Il qui presente lavoro dei cagliaritani Natrium è l’ennesima conferma di quanto la scena Death Metal italiana abbia ormai raggiunto livelli qualitativi spaventosi. Chi sostiene il contrario è meglio che si premunisca di pantofole e telefonino per il televoto e aspetti con impazienza il festival di San Remo, perché evidentemente è poco competente in materia. 8 pezzi per 29 minuti di durata. Tanto basta per non risultare tediosi o inconcludenti . Tanto basta per brutalizzare i vostri padiglioni auricolari fino alla loro resa totale e incondizionata.
I Natrium padroneggiano l’arte del Death Metal in maniera pressoché perfetta, mettendo a segno un colpo mortale che paga si tributo a band quali Suffocation e Deeds Of Flesh, ma che allo stesso tempo permette ai sardi di ritagliarsi un posto di tutto rispetto all’interno della scena, che ha sempre bisogno di nuovi macellai pronti a scatenare la propria furia e la propria voglia di massacro. “Elegy For The Flesh” è un disco completo, che fa della compattezza e dell’impatto i suoi punti di forza, il tutto unito ad una gran dose di tecnica che però si mette sempre al servizio dell’efficacia e non diventa mai il baricentro di tutto il disco, che altrimenti avrebbe potuto risultare alquanto indigesto. La strada intrapresa dai Natrium è quella di condensare tutte le proprie capacità in mezz’ora di musica, durante la quale si fa largo uso di improvvisi cambi di tempo e di “stop and go”, intervallando il tutto con dosi di crudele melodia e rallentamenti pestiferi e pesantissimi per ottenere un mosaico brutale e impeccabile sotto ogni punto di vista. Insomma, questi qua vi polverizzano i denti a calci, ma lo fanno con classe. Ho reso bene l’idea?
Quando ascolto lavori come questo, vado in giro con il ghigno stampato in faccia per ore, perché mi rendo conto di trovarmi di fronte all’ennesimo grande gruppo della scena Death italiana, che se fosse valorizzata a dovere prenderebbe a pedate nel deretano parecchi “esperti” che considerano merda qualsiasi cosa che non arrivi dalla Florida o dalla Svezia. Quindi vedete di procurarvi questo disco in fretta e imparatelo a memoria. Se non siamo a livelli di eccellenza, poco ci manca. Band grandiosa e disco monumentale. E la copertina è una figata. Serve altro?