“The Grace Of Oxymoron” è un bel disco. Ammetto che non me l’aspettavo, considerando la mistura di elementi alla quale mi apprestavo ad andare incontro, tratti da symphonic, melodic death e power metal; i Nekrosun sono però riusciti a fonderli con risultati assai godibili. Ci troviamo di fronte ad un solido e ficcante lavoro chitarristico sorretto da una incisiva sezione ritmica. Degna di nota è la performance al microfono di Alberto Bernasconi, il quale ci offre un pulito nel solco scavato da cantanti quali Bruce Dickinson e Fabio Lione ed in più frangenti un discreto growl. Menzione di merito per anche per Umberto Desanti, autore di architetture tastieristiche davvero intriganti e non banali e scialbe come troppo spesso capita di ascoltare nei dischi di band che si servono della tastiera. Da notare è anche l’influenza esercitata dai Therion nelle composizoni (ascoltate l’attacco di “When A Fallen Arises…”), dal piglio magniloquente e ricercato.
La musica dei Nekrosun risulta capace di imprimersi nella memoria dell’ascoltatore offrendo un bel campionario di melodie e ritornelli di sicura presa che contribuiscono a formare un disco in grado di sopravvivere a più ascolti senza finire nel dimenticatoio o risultare sfiancante, complice in questo l’onesta durata dei brani, mai stiracchiati o allungati a forza. Tra gli episodi più riusciti si possono citare “My Dark Babylon”, “Once For All” e “The Lilium I Loved”.
I Nekrosun hanno saputo unire e dosare con sapienza elementi presi da diversi ambiti sotto l’egida dei migliori modelli e per questo vanno ricompensati. Non mi resta che consigliare l’ascolto di “The Grace Of Oxymoron” ed augurare alla band di crescere ulteriormente.
