Dopo i due successi con “Lucidity” e “April Rain” la band olandese Delain, capitanata dalla carismatica Charlotte Wessels, torna con un nuovo lavoro, “We Are The Others“, un album iniziato e…abbandonato dalla Roadrunner a poco tempo dall’uscita ma ripreso e “salvato” dalla CNR Music. Trattasi di un lavoro che deve essere ascoltato senza la convinzione che la band sia paragonabile a molti altri gruppi che si inseriscono nello scenario del symphonic metal.
In quest’ultima opera si sperimentano nuove tecniche musicali, vi sono suoni elettronici e chitarre e basso sono maggiormente preminenti rispetto agli album precedenti. Lo possiamo notare ad esempio nella canzone “Electricity”, sebbene non si possa negare che anche il brano d’apertura “Mother Machine” sia testimone di questa evoluzione nel sound dei Delain. Altro punto forte del platter è l’uso massiccio dello tastiere come ad esempio nella titletrack “We Are The Others”, dedicata a Sophie Lancaster, la ragazza uccisa in UK perchè vestiva gotica e ritenuta diversa dagli altri. Un pezzo veramente toccante dell’album è “I Want You”: trattasi di una ballata piuttosto lenta e “sdolcinata”, emozionante e con la bella voce di Charlotte a rubare la scena.
L’album prosegue con tracce il cui sound è molto versatile, come “Milk And Honey” ,“Hit Me With Your Best Shot”, “Generation Me“, “Babylon, “Are You Done With Me“,Get The Devil Out Of Me” e “Not Enough”. Il brano più accattivante è sicuramente “Where Is The Blood”, duettato con Burton C. Bell (il cantante dei Fear Factory), che rappresenta l’unica collaborazione presente in questo ultimo album, a differenza di quanto fatto dal combo olandese nelle uscite precedenti.
La band stavolta ha voluto sperimentare qualcosa di diverso e ci è riuscita benissimo portando avanti un lavoro degno di nota, impregnato di tastiere e mid tempo articolati e “moderneggianti”. Coloro che si aspettavano di veder confermata la scia imposta da “Lucidity” e “April Rain”, questo “We Are The Others” potrebbe essere una bella delusione.