Siete mai stati ‘viziati’? Non parlo del vizio del fumo o dei superalcolici, parlo proprio di quei ‘vizi’ che tanto si imputano ai bambini, quelle abitudini malsane che deficitano bonariamente i piccoli virgulti nella loro tenera età; ad ogni modo, se siete stati allevati nel vizio, saprete che all’impatto con la società esterna (che di vizi materni ne propina ben pochi) sembra mancare la terra sotto i piedi, ci si trova sperduti e non si capisce più da che parte giri il mondo.
Beh, gli Ensiferum sono riusciti in questo intento…ci hanno viziato oltremodo con i primi lavori, facendoci assaporare una speciale formula di folk metal carica di tiro e di ispirazione, portandoci a credere di avere a che fare con una band dall’ispirazione infinita e dallo sterminato carisma. Beh, se già dal precedente “From Afar” si era capito che la band cercava di assestare il proprio songwriting su un poderoso folk/death metal ma senza ricercare quel motivo in più che rendeva gli Ensiferum unici, con “Unsung Heroes” la storia continua su quella falsariga, solleticando l’ascoltatore dove più freme ma senza assestargli la mazzata vincente.
I miglioramenti più significativi si possono trovare nel sound e nella produzione, dove i suoni sono curati e graffianti mentre la produzione cristallina permette di godersi ogni singolo suono che pervade questi 62 minuti di musica; le performance sono professionali e gli arrangiamenti studiati nei minimi dettagli, mentre è stata prestata maggiore attenzione al mastering rispetto al passato (spakka come non mai).
Oltre al singolone “In My Sword I Trust”, song dignitosa, ad un primo ascolto anche “Burning Leaves” e “Celestial Bond” attraggono per immediatezza e impatto…”Star Queen” e “Pohjola” continuano imperterrite su una strada già segnata ma è solo con la suite conclusiva “Passion, Proof, Power” che ci si accorge che agli Ensiferum del 2012 manca qualcosina; 17 minuti che si spengono lasciando un sapore amaro in bocca.
“Unsung Heroes” non è assolutamente quello che ci si aspettava dopo tre anni di trepidante attesa; un disco qualitativamente furbo e immediato ma che non riesce a incidere la carne in profondità. Compitino sufficiente ma siete gli Ensiferum, ricordatevelo!