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IRON FIRE – Voyage Of The Damned

Protagonisti di una dei generi più in voga degli ultimi anni, i danesi Iron Fire tornano di nuovo sulle scene musicali con un nuovo disco: “Voyage Of The Damned”, che ripropone un sound speed e power metal.

Il disco si apre con “The Dark Beyond”, traccia che introduce l’ascoltatore ad una sonorità quasi oscura e spaventosa, che tende a diminuire verso la fine del brano, per poi accompagnarci fino alla traccia seguente, “Enter Oblivion Oj-666“, brano che rompe l’atmosfera creatasi con la canzone precedente, grazie anche all’apporto della batteria e della voce del cantante, Martin Steene, che accompagna perfettamente gli strumenti, alternando uno stile più aggressivo.

E’ la volta di “Taken“, altro brano che inizia in modo molto “oscuro”, ricreando l’atmosfera cupa della traccia precedente e un ritmo perfetto, introdotto dagli strumenti e dove sentiamo la voce del vocalist scurirsi, privilegiando un timbro un po’ profondo e impetuoso rispetto alle tracce precendenti.
Il quarto brano, “Slaughter Of Souls” è introdotto dalla tastiera e dove la grinta vocale del cantante esprime la sua massima potenza, accompagnata da lunghi assoli di chitarra. La bellissima Leviathan, quinta traccia dell’album, invece inizia con un accompagnamento di cori e riff di chitarre e si presenta come una delle canzoni migliori e più coinvolgenti dell’album, così come la meravigliosa e bellissima “The Final Odyssey“, che è introdotta dalla tastiera e accompagnata dalla voce questa volta lenta e calma che si evolve in un progressivo crescere.

L’atmosfera cupa già presente nelle precedenti tracce riprende con “Ten Years In Space“, che rompe la calma che si era creata con “The Final Odyssey”; qui la batteria è accompagnata da riff e assoli di chitarra. È il turno, poi, di “Voyage of The Damned“, canzone che dà anche il titolo all’album E che inizia con un’atmosfera misteriosa che si fa più epica grazie anche all’uso delle tastiere. 10 minuti di atmosfera che ti portano a immaginare veramente, ad occhi chiusi, il viaggio di un dannato che si conclude con un calmo accompagnamento di flauto e tastiere.
Tipica di quest’album è la “rottura” di questa pace interiore che si era venuta a creare con un ritmo velocissimo di batteria e tastiera: sì, parlo proprio di “With different eyes“. Ed è subito il turno di “Dreams of the dead moon“, che inizia in modo tetro, con cori e, successivamente, con le chitarre: Un altro pezzo forte dell’album.
Verge to collide” è la traccia successiva, il cui stile rispecchia le precedenti canzoni.
Realm Of Madness” è introdotta da un rullo di batteria spettacolare che accompagna la voce grintosa del cantante. Tanta è la carica che si trova in questa canzone, soprattutto nella parte finale, che si conclude con un altro rullo di batteria e uno stupefacente assolo di chitarra.
L’album si conclude con “Warmaster of chaos“, brano perfetto per chiudere quest’avventura, che riecheggia il sound generale dell’album.

In generale l’album intero può essere visto come un lungo percorso, viaggio di un dannato raccontato benissimo dalla musicalità delle canzoni cupe, tenebrose ed epiche che coinvolgono a pieno ogni singolo ascoltatore. Un album power- metal che merita l’apprezzamento del pubblico.

  • 8/10

  • IRON FIRE - Voyage Of The Damned

  • Tracklist

    1.    The Dark Beyond
    2.    Enter Oblivion OJ-666
    3.    Taken
    4.    Slaughter of Souls
    5.    Leviathan
    6.    The Final Odyssey
    7.    Ten Years in Space
    8.    Voyage of the Damned
    9.    With different Eyes
    10.  Dreams of the Dead Moon
    11.  Verge to Collide
    12.  Realm of Madness
    13.  Warmaster of Chaos (Bonus Track)


  • Lineup

    Martin Steene – Voce
    Kirk Backarach – Chitarra
    Martin Lund – Basso
    Fritz Wagner – Batteria


  • GenerePower Metal
  • Anno2012
  • Casa discograficaNapalm Records
  • Websitewww.ironfire.dk