e, ancora una volta, nuovo giro su una giostra heavy metal che deve essersi fermata al 1982 o poco dopo, quando la scena era dominata da leggende quali Judas Priest, Accept e Saxon. E proprio alla mitologia guardano i nostri Cauldron, impegnati a seguire pedissequamente le coordinate tracciate dai venerati maestri.
Se però il programma è già chiaro dalle prime battute (e “Prisoner of the Past” è una palese dichiarazione di intenti), e sebbene la proposta non manchi di una certa dose di fascino, la strada per i canadesi si mette decisamente in salita, fra canzoni prive di tiro, e l’impressione che il gruppo abbia voluto viaggiare un po’ col freno a mano tirato, o con una ruota un poco sgonfia.
I quaranta minuti di questo “New Gods” non sono brutti: nonostante una partenza non entusiasmante, qualche spunto interessante fa capolino qua e là tra i solchi dell’LP, e “Never be Found” o la melodica “Together as One“, ma in generale la seconda parte del disco, lo dimostrano. Purtroppo, aldilà di qualche piacevole episodio, rimane però il fatto che l’intera proposta è parecchio derivativa, non fa nulla per sopperire alla mancanza di novità, e per giunta i vari “Screaming for Vengeance“, “Metal Heart” e “Wheels of Steel” paiono parecchio lontani.
Se amate le sonorità descritte sopra, dategli un ascolto. Un avvertimento, però: “New Gods” è (solo) per veri nostalgici.