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CRIMSON CULT – Crimson Cult

Ve li ricordate gli Stigmata ? Conobbi questa band anni orsono per il fatto che ogni tot. mesi, sulle news delle riviste di settore, leggevo di un cambio nome della band dovuto a problemi legali con altri gruppi: Stigmata, Stigmata IV, Stygma IV . Autori tra la seconda metà degli anni ’90 e la prima del nuovo millennio di lavori tutt’altro che trascurabili, ma che non sono mai bastati a farli emergere nel giro che conta (causa anche una non soddisfacente promozione da parte delle varie label avute), i quattro smettono di produrre musica nel 2005 a causa di problemi medici che impediscono al batterista di poter continuare a suonare.
Non c’è niente di più vero quando si dice che la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo, ma è altrettanto vero che ci sono persone che nutrono una passione ed un amore fuori dal comune per quello che fanno, capace di far passare tutto il resto in secondo piano.
È il caso di Günter Maier (vera e propria colonna dell’heavy metal mitteleuropeo) e del fido Alexander Hilzensauer che non si perdono d’animo un secondo continuando imperterriti a suonare con altre band, fino a riunirsi giusto un anno fa, dando vita ai Crimson Cult . Assoldati due nuovi membri a completare la line-up i quattro realizzano un demo che gli permette immediatamente di attirare l’attenzione della Dockyard1 per la quale oggi esce l’omonimo debutto.

Nell’entità Crimson Cult si sente decisamente il suono degli Stigmata che però si fa a tratti più heavy, diretto, cupo, potente e cadenzato riuscendo a comunque a mantenere quella vena progressiva che li ha sempre caratterizzati.
Ne esce un bellissimo disco, decisamente maturo, intenso e sfaccettato, capace di suonare classico quanto basta ma senza mai scadere nel banale o nel datato, per merito di una classe e di una personalità superiori. I dieci brani che lo compongono contengono heavy metal epico ed intenso, che va a mescolarsi con power europeo (siamo assolutamente lontani dalla banalità che predomina sul genere), americano, hard rock, progressive, stoner/doom, riuscendo a risultare assolutamente naturale e fluente dall’inizio alla fine.
Inoltre la chitarra di Günter Maier sembra a tratti permeata dello spirito sudista del gigantesco (in ogni senso) Zakk Wylde , che permette ai momenti più cadenzati di armarsi di un killer-groove da far uscir di testa. È il caso della stupenda Dirty Demon , in costante bilico tra southern sludge/doom al granito puro e la toccante ballata, che riescono a fondersi meravigliosamente grazie alla superba prova dietro al microfono di Walter Stuefer ; non so da dove salti fuori ma di cantanti così ce ne sono pochi in giro, una voce poliedrica e teatrale, che non si lancia mai su registri troppo alti ma preferisce conferire vita ad ogni verso grazie all’interpretazione, prendendo ispirazione da grandi voci del metal e del rock. Il brano precedentemente citato è il mio preferito, ma la preferenza è assolutamente personale, se amate questa musica ne avrete per tutti i gusti.

Avete bisogno di prove per affermare che l’heavy metal non morirà mai? Bene, questo disco vale più di mille argomentazioni!

  • 7,5/10

  • CRIMSON CULT - Crimson Cult

  • Tracklist

    01. Awareness
    02. Mystic Interiors
    03. Terror Haza
    04. The Temple Of Vandora
    05. Ante Tentora
    06. Across Elysian Fields
    07. The Fall Of The Vector
    08. Secret Gateway
    09. The Last City


  • Lineup

    Marco Sgubin – Tastiere
    Gabriele Pala – Chitarra
    Marco Firman – Basso
    Carlo Simeoni – Batteria