Non è facile trovare la forza di andare avanti dopo un lutto come quello che ha avuto Vinnie Paul, la scomparsa del fratello Dime ha sconvolto l’intero mondo metal, ma il paffuto ex drummer dei Pantera non si è dato per vinto ed invece che rimuginare su un eventuale (im)possibile reunion dei Pantera ha messo su la sua nuova band, gli Hellyeah, che se già con l’omonimo debutto ed il successivo “Stampede” avevano chiaramente ribadito di essere una band che spacca a tutti gli effetti anche questo terzo capitolo non è da meno: la matrice essenziale dei brani è essenzialmente un groove tipico del nu metal, portata anche dalla presenza di Chad Gray, voce dei Mudvayne, a cui si affiancano le sonorità basse e pesanti che ci hanno fatto amare i pantera, pur non essendone la copia sputata; certo fare un paragone con la band capitanata da Phil Anselmo è inevitabile, ma siamo ben lontani dalla band tributo nostalgica.
La opening track “war in Me” esce dalle casse dritta come un pugno al volto e rendono la tracccia solo il primo di una serie di undici jab che ci fanno scuotere la testa dall’inizio alla fine.
Il sound è studiato benissimo in termini di produzioni, sia sulle chitarre in solo che in ritmica che per il basso ed il drumming è variegato e trascinante come solo un batterista esperto come Vinnie Paul sa fare.
Insomma se non avete ancora potuto accostarvi a questa band, questo terzo album vi farà senz’altro incuriosire verso i due precedenti.