Mi hanno sempre messo goliardia le band che affermano suonare con ‘cieca violenza’. Ascoltando tracce e tracce delle band in questione, la mia ottica rimane di trarne qualcosa che possa essere interessante o sconvolgente; ma in un buon numero di casi, si tratta di un gozzoviglio di suoni reggenti il ‘ruttar continuo’.
Poi ci sono I casi strani, come questi Descending appunto, che mi passano nello stereo e non mi imprimono alcun sentimento; premetto che “New Death Celebrity” è un macigno di una portata colossale, un ensemble di dieci songs che vi prende per I capelli e vi strapazza per quasi tre quarti d’ora. La formazione annovera Costantine alle asce (Mystic Prophecy, Nightfall) anche se tutta la band appare professionale e precisa come un orologio.
Dal punto di vista tecnico “New Death Celebrity” porta in auge tutti gli stereotipi del genere estremo: suoni freddi e taglienti come il ghiaccio, doppie casse continue, assoli micidiali, un sound che sembra provenire da un’altra dimensione e un’operazione di fine mastering che mette a rischio le orecchie di chi ha il coraggio di farli propri…il songwriting è ancora grezzo e mirato unicamente alla violenza senza remora, complice il lavoro di Jon Simvonis alle vocals, e forse è questa la spada di Damocle dei Descending.
Ad un primo ascolto songs come “Suicide Promise”, “Until I Generate” e “I Keep Returning” sono apprezzabili per impatto e devastazione…con I successivi invece tutto scema in un buon extreme thrash metal ma al quale manca quel tocco che catapulterebbe l’ascoltatore fuori dalla finestra, eccezion fatta per “Shared Planet”, davvero ragguardevole come highlight, e “How Much This Life Weights?”, capitolo più ruffiano ma che alla fine rimane in testa.
I Descending sono giovani e come tale badano più all’impatto che alla sostanza; ”New Death Celebrity” rimane un disco invitante e interessante sotto molti punti di vista, ma quel poco che manca non è trascurabile e avrebbe fatto la differenza. Specie in un mondo così assuefatto come l’extreme.
