Solo certi legami possono scaturire magnificenze di alto lignaggio. Cosa si crea non è tangibile ne quantificabile a peso, bensì è misurabile a ‘emozioni’, quei fantastici brividi lungo la schiena. Ma una volta saltati i ponti di collegamento tra i vari elementi, ciò che viene creato successivamente si svuota completamente, finendo ahimè nel dimenticatoio.
Potremmo chiudere così la triste storia Kendall/Russell, ovvero i fondatori del ‘grande bianco’; separati ormai da tempo, spetta al solo Kendall portare avanti ufficialmente il nome Great White, cercando di sostituire (a dir il vero più che dignitosamente) il carismatico Russell con Terry Ilous, vocalist dalle indubbie capacità; ma “Elation” è un dischetto che risente di un grande problema: deficita di una mente ‘pensante’, manca di una parte di quella forza che ha reso l’act americano celebre e famoso nel corso di tre decenni…
E anche se tutti i parametri per un dignitoso rock/blues vengono rispettati e ben calcolati, trovandoci al cospetto di suoni sporchi e graffianti e di una produzione polverosa come il deserto, le dodici tracce di questo nuovo platter sanno di poco, come quei dischi insipidi che si ascoltano in macchina nei viaggi di famiglia. La caratura tecnico/esecutiva è rispettabile e mostra una padronanza non comune del genere, ma le idee appaiono troppo ruffiane in certi casi o assolutamente scontate in altri…
Si batte il piede e si salta sul singolone “(I’ve Got) Something For You”, o sulla più catchy “Feelin’ So Much Better”. Strappiamoci qualche capello ascoltando “Heart Of A Man” e “Hard To Say Goodbye” ma proseguendo troveremo canzoni come “Shootgun Willie’s”, “Lowdown”, “Just For Tonight” e la conclusiva “Complicated” che lasceranno il tempo che trovano, facendoci sorridere ma niente più.
Ancora non ho capito se Kendall e soci intendessero darci un’uscita senza pretese oppure se questo sia il massimo proponibile dai Great White oggi giorno: preferisco autoconvincermi della prima idea, rimanendo ancora innamorato di quella band che, in un lontano pomeriggio dei primi anni 90, mi stese con “Hooked”.