Benvenuti nel magico regno di Kaledon…e lo dico seriamente. Ebbene sì…con una band del genere non si scherza ne si può relegarne la discografia nella sezione “di facile ascolto” o “musica da viaggio in macchina”!!! I Kaledon, (gloriosa ma ancora esageratamente trascurata realtà italiana in questa Italia drammaticamente esterofila), sono in circolazione da ben oltre dieci anni, cercando di promuovere il proprio verbo e le proprie idee…e vantano di aver avuto come drummer perfino mr. Drummachine Jorg Micheal degli Stratovarius…
Come annuncia il titolo, “Chapter V: A New Era Begins” è il quinto capitolo della loro discografia (uscito in realtà nel 2008, ma recensirlo ora è pur sempre un onore) in studio e, come nelle lyrics, rappresenta una maturazione collettiva e la continuazione di un viaggio (o di un sogno)…musicalmente, la band di Alex Mele si fonda su un heavy metal come profonda e radicata base sopra il quale viene costruito un castello sorretto dalle tastiere ben ponderate di Daniele Fuligni e dalla voce dura e tagliente di Marco Palazzi…si alternano molti generi nelle dieci tracce, passando da un solido heavy metal a un possente hard rock, approdando qualche volte sulle sponde dell’epic metal e affrontando i mari tempestosi delle zone power. In poche parole non riesco (e tutto sommato non voglio) definire il loro genere, sono Kaledon e stop! A livello di performance la band è precisa e meticolosa, il che accentua maggiormente la caratura e la serietà di questo disco.
Quello che mi sento di portare all’attenzione di chi leggerà questa breve recensione, è la cura maniacale del particolare, dell’arrangiamento; il che non significa inserire arrangiamenti pomposi o troppo tecnici, bensì di rendere unico ogni singolo passaggio, anche il più banale, e per la riuscita di ciò i Kaledon hanno studiato i propri suoni alla perfezione, generando un disco che piace all’infinito…non esiste una singola song che surclassa le altre, data la variegazione stilistica e il filo diretto che lega ogni song, ma mi sento di citare “Wounded Friend” e “Flash In The Sky” come le mie preferite…
Una band che meriterebbe molto di più…mi complimento anche per l’artwork e per la creatività narrativa nella storia che ormai ci appassiona da cinque full lenght. Un disco da ascoltare con calma e pazienza, da assaporare con gusto e da annoverare tra una delle pubblicazioni italiane più interessanti degli ultimi tempi…un gradino sopra al precedente “Chapter IV…”. Bravi.