Un gruppo dalla storia gloriosa come i Destruction crea sempre una certa aspettativa quando torna sulle scene con un nuovo album: tirino un sospiro di sollievo i fans della band, perchè “Under Attack” è un abisso profondo che ribolle d’odio.
Il lavoro si apre con la complessa title-track e anche se la produzione in un primo momento non appare esattamente perfetta, con il passare dei minuti il suono s’impasta perfettamente con l’amalgama di brutalità e precisione,
“Generation Nevermore” è un pezzo velocissimo e d’impatto devastante, che stabilisce subito la linea dell’intero lavoro: violenza sonora all’ennesima potenza, così come appare anche nella successiva “Dethroned“.
L’arpeggio delicato di “Getting Used To The Evil” viene stritolato ben presto nei killer riffs di Mike Sifringer, mentre il ritmo sincopato di “Pathogenic” è pura tradizione thrash tedesca che entusiasmerà soprattutto i fedelissimi di prima data.
“Elegant Pigs” e “Second To None” focalizzano l’attenzione su temi molto moderni come l’uso smodato del web e la morbosità che deriva da strutture sociali ormai schiave dei mezzi di comunicazione in realtà sempre più alienanti. Maligna e profondissima la bella “Stand Up For What You Deliver“, uno dei pezzi più interessanti dell’album, che si chiude con l’energia dell’ottima “Conductor Of The Void” e di “Stigmatized“.
Thrash, thrash e ancora thrash in questo “Under Attack“, non cercate contaminazioni o concessioni, non ne troverete. Album per gli amatori, per i novizi e per chi è rimasto col cuore negli anni Ottanta.