[ENG] Nite are set to unleash their new album, “Cult Of The Serpent Sun“, on March 14th via Season of Mist, delivering a masterful fusion of blackened vocals and classic ‘80s thrash metal.
The album kicks off with the title track, a perfect example of blackened heavy metal, raw, aggressive vocals paired with fast, electrifying riffs that instantly captivate. Songs like “Skull” and “Crow (Fear The Night)” transport listeners straight to the golden age of heavy metal, channeling the spirit of the ‘70s and ‘80s with soaring guitar solos that wouldn’t feel out of place in the repertoire of the era’s most legendary bands.
“The Mystic” slows things down, introducing a medieval-tinged atmosphere that provides a haunting yet delicate contrast to the intensity of the first half of the album. This track feels almost like a moment of respite, adding depth and nuance to the overall listening experience.
Visually, the album’s artwork is just as compelling, an eerie yet mesmerizing depiction of death intertwined with subtle hints of hope, perfectly complementing the music’s themes.
Overall, “Cult Of The Serpent Sun” seamlessly blends black and heavy metal elements, skillfully alternating between breakneck speed and slower, mid-tempo sections. Whether you’re powering through a gym session or taking a reflective walk, this album proves to be a fitting soundtrack for any mood.
[ITA] I Nite sono pronti a lanciare il loro nuovo album, “Cult Of The Serpent Sun“, il 14 marzo tramite Season of Mist, offrendo una fusione magistrale di voci blackened e thrash metal classico degli anni ’80.
L’album inizia con la title track, un perfetto esempio di blackened heavy metal, con voci grezze e aggressive abbinate a riff veloci ed elettrizzanti che catturano immediatamente l’attenzione. Brani come “Skull” e “Crow (Fear The Night)” trasportano gli ascoltatori direttamente nell’età d’oro dell’heavy metal, canalizzando lo spirito degli anni ’70 e ’80 con assoli di chitarra che si integrerebbero perfettamente nel repertorio delle band più leggendarie di quell’epoca.
“The Mystic” rallenta il ritmo, introducendo un’atmosfera con sfumature medievali che offre un contrasto inquietante ma delicato rispetto all’intensità della prima parte dell’album. Questo brano sembra quasi essere un momento di respiro, aggiungendo profondità e sfumature all’esperienza complessiva di ascolto.
Visivamente, l’artwork dell’album è altrettanto affascinante, una rappresentazione inquietante ma affascinante della morte intrecciata con sottili accenni di speranza, che completa perfettamente i temi musicali.
Nel complesso, “Cult Of The Serpent Sun” mescola senza soluzione di continuità elementi di black e heavy metal, alternando abilmente velocità mozzafiato e sezioni più lente e a tempo medio. Che tu stia affrontando una sessione in palestra o facendo una passeggiata riflessiva, questo album si dimostra un’ottima colonna sonora per ogni stato d’animo.
