C’è sempre stato qualcosa, nel sound dei Kreator, che ha saputo lasciare il segno. Ciò che Mille Petrozza e soci hanno saputo fare negli anni è ricreare se stessi senza passare attraverso l’autoplagio; pur attraversando momenti di carriera alquanto sinusoidali, in questo rifiorire del thrash metal tedesco (Sodom, Destruction e Tankard) mi sento di dire che i creatori di “Pleausure To Kill” e “Violent Revolution” sanno essere sempre un paio di gradini sopra la media…
Approdati alla Nuclear Blast che (guardando le edizioni speciali messe in commercio) ha scelto di investire molto sul conto della band, i Kreator estrapolano nove songs che spaccano le gambe dall’inizio alla fine. A parte un paio di stacchi acustici che stemperano la tensione, la violenza del songwriting di Petrozza si proietta tra mid tempos poderosi e sfuriate tipicamente thrashy dove il trinomio ritmico rasenta la perfezione (dis)umana…la voce è la ciliegina sulla torta, capace di incutere timore anche al fan più impavido. I suoni sono puliti e graffianti, la produzione affidata a Jens Brogen (Amon Amarth, Symphony X) è fredda e puntigliosa, mentre mixing e mastering impongono un quartetto che ha come obiettivo unico la devastazione.
Dall’inizio alla fine l’assalto è allucinante:songs come “Mars Mantra + Phantom Antichrist” e “Death To The World” non fanno prigionieri e riescono a colpire dove fa male, complice una coppia di cori davvero sorprendente. ”Civilization Collapse” da una lezione di thrash vecchio stile, mentre con il trinomio “The Few, The Proud, The Broken”, “Your Heaven My Hell” e “Victory Will Come” i Kreator fanno man bassa della loro ispirazione, portando in auge lo zenith creativo del quartetto tedesco…
Un disco che piacerà a fans vecchi e nuovi, a chi ascolta tutt’altro e a chi fa fatica a ‘digerire’ le band un po’ più datate. ”Phantom Antichrist” è un platter furbo e ben studiato, degno di una volpe come il buon Mille che non vuole rischiare la nomea di quel colosso chiamato Kreator.